2020: Covid, Trump e Black Lives Matter

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I cambiamenti hanno bisogno di tempo per avvenire.
 
Il 2020 non sarà un anno che si dimenticherà facilmente. Sicuramente sarà l’anno della pandemia. Però è anche l’anno in cui il movimento BLACK LIVES MATTER si è affermato su scala mondiale.
 
Non è nato a maggio del 2020 con l’atroce morte del cittadino americano George Floyd in Minnesota ad opera di agenti di polizia del suo stesso paese. No.

 

La morte di Floyd è stata la scintilla che ha fatto divampare il fuoco. In tutto il mondo.
Credo che senza questo movimento oggi Donald Trump sarebbe ancora presidente degli Stati Uniti, anche se lui c’ha messo molto del suo per perdere le elezioni!
 
Battute a parte quello che voglio sottolineare è che ogni cambiamento viene da lontano. Questo movimento si è diffuso in tutto il mondo e pensare che sia una questione “solo americana” è un grave errore. Sicuramente ha contato anche nella scelta e nell’elezione della prima vicepresidente donna negli Stati Uniti.
Non è vero che le cose non cambiano mai, però hanno bisogno di tempo. Poi tutto ad un tratto arriva l’evento scatenante, il casus belli, il trigger si direbbe in sceneggiatura.
 
Credo che ancora non è chiaro quanto il movimento BLM ha davvero contato nella sconfitta di Trump e non sappiamo cosa questo avvenimento porterà in futuro.
 
La storia ogni tanto si muove per “ondate”, nel bene e nel male, posto che esistano un bene ed un male oggettivo. Ricordiamo la celebre citazione di Tomasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”
Ci sono delle tendenze che sembrano raccogliere dei fatti. Forse il 2020 è uno spartiacque. Di cosa resta solo da vederlo. E da viverlo.