MR. E MRS. SMITH: QUANDO IL TITOLO E’ UN CLICKBAIT (MA LA SERIE FUNZIONA)

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Il titolo di un prodotto audiovisivo – e non solo –  è un elemento essenziale della sua identità e, soprattutto, della prima impressione che suscita nel potenziale spettatore. Un titolo, accompagnato da un’immagine o un breve riassunto della trama, è ciò che cattura l’attenzione, soprattutto in un mondo ricco di opzioni come quello delle piattaforme odierne, per non parlare se devi scrivere di serie nella settimana sanremese. Tuttavia, a volte, si ricorre al “clickbait”, l’arte di attirare il pubblico con titoli ingannevoli al solo scopo di generare visioni, clic e affiliazioni. Questo è tanto evidente nel caso di “Mr. & Mrs. Smith”, la nuova serie di Donald Glover e Francesca Sloane per Amazon Prime Video. Il titolo suggerisce un riavvio della famosa produzione del 2005, nota per aver segnato l’inizio della relazione tra Brad Pitt e Angelina Jolie – il famoso BRANGELINA. Tuttavia, il risultato è più apprezzabile se considerato come un’opera completamente originale e indipendente dall’eredità del passato.
Nella sua nuova forma seriale cambia persino la formula iniziale: non una coppia sposata alle prese con i segreti l’uno dell’altra, ma un’unione tra due sconosciuti organizzata da un’agenzia di spie. John (Donald Glover) e Jane (Maya Erskine) vivono il loro matrimonio fittizio come un gioco di ruolo, parte del loro lavoro per un’intelligenza artificiale chiamata Hihi (tradotta puerilmente CiaoCiao nella versione italiana), che si occupa di assegnare loro le missioni e di controllarli. Agli occhi dei vicini sono la coppia di sposini che è riuscita ad aggiudicarsi la casa più bella del quartiere, ma la verità è che John e Jane a malapena sanno il nome dell’uno dell’altra. Non hanno alle loro spalle un’esperienza pluriennale nemmeno come spie e quindi ogni missione diventa un’occasione per imparare il mestiere e per conoscere meglio l’altro.
Questa rivisitazione di Mr. & Mrs. Smith si distingue come una commedia romantica che attinge ispirazione dalla tradizione indie del cinema statunitense, anziché seguire la strada del classico spy thriller. Nonostante le radici comiche di Glover e Erskine, provenienti da contesti come “Community” e “PEN15”, la serie non si accontenta di cercare risate facili. Al contrario, predilige la costruzione di situazioni al limite della cringe comedy (sottogenere della comicità che nasce dall’imbarazzo sociale, dal piacere colpevole, dall’autoironia, dall’umorismo idiosincratico e dal disagio personale, come The Office ma anche Fleabag), suscitando una gamma di emozioni accessorie spesso in aperto contrasto con l’ilarità. La co-creatrice Francesca Sloane in un’intervista a The Warp ha spiegato che la serie vuole essere il viaggio di due persone dall’ordinario alla straordinario, diventando spie più forti e convincenti ma anche degli esseri umani più vulnerabili. Nonostante il fitto gruppo di celebrità chiamate a comparire in camei (John Turturro, Paul Dano, Parker Posey e Ron Perlman, per citarne alcune), Mr. & Mrs. Smith non si perde mai tra le esplosioni e gli inseguimenti, parte sì fondamentale dell’esperienza lavorativa come spie ma sempre secondaria alla costruzione del rapporto tra John e Jane. Ogni singolo capitolo rappresenta una fase nel loro processo di crescita con ciascun personaggio offrendo l’opportunità di esplorare come gli altri affrontano l’amore. John e Jane si comportano spesso come estranei in cerca di orientamento per comprendere il funzionamento del mondo. A volte agiscono in modo maldestro, altre volte con un’eccessiva fiducia nelle loro imprese, senza mai fermarsi per riflettere sulle responsabilità che ne derivano. Il titolo Mr. & Mrs. Smith richiama nella mente del pubblico un’opera molto più dinamica, seducente e superficiale, quando Glover e Sloane offrono qualcosa di malinconico e riflessivo nella sua innata leggerezza. Non si tratta di un reboot come è stato pubblicizzato, ma piuttosto di un nuovo modo di sfruttare qualcosa di molto conosciuto: un Cavallo di Troia – non un trojan informatico, per fortuna – che usa la familiarità con un brand per catturare l’attenzione e poi offrire qualcosa che non sia una mera riproposizione, ma un prodotto capace di stare in piedi da solo, dotato di una sua identità. Agli albori del progetto Mr. & Mrs Smith prevedeva nei panni di Jane Phoebe Waller-Bridge, creatrice e protagonista di Fleabag, che però lasciò poco dopo per divergenze creative. È tuttavia difficile, se non impossibile, immaginare adesso Mr. & Mrs. Smith senza Maya Erskine. In quello che è a tutti gli effetti il suo primo ruolo da protagonista fuori dal mondo della comedy e del doppiaggio (negli ultimi mesi ha dato la voce a Mizu in Blue Eye Samurai), l’attrice funziona da ancora, guidando lo stesso Donald Glover che in molteplici occasioni sembra fare un passo indietro per lasciarla emergere in tutto il suo irresistibile charme. Se il personaggio di John risulta subito facilmente ricostruibile con i pochi e frammentati indizi che fornisce la serie, Jane è un’enigma che Erskine dipana per il pubblico con le sue microespressioni, con i suoi silenzi e il suo nervosismo. Disponibile su Prime Video dal 2 febbraio, Mr. & Mrs. Smith non è adatta al binge-watching, preferendo un approccio più placido alla costruzione dei personaggi e soprattutto alla loro evoluzione congiunta, capace di proporre qualcosa di genuino con un curioso mix di generi e un cast ricco che viene impiegato in modi inaspettati.