Gli Usher che cadono sono molto liquidi stavolta

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Ispirata all’omonimo racconto del noto scrittore americano Edgar Allan Poe, La caduta della casa degli Usher è una miniserie Netflix, formata da otto episodi ognuno da circa un’ora. L’atmosfera delle vicende presentate sullo schermo rispecchia l’orrore e la suspense di cui sono pervasi tutti i racconti di Poe. Nel cast ritroviamo figure già note nel panorama cinematografico internazionale: Carla Gugino interpreta Verna, mentre l’attore Bruce Greenwood è nel ruolo del protagonista Rodrick Usher, capostipite della famiglia. A questi si affiancano Carl Lumbly e Samantha Sloyan rispettivamente nei panni di Auguste Dupin e di Tamerlane Usher.
Gli Usher sono una delle famiglie più influenti e conosciute, sia in positivo che in negativo, in tutto il mondo: il loro impero miliardario ha le sue radici nella Fortunato pharmaceutics, società di farmaci che distribuisce il ligodone in tutto il mondo. Il farmaco ha causato negli anni milioni e milioni di morti. Ormai malato, è arrivato il momento per Rodrick, capostipite della famiglia, di fare i conti con il passato e di pagare il caro prezzo della sua ricchezza. Dopo la morte di tutti i suoi sei figli, Rodrick confessa al procuratore Dupin i suoi crimini e racconta la sua storia: come è avvenuta la sua ascesa sociale e come sono morti i suoi figli.

La narrazione di Rodrick parte dalle origini, dalla casa d’infanzia sua e di Madeline: la loro madre, segretaria del CEO della Fortunato, perse il senno quando i figli erano ancora molto giovani. L’ultimo atto che fece prima di morire fu uccidere proprio il suo capo: padre biologico di Rodrick e Madeline. Da allora i due cercano di riconquistare la società loro di diritto, riuscendoci poi con un piccolo aiuto; ma tutto ha un prezzo, e arriva il momento in cui bisogna saldare i debiti con la vita, o con la morte. Il racconto all’inizio coinvolge solamente per i colpi di scena ed il suo essere orrorifico. La caduta della casa degli Usher è caratterizzata da una narrazione che mantiene salda l’attenzione dello spettatore. La struttura stessa dell’intreccio è peculiare: la serie si apre nel presente, Rodrick Usher ha già visto morire tutti i suoi figli, la fine è ormai vicina. Le vicende vengono quindi presentate in un lungo flashback. Le linee temporali sono però in realtà più di due. Oltre al presente e ai flashback riguardanti la morte degli Usher, si uniscono gli avvenimenti del 1979 che culminano nel Capodanno del 1980: il momento in cui la sorte degli Usher cambiò irrimediabilmente. Questo continuo avanti e indietro nel tempo rende le vicende più intrigate e intriganti. Alcuni elementi amplificano l’atmosfera di orrore e suspense: tra questi uno dei più inquietanti è la comparsa, talvolta in maniera improvvisa, dei figli morti durante il racconto di Rodrick. Si tratta di visioni che perseguitano il vecchio Usher. Altra scena epocale che infonde inquietudine nel pubblico è la pioggia di corpi rappresentata nell’ultimo episodio: senza fare alcuno spoiler, Rodrick viene messo di fronte alla verità del numero di morti che ha causato con la sua avidità di denaro e di potere. Tutti gli Usher sembrano avere qualcosa in comune: l’ambizione e l’avidità. Ognuno dei figli di Rodrick esplicita queste proprie caratteristiche in maniera diversa: Frederick manifesta il proprio dominio di potenza sulla moglie, Victorine desidera così tanto il successo del proprio progetto da falsarne i risultati, Tamerlane mette tutte le sue energie per il successo del suo progetto. Ognuno di loro ambisce a distinguersi, a ergere le proprie idee come elementi indispensabili per cambiare il mondo. Ognuno di loro è disposto a tutto per raggiungere i propri obiettivi, e sarà proprio questo che li porterà alla morte.

Il personaggio che maggiormente si distingue in La caduta della casa degli Usher è Verna, la misteriosa donna incontrata da Madeline e Rodrick il Capodanno del 1980. Questa è una creatura extra terrena, non propriamente identificata: si tratta di una sorta di angelo della morte, che riesce a vedere l’umanità dall’esterno, per ciò che veramente è. Attraverso questa figura vengono presentati allo spettatore tanti spunti di riflessione sull’uomo e sul male che è capace di fare.

Le critiche mosse all’umanità sono diverse: la prima riguarda le torture inflitte agli animali per testare nuove cure, dispositivi medici e perfino cosmetici. Il riferimento in questo caso riguarda Victorine e i suoi raccapriccianti esperimenti sugli scimpanzè.

Altro momento di riflessione importante è presente verso la fine delle vicende: Arthur Pym, noto braccio destro della famiglia Usher, riesce a trovare la misteriosa donna che si cela dietro la morte dei giovani Usher. Questa, dopo avergli offerto la salvezza, riflette sui paradossi umani: sarebbe semplice risolvere i problemi globali con il denaro, che si tratti di inquinamento o di fame del mondo.  Eppure, l’umanità preferisce andare nello spazio e finanziare costose spedizioni a circumnavigare il mondo. L’ultimo grande discorso di denuncia sociale viene affidato non a Verna, bensì a Madeline. Questa riflette sulla realtà del mondo, sul consumismo e capitalismo sfrenato che vige ovunque: “nemmeno i soldi sono più d’oro, sono solo uno e zero. Sono una bugia che abbiamo accettato”. Queste sono le parole con cui Madeline inizia la sua personale riflessione: mette in mostra i paradossi della nostra realtà, i controsensi delle persone che vivono e lavorano solo per comprare delle cose e che accusano loro di essere i mostri della società.

 

FLANAGAN ALLA REGIA

Flanagan, regista de La Caduta della Casa degli Usher, è nato a Salem, Massachusetts. Ha diretto il film horror Somnia, con Kate Bosworth e Thomas Jane: il film ha avuto problemi di distribuzione a causa della fallimento della Relativity Media. Nel 2016 dirige l’horror Il terrore del silenzio, distribuito a livello internazionale da Netflix. Nello stesso anno ha diretto Ouija – L’origine del male, prequel di Ouija del 2014. Nel 2019 dirige il sequel del celeberrimo Shining di Stanley Kubrick, Doctor Sleep, film nel quale si occupa anche della sceneggiatura e del montaggio. Nel 2018 crea per Netflix la serie televisiva The Haunting, di cui dirige tutti gli episodi che compongono le due stagioni. Sempre per Netflix crea e dirige nel 2021 la serie Midnight Mass e, un anno dopo, la serie The Midnight Club, basata sull’omonimo romanzo di Christopher Pike.