Mrs America: è ancora l’era dell’ERA? Donne che parlano di Donne

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Donne che parlano di donne

“Di che parla Mrs. America? Di femminismo.”
Dire una cosa del genere è come dire che “La svastica sul sole”, la serie tv tratta dal distopico capolavoro di Philip Dick, parla di storia e di tizi con una divisa! Mrs. America, la serie prodotta fa Hulu per FX e che dovrebbe arrivare in Italia questo autunno è sicuramente uno dei titoli più importanti di questo tormentato 2020, ma rischia probabilmente di essere il più importante, anche se molti si adopereranno per impedirlo. Qualcuno dirà che non è vero, che visto il clima scaturito dal #metoo e dagli altri scandali sessuali ci dovrebbe essere un terreno favorevole a raccontare quella che storicamente viene definita come la seconda ondata del femminismo americano durante gli anni ‘70. Forse. O forse no. Non credo sia facile scoprire che il paese che si vanta di essere il faro della democrazia nel mondo non ha la parità di genere nella propria costituzione.

Queen Cate e le altre principesse

Torniamo alla serie tv. Siamo di fronte ad un capolavoro? Certamente abbiamo un cast incredibile dove c’è una regina assoluta di bravura e bellezza che è Cate Blanchett. Dietro di lei però ci sono tante altre attrici che la seguono di un soffio e che offrono splendide interpretazioni. Metto l’australiana prima alle altre perché interpreta un personaggio odioso, freddo, insopportabile e non è mai facile farlo, anzi è quello che segna la maturità di un interprete. La sua straordinarietà! E lei lo è. Ricordiamo che questo è il primo ruolo della Blanchett come protagonista in una serie tv. C’erano solo sporadiche partecipazioni nel mondo della serialità per la bellissima attrice cinquantunenne australiana che aveva stupito il mondo nel 1998 con l’interpretazione di Elizabeth e che poi ha vinto due premi oscar, uno come non protagonista per Il Talento di Mr. Ripley di Anthony Mingella e l’altro da protagonista per Blue Jasmine di Woody Allen. Gli altri premi e nomination non si contano ed ormai è paragonabile alla Katherine Hepburn dei nostri giorni.

Una struttura davvero efficace

Mrs. America segue la storia di Phyllis Schlafy, una donna del gruppo conservatore che negli anni ’70 si oppone all’Emendamento sui Pari Diritti (ERA) incontrando l’opposizione di altre figure storiche di spicco a supporto dei Diritti Civili, come Gloria Steinem, Betty Friedan, Shirley Chisholm, Bella Abzug, e Jill Ruckelshaus, che intraprendono così una dura lotta contro la Schlafy per assicurarsi l’approvazione della legge. Ognuno dei nove episodi della serie segue un personaggio in particolare: quello di Cate Blanchett (Schafly) è considerato la forza trainante della serie, l’avversario politico e umano che le donne trovano nel loro percorso per l’approvazione dell’ERA. Come ha dichiarato dichiara James Poniewozik del The New York Times la forza della serie sta nel “talento delle straordinarie attrici”. Nella sua recensione si legge inoltre: “La lotta decennale che si svolge è epica, spericolata ed emozionante, arricchita da una colonna sonora davvero toccante“. La struttura di Mrs. America fa luce su un’epoca che ha cercato di prevedere tutto ciò con cui ancora oggi si combatte, un momento storico che ha profondamente trasformato l’America, iniziato già nel 1920, che tra gli anni ’60 e ’70 ha apportato cambiamenti culturali, politici e mediatici, influenzando e dividendo l’opinione pubblica. Il personaggio della Schafly, nonostante la sua stessa carriera sia spesso influenzata dalla discriminazione di genere e dal sessismo di quegli anni e dei nostri giorni, continua a sostenere fermamente che le femministe siano immorali e difende la politica conservatrice.
Stando a quanto scrive Inkoo Kang su The Hollywood Reporter “La nuova miniserie Mrs. America potrebbe essere la migliore rappresentazione cinematografica della lunga lotta per l’approvazione dell’ERA, e del contraccolpo conservatore che alla fine ha avuto successo […] Uno dei migliori e rari show-drama storici che fanno della narrazione anche informazione, storia e testimonianza“. La sua forza consiste proprio nel regalare un ritratto brillante e sarcastico di un’epoca fondamentale per l’America. Trattando un tema potente riesce a rappresentare ogni personaggio nella propria umanità, personalità e singolarità, non limitandosi a mostrarli solo come personaggi storici e figure di spicco dell’epoca, ma come donne e come esseri umani.

Alla fine trionfa una forte coralità e si riconosce un capolavoro

Phyllis Schafly stessa è un personaggio complesso e affascinante, una casalinga con una laurea esperta di questioni di difesa nucleare in maniera competente e non per sentito dire! La struttura della serie funziona alla perfezione. La storia generale segue una linea cronologica, a partire dal 1972, intrecciando flashback e attualità. Ricco di dettagli, noi spettatori veniamo trasportati indietro nel tempo, all’epoca delle macchine da scrivere e all’inizio della pubblicazione femminista di Ms Magazine. Un progetto ambizioso e difficile da rappresentare in soli nove episodi, non solo per il momento storico, ma anche per le storie interne che vorrebbe raccontare, Mrs. America ha ricevuto recensioni per lo più positive, meritate, soprattutto riguardo la situazione culturale e politica che fa da sfondo all’intero show, riunendo delle formidabili attrici che interpretano alcune fra le figure più importanti ed iconiche del tempo. C’è Gloria Steinem (Rose Byrne) tra le fondatrici della storica rivista Ms., Betty Friedan (Tracey Ullman) considerata “la madre del movimento femminista” e autrice de La mistica della femminilità, l’attivista Bella Abzug (Margo Martindale) e Shirley Chisholm (Uzo Aduba), la prima donna di colore eletta al Congresso e prima donna nera a candidarsi a presidente degli Stati Uniti in un grande partito politico. Imperdibile.

 

Altre Donne che parlano di Donne

Orange is the new black è una delle serie che ha rivoluzionato il modo di raccontare le donne all’interno della tv rappresentando con ironia la vita all’interno di un carcere femminile. Ci sono altri esempi di serie che hanno saputo raccontare le donne in maniera diversa Good Girls Revolt è prodotta da Amazon Video e uscita nel 2015, questa nuova serie vede protagoniste alcune segretarie di redazione intente ad affermarsi sul lavoro come giornaliste. Siamo negli anni ’70, in piena rivoluzione sessuale e culturale americana dove si afferma un nuovo concetto di libertà ed espressione.
Qui invece siamo nel 1942. Gli uomini sono al fronte e le donne vengono impegnate nelle fabbriche per costruire bombe e missili per lo sforzo bellico. Tra loro ci sono anche le protagoniste della serie Bomb Girls. Lo svolgersi di un lavoro tipicamente maschile, porterà le nostre eroine a una crescita personale e a sfatare alcuni tabù.