Non si è spenta ancora l’eco delle proteste del BlackLivesMatter in tutto il mondo, movimento nato dopo il brutale assassinio del cittadino americano ad opera della polizia di Minneapolis. Ci sono state decisioni importanti: dal cambiamento del capo d’accuso per l’accusato del reato, che ora rischia sino a 40 anni di carcere, alla proposta di scioglimento dell’intero corpo di polizia della città dove è avvenuto il fatto. Anche il sindaco di New York ha proposto una revisione dell’intero corpo di polizia e di voler considerare un nuovo tipo di approccio per l’ordine pubblico. E da noi? C’è un pericolo razzismo in Italia?
Se questa domanda ce la fossimo fatta alla fine del millennio scorso sicuramente saremmo stati concordi che la stragrande maggior parte degli abitanti del nostro paese non ha pregiudizi razziali. Oggi non credo sia più così.
Io faccio parte di una generazione che ha vissuto il razzismo come fatto raccontato dalla narrazione mediatica quando era bambino, poi le cose sono cambiate. L’immigrazione si è fatta più forte ed ora non c’è solo una presenza importante di stranieri in Italia, ma una generazione di italiani che hanno identità razziali diverse da quelle tradizionali!
Ho preso questo video fa un canale Youtube che si chiama AfroItalianSouls che illustra come il razzismo sia molto più diffuso e dilagante di quello che si possa pensare.
Non serve arrivare ad insulti come quella della foto in alto, lo stesso sessismo è una forma di razzismo! Guardate quello che è successo al liceo scientifico Talete di Roma per capire che i pregiudizi sono ad ogni livello.
Quando sento dire che “L’Italia è il paese più bello del mondo” ho un leggero turbamento, per non dire peggio. Mi chiedo anche se noi tutta questa “fantomatica bellezza” la sappiamo gestire, la sappiamo curare oppure crediamo che la bellezza produca bellezza? Perché non è affatto così. Anche i fiori e le piante più belle se non innaffiate muoiono. E dopo che rimane.
Ha detto bene un amico sui social che siamo forse il paese più autoreferenziale del mondo! Mi sembra che chi dice “Prima gli italiani” o cose di questo tipo tratti questo paese con l’approccio del venditore di auto usate, che non ti conosce e già ti dice che ti tratterà come un fratello! Ma lui ha un obiettivo, quello di vendere, quello di avere il miglior profitto per se stesso. Possibile che cadiamo ancora in questa retorica? Sembra proprio di si.
Io mi auguro che non serve un altro George Floyd italiano per capire che anche in Italia il razzismo sta dilagando e che la risposta non deve essere solo delle istituzioni, ma di ognuno di noi.
Buongiorno e Scusate il disturbo.