Questo post non intende analizzare l’operato del politico Matteo Salvini, piuttosto si concentra sulla comunicazione, sul linguaggio e sul marketing che sono fattori incisivi ed importanti, forse anche di più sull’attività di Matteo Salvini. Proprio per questo viene lasciato il simbolo dell’hashtag. Continue reading “Perché #Salvini ha vinto”→
Le elezioni europee sono finite, scrutinio terminato e trenini da carnevale di Rio in quel villaggio vacanza che è diventato il Nazareno, sede centrale del PD a Roma. Perchè stavolta c’è un vincitore, Matteo Renzi, plenipotenziario premier e segretario e ci sono anche degli sconfitti, l’M5S e Beppe Grillo. Per la verità c’è un grande vincitore, con altri che hanno vinto, e c’è un grande sconfitto, con altri che hanno perso. Stavolta non si può dire “hanno vinto tutti”. Continue reading “Vincitori, vinti e la retorica del voto”→
Finisce finalmente un’orribile campagna elettorale per merito di tutti, nessun escluso, segno più che evidente che oramai siamo su pezzi di un relitto che una volta si chiamava democrazia occidentale e che oramai non naviga più. Ci siamo ritrovati in un brodo di citazioni del passato, senza risposte, con claim gettati come fossero simulacri senza riferimento, siamo nel ritornello, senza ricordare la canzone. Mi soffermo su un hashtag che è andato molto forte in questo periodo: #onoioloro. E’ dei cinquestelle. Non mi sono simpatici, mai nascosto, del resto neanche per gli altri ho simpatie, solo che qui non ci si accorge che siamo su un piano pericolo: la creazione del nemico. Continue reading “#onoioloro Chi? Un post orgogliosamente zombie”→
Renzi Ebetino, Berlusconi Psiconano o Tinto, Napolitano è Morfeo, Monti è Rigor Montis, la Fornero è Frignero, Veronesi è Cancronesi, Bersani è Gargamella, Formigoni è Forminchioni, Casini è Azzurro Caltagirone, Gad Lerner è Gad Vermer o Gad Merder e gli hai detto “lo spedirei a passeggiare per Gaza con la papalina da ebreo in testa”, la marcia su Roma.
Sta finendo una delle più brutte campagne elettorali della storia, per stile, messaggi, idee e comunicazioni. Piazze piene, come se davvero contassero qualcosa ancora le piazze, se non in merito all’ordine pubblico, parole che si accavallano, superando ogni gergo, politico, sportivo, di guerra e mirano all’insulto. Niente di nuovo, se non quell’agitare morti e fantasmi del passato. In questo ieri Grillo a Piazza Castello a Torino si è dimostrato avanti, oltre, #oltrehitler, come ha detto lui. Continue reading “Grillo il DJ e gli zombie #oltrehitler”→
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