Ma ci può essere un James Bond donna? Una domanda sciocca e me ne rendo conto chiedendo scusa al lettore. Sciocca visto che ci sono già molte ed eccellenti spy story con al centro una protagonista, da Nikita di Luc Besson con Anne Parillaud, ad una serie come Homeland che è considerata in generale fra le migliori degli ultimi due decenni. Adesso c’è anche Citadel, su Amazon Prime, dove viene messa in campo una coppia di spie, fra cui l’indiana Pryanka Chopra Jonas, che non è stata soltanto una Miss Mondo, ma soprattutto una grande attrice nel mondo di Bollywood, la Hollywood indiana che come numero di produzioni e spettatori non ha nulla da invidiare a quella made in USA – d’altronde i lettori di Percorsi Seriali ben sanno che il mondo produttivo oggi è davvero globalizzato, basta pensare al fenomeno Corea del Sud, che “spacca” anche nella musica con il suo K-Pop, di grande successo proprio in USA.
Ma Citadel cos’è? È un progetto molto ambizioso e con alle spalle un investimento produttivo molto altro.
Citadel è un’agenzia indipendente di spionaggio internazionale della quale i protagonisti sono al servizio, nata con lo scopo di difendere la sicurezza delle persone dalla potente organizzazione che risponde al nome di Manticore. Un’agenzia, Citadel, caduta dopo gli eventi dell’incipit della serie Amazon, portandoci al flusso narrativo principale ambientato otto anni dopo. Nel presente di Citadel, infatti, otto anni dopo il prologo, i ricordi dei due agenti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sihn (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati e i due si sono ricostruiti una nuova vita con nuove identità, ignari del proprio passato. Ma la situazione non resterà questa, il loro ex collega Bernard Orlick (Stanley Tucci) rintraccia Mason e dà il via a una nuova importante missione per impedire a Manticore di prendere il potere. Una situazione che permette ai protagonisti di giocare con le sfumature dei propri personaggi, a vivere e mettere in scena la loro dualità di spie e persone comuni, di mettersi alla prova sia con sequenze più intime che momenti action, costruendo personaggi che in prima battuta funzionano e intrigano lo spettatore, lasciando con la curiosità di capire quale sarà il viaggio che li vedremo intraprendere.
Dietro Citadel ci sono i due fratelli Russo, Anthony e Joe, quelli di Avengers: Infinity War e di altre cose del Marvel Cinematic Universe, insieme a David Weil, sceneggiatore e produttore esecutivo di un’altra serie molto amata come Hunters che aveva come protagonista una leggenda di Hollywood come Al Pacino.
Anthony e Joe Russo ci hanno abituato a multiversi e tanti personaggi con il loro lavoro per la Marvel, ma nel descrivere Citadel parlano di qualcosa mai visto prima in tv. Come spiega Joe: “Questo è un elemento televisivo unico: io e Anthony siamo molto emozionati. L’idea di partenza ci è stata proposta qualche anno fa da Jen Salke. Il concetto è raccontare una storia che possa essere interconnessa in più parti del mondo. C’è una narrazione principale e poi altri show regionali collegati. La serie principale dà vita ad altre serie scritte, prodotte e dirette da talenti locali. Abbiamo pensato che fosse un’idea completamente nuova. E anche un’opportunità per permettere a narratori di tutto il mondo di creare qualcosa insieme. Dopo il lavoro che abbiamo fatto per la Marvel, questa è un’idea che ci ha davvero entusiasmato, anche perché sembra una grande sfida.”
L’idea di Citadel è ambiziosa: ci voleva quindi un grande impegno di forze per realizzarla. E, come confermano gli autori, Amazon non ha badato a spese. Come sottolinea Anthony Russo: “La tecnologia che mostriamo nella serie è molto futuristica. La serie è ambientata in un mondo realistico, che tutti riconosciamo, ma dietro questa patina realistica c’è l’ignoto: queste spie usano strumenti e sistemi sofisticati.” Conferma Weil: “I set sono giganteschi, all’altezza di produzioni cinematografiche. Questa è una storia di spionaggio pensata per essere su larga scala. Anche le scene d’azione sono gigantesche.”
Il prodotto è davvero ambizioso e lo si vede subito sia dal punto di vista della regia e dalla fotografia. Per questo basta solo la prima parte del pilota ambientata su un treno che viaggia fra le Alpi italiane. Abbiamo citato James Bond all’inizio perché ci troviamo di fronte a quel tipo di atmosfere ed il rischio non è solo un effetto déjà-vu, che può essere anche piacevole a volte, però senza offrire particolari novità. I rischi di Citadel sono proprio nell’andare avanti e nel prosieguo della sua storia, quindi di sceneggiatura. Per questo il giudizio è positivo ma con riserva, perché molto di quanto visto dovrà essere confermato dagli sviluppi successivi, un discorso che vale per ogni produzione seriale ma ancor più per quelle che hanno una continuity orizzontale così marcata e puntano molto su svolte narrative e colpi di scena
Citadel però non è soltanto una serie singola ma un ambizioso tentativo di portare una storia di spionaggio e d’azione su scala internazionale, con tanto di mirabolanti location in tutto il mondo e svariati spin-off affidate alle varie nazioni (previsto uno anche italiano, con Matilda de Angelis). Cosa ci aspettiamo. Moltissime cose, ovviamente. Ma forse la prima cosa che uno si aspetta è che, guardandola in originale, la serie faccia uno sforzo nella costruzione dei personaggi principali e secondari e proprio delle narrazioni che si intrecciano. Non credo si possano definire dettagli per qualcosa che ha superato i 300 milioni di dollari di budget. Il gioco varrà la candela? Staremo a vedere. In attesa anche del nuovo Bond, che si sa già non essere una donna.
HOMELAND: LA SPIA COME NOI
Homeland è una di quelle serie che ha conquistato il mondo ed il cuore di tutti gli amanti della serialità tv. Claire Danes, che prima era conosciuta come la Giulietta di Leonardo Di Caprio in Romeo+Juliet, adesso è sarà per sempre la splendida protagonista di Carrie Mathison, l’”imperfetta” agente della CIA perché affetta da un disturbo bipolare della personalità. Sviluppata da Howard Gordon ed Alex Gansa, Homeland è basata su una serie israeliana, Hatufim, creata da Gideon Raff, che ha al suo attivo altre produzioni fra cui Tyrant.
Tutto comincia con Nicholas Brody, un sergente dei Marine ritenuto scomparso in azione nella guerra d’Iraq, viene liberato dopo otto anni di prigionia. Una volta ritornato a casa, l’intera nazione lo elegge immediatamente a eroe di guerra. Carrie, analista della CIA, è l’unica a credere che in realtà egli rappresenti una seria minaccia.