Lo Ius Scholae è una cosa seria oppure l’ennesima trovata che i parlamentari usano per far vedere che lavorano e si interessano di cose importanti prima delle vacanze?
Mi sembra che continuare a speculare sulla pelle di chi vive un problema così importante ed essenziale come la cittadinanza non sia corretto.
Potete anche dirmi che sono disilluso e cattivo, però il fallimento dei referendum sulla giustizia, che non interessavano agli italiani, mentre sono stati affossati i due sui derivati dalla canapa e l’eutanasia assistita, che avevano raccolto oltre 1 milione ciascuno, sono stati affossati con manovre veramente degne di “tutto va bene madama la marchesa denotano quanto i partiti siano sempre più lontani non solo dei cittadini, ma dalla realtà, come vivessero in un mondo tutto loro.
Non dicono che in Italia ogni anno 250.000 persone emigrano dal nostro paese, quasi sempre con alto tasso di scolarizzazione. Non dicono che siamo il paese più anziano d’Europa. Le regioni da cui gli italiani partono maggiormente sono Lombardia, SIcilia, Veneto e Lazio, facendo crollare il mito del Nord Italiano. I dati sono della Fondazione Leone Moressa e arrivano fino al 2019, anche se le ultime ricerche confermano un aggravamento della situazione. La questione non è solamente culturale – come se poi una questione del genere non fosse poi primaria nella vita di un paese – ma economica.
Eppure lo IUS SCHOLAE arriva all’improvviso dopo che per settimane si è parlato di separazione di partiti.
Eppure lo IUS SCHOLAE arriva all’improvviso dopo che per settimane si è parlato di separazione di partiti.
Attualmente gli stranieri stabili in Italia sono 6 milioni ed in aumento ogni anno. Persone che lavorano, creano famiglie, figli che vanno a scuola, crescono e vivono in quello che è il LORO paese come il NOSTRO.
D’altronde è quanto mai singolare – per non dire assurdo e vergognoso – come un paese che ha vissuto una enorme diaspora per il lavoro e che ha una storia di passaggio e di influenze così forti, importanti e numero per oltre due millenni – abbia sviluppato un meccanismo di chiusura così ermetico, rimpolpandolo con quella abusata parola vergognosa che è “identità”, che viene usata nella maggior parte dei casi senza saperne il significato. D’altronde perché informarsi e provare a ragionare? Spendere tempo continuo nei talk show televisivi non porta né a proporre e realizzare progetti. Però tanto è colpa dei social, di Putin o di qualcun altro.
Io spero fortemente di essere smentito è che almeno lo ius scholae diventi leggi. Lo spero ripetendo la domanda scritto sul cartello della ragazza nella foto: ITALIA DI CHE HAI PAURA?