Tutto è segno, tutto è comunicazione, tutto è messaggio. Tutto è una narrazione. Di cosa? Di se stessi e del mondo che circonda. Meglio ancora del mondo che ci circonda con noi dentro. Anche nel silenzio noi parliamo. Nel vuoto noi ci esprimiamo. Il silenzio è il vuoto delle parole. Il silenzio parla. Esprime. Le parole sono mattoni leggeri con cui costruiamo il mondo. Non solo quello fisico. Noi abbiamo la necessità dell’espressione, in tutti i modi.
Spesso non ci diamo peso. Eppure anche se leggeri i mattoni fanno male quando vengono tirati.
“Le parole”
Le parole non hanno occhi né gambe,
non hanno bocca né braccia,
non hanno visceri
e spesso nemmeno cuore,
o ne hanno assai poco.
Non puoi chiedere alle parole
di accenderti una sigaretta
ma possono renderti più piacevole
il vino.
E certo non puoi costringere le parole
a fare qualcosa che non
voglion fare.
Non puoi sovraccaricarle
e non puoi svegliarle
quando decidono di dormire.
A volte
le parole ti tratteranno bene,
a seconda di quel
che gli chiedi
di fare.
Altre volte,
ti tratteranno male,
qualunque cosa
tu gli chieda di fare.
Le parole vanno
e vengono.
Qualche volta ti tocca
di aspettarle a lungo.
Qualche volta non tornano
più indietro.
Qualche volta gli scrittori
si uccidono
quando le parole li lasciano.
Altri scrittori
fingeranno di averle ancora
in pugno
anche se le loro parole
sono già morte e sepolte.
Fanno così
molti scrittori famosi
e molti meno famosi
che sono scrittori soltanto
di nome.
Le parole non sono
per tutti.
E per la maggioranza,
esistono
soltanto per poco.
Le parole sono
uno dei più grandi
miracoli
al mondo,
possono illuminare
o distruggere
menti,
nazioni,
culture.
Le parole sono belle
e pericolose.
Se vengono a trovarti,
te ne accorgerai
e ti sentirai
il più fortunato
della terra. Nient’altro avrà più
importanza
e tutto sembrerà importante.
Ti sentirai
il dio sole,
riderai del tempo che fugge,
ce l’avrai fatta,
lo sentirai
dalle dita
fino alle budella,
e sarai diventato,
finché
dura,
un fottutissimo scrittore
che rende possibile
l’impossibile,
scrivendo parole,
scrivendole,
scrivendole.
(Charles Bukowski)
Ci sono solo alcune cose di cui è difficile parlare: si scuote il loro meraviglioso polline toccandole con le parole…
(Vladimir Nabokov a Véra Slonim)
Dicendole, non si rovinano forse le cose?
(Virginia Woolf)
La parola è per metà di colui che parla, per metà di colui che l’ascolta.
(Michel de Montaigne)
In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore.