“LA GRANDE ILLUSIONE”
Nel 1937 il grande regista francese Jean Renoir realizzò quel capolavoro di film che si chiama proprio La Grande Illusione con un attore mitico come Jean Gabin, circa la storia di alcuni prigionieri di guerra e la loro fuga da un campo di prigionia durante la prima guerra mondiale. Prendo in prestito il titolo sperando che gli dei del cinema non si arrabbino troppo per descrivere quello che mi sembra sia stato l’atteggiamento di molte persone durante la conferenza-stampa del premier Conte.
Appena finito di parlare mi sono messo ad osservare i miei account social tenendo d’occhio il fattore tempo. Molti degli status, anche elaborati, erano scritti durante le parole del primo ministro. Improvvisamente mi sono sentito a casa leggendo le parole di molti e ho scritto:
È tornato tutto come prima: siamo tornati a commentare e criticare prima di ascoltare.
UNA POLVERIERA
Peccato per loro che non c’è un paese estero da prendere a modello, come fanno di solito, visto che gli USA di Trump e altri paesi non stanno ottenendo risultati migliori nella lotta al virus. Non c’è neanche un nord da osannare come fanno spesso gli elettori della Lega e della Destra italiana convinti che la Lombardia sia la realizzazione del paradiso sul Pianeta. Purtroppo, e lo dico con dolore, la Lombardia sta combattendo una battaglia durissima anche per colpa di chi l’ha governata in questi anni e dovrà essere chiamato a rispondere di alcune scelte di governo e gestione davvero scellerate.
LA PAURA DENTRO DI NOI
Quello di Conte ieri è stata una comunicazione che poteva essere sicuramente migliore nei contenuti e nei modi, ma non sarebbe servito. Registro ancora una forte incomprensione di quello che stiamo vivendo e che non c’è nessun complotto o potenza straniera da bombardare, quindi le cose non si risolvono in fretta. La parola “CONVIVENZA” è la più sensata, ma si preferisce ciarlare invece che ascoltare. Il motivo forse è sempre lo stesso: la paura.
La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto.
Questa frase è di H.P. Lovecraft il più grande scrittore di horror della storia occidentale, a mio avviso più di Poe che amo molto ma che ha un approccio più sul versante del mistero e dell’ignoro, mentre il famoso Ciclo di Chtulhu di Lovecraft entra davvero nell’orrore puro. La routine è uno dei modi, quasi dei talismani, che gli esseri umani usano contro la paura, è ieri sono tornati alle chiacchiere dei bar senza neanche ascoltare quello che diceva Conte, ma solamente per poter recuperare per un attimo l’illusione della normalità. Illusione infranta perché il pericolo non è ancora sconfitto, perché serve tempo e non chiacchiere, serve la scienza e non le inutili ed ennesime dichiarazioni di una certa parte politica che siamo in guerra, se lo fossimo avremmo già perso come ho già detto e altri molto meglio di me.
I bar sono ancora chiusi e non riapriranno criticando la conferenza stampa di Conte, che non è stata affatto perfetta, ma di certo non è stata neanche l’origine di ogni problema di questo paese! Leggere certi commenti soprattutto da gente che conosco, che ha una preparazione, che ha ruoli e preparazioni importanti, mi fa chiedere loro:
Ma lo sapete che siamo seduti su una polveriera? Ve ne siete resi conto oppure anche voi nel vostro intimo sperate che questo sia un complotto e che arrivino i supereroi della Marvel, della DC Comics, o anche solo l’italico Coccobil a spegnere la giostra e a far si che tutto torni come prima!?!