Notte a Passo Lento
Ieri a quest’ora le luci dell’alba invadevano il terrazzino della cucina. Stavolta no. Ora legale. Almeno un’abitudine rimasta che ci riconduce alla vita del prima. E’ stata una notte insonne, non la prima, può succedere, per fortuna aveva un buon libro a farmi compagnia, la lettura è una splendida brutta abitudine che uno dovrebbe sempre avere.
Passo lento. Nel mondo che prima correva accelerato ci siamo accorti che noi siamo costretti alla lentezza. Perché allora non riscoprirla?
Aristotele disse: Si decide in fretta di essere amici, ma l’amicizia è un frutto che matura lentamente.
Qualsiasi rapporto umano può travolgerci all’inizio ma ha bisogno di tempo per consolidarsi.
Schopenauer scrisse: Tutto ciò che è squisito matura lentamente.
Molte culture hanno ancora un culto della lentezza. Penso alle cerimonie del té dal medio-oriente al Giappone, ma anche in molti posti del Sudamerica.
La Seduzione della Lentezza
“Guardo nello specchietto retrovisore: sempre la stessa macchina che non riesce a superarmi a causa del traffico in senso inverso. Accanto al guidatore è seduta una donna; perché l’uomo non le racconta qualcosa di divertente? Perché non le appoggia la mano sul ginocchio? Macché: l’uomo maledice l’automobilista davanti a lui perché va troppo piano, e neppure la donna pensa a toccarlo con la mano, mentalmente sta guidando anche lei, e anche lei mi maledice.”
Questo brano è estratto da La Lentezza di Milan Kundera.
La lentezza è un sentimento, un modo di affrontare la vita e le situazioni. Non significa non farlo, ma farlo in una prospettiva diversa. La lentezza si sposa molto bene con un’altra caratteristica di cui ho parlato pochi giorni fa: l’attenzione. La lentezza è intensità e bisogna essere attenti e avere cura dei particolari per poter godere di ogni istante.