Oggi il sommo poeta forse sceglierebbe un aereo per traghettare le anime e se fosse Elon Musk un vettore spaziale, qualora rinsavisse – se mai savio è si possa dir del magnate patron di twitter – e non invitasse altri ultramiliardari a scontri stile Bruce Lee o stile Pippo Franco, quando ha invitato Zuckerberg ad una gara a chi possedesse gli “attributi” più, come dire, evidenti. Comunque torniamo alla serialità e agli aerei parlando HIJACK, in onda su Apple Tv +e con un attore che qui a Percorsi Seriali amiamo molto, Idris Elba, per una serie come Luther.
Per Sam Nelson (interpretato proprio da Idris Elba) le cose non stanno andando proprio benissimo. Ha ormai pochissime speranze di riconciliarsi con la moglie Marsha (Christine Adams) che pare voler iniziare una nuova vita con Daniel Ferrell (Max Beesley), un ispettore della Polizia. Sam non demorde però, prende un volo da Dubai a Londra, deciso a fare di tutto per non perdere Marsha e soprattutto suo figlio Kai (Jude Cudjoe) che soffre molto per quella situazione. Sam non è un uomo qualunque, infatti, ma un esperto negoziatore che lavora a livello internazionale, è testardo, uno che non molla, eloquente, sa leggere benissimo chi ha di fronte e adattarsi ad ogni interlocutore la forza vera di ogni bravo negoziatore. Tutte doti che gli saranno più utili di quanto pensa perché il suo volo viene improvvisamente dirottato da un gruppo di misteriosi terroristi. L’operazione è lungi dall’essere improvvisata, visto che il dirottamento è parte di un complesso piano, che prevede minacce, ricatti, nonché una strategia che si basa su precise informazioni riguardo anche il personale di bordo e quello a terra. In breve, Sam dovrà dare fondo a tutta la sua esperienza, la sua capacità di mantenere il sangue freddo per cercare non solo di salvare sé stesso ma anche i passeggeri, ognuno dei quali reagisce in modo diverso di fronte a quell’emergenza. Ma sarà tutt’altro che semplice, perché vi è un obiettivo preciso dietro quel dirottamento che lui ignora e questi terroristi non hanno alcuna intenzione di cedere.
Hijack su Apple Tv+ è la conferma che questa piattaforma sa variare tra i generi ma garantire sempre un’alta qualità di intrattenimento. Idris Elba, qui nelle vesti anche di produttore, si confronta con un thriller di spionaggio a metà tra cielo e terra, ma soprattutto cielo, in un sottogenere che l’11 settembre aveva messo in soffitta, ma che qui torna con forza, grazie ad un’ottima scrittura ed una capacità unica di donare suspense.
Hijack porta la firma di George Kay e Jim Field Smith, due che di rinnovamento del genere in virtù del gusto moderno se ne intendono parecchio. Il tema dell’attacco terroristico a bordo di un aereo in passato era stato capace di donarci dei cult non da nulla, tra cui vale la pena ricordare Passenger 57 con Wesley Snipes, Decisione Critica con Kurt Russell e Steven Seagal, più ultimamente anche Non-Stop con Liam Neeson.
Di base rappresenta una sorta di evoluzione del thriller classico a bordo del treno, ma con l’elemento della mancanza di una via di fuga non da nulla. Il padre del genere in chiave moderna fu Airport ’77, a cui Hijack si connette con i suoi villain che più che terroristi paiono criminali comuni inizialmente.
Idris Elba ha avuto una carriera molto atipica, è qualcosa a metà tra il macho tradizionale le e la negazione di questa figura, è costante presenza sul piccolo e grande schermo, forse è esploso un po’ tardi, ma rimane un’interprete molto credibile soprattutto in ruoli di uomini ad un tempo forti e tormentati come questo.
Ad ogni modo il suo Sam appare in alcune circostanze circonfuso e benedetto da un’eccellenza eccessiva riesce a non essere mai del tutto stucchevole perché punta fondamentalmente al suo obiettivo: salvare sé stesso per rivedere la famiglia. Inoltre, la regia e soprattutto la sceneggiatura, non commettono mai l’errore di esagerare o comunque di spingere un po’ troppo sulle sue qualità che sono e rimangono quelle di un essere umano, non uno dei tanti superumani della domenica degli anni ‘80 e ‘90. Secondo quanto riportato da TVLine, Elba, star e produttore esecutivo della miniserie, ha spiegato che il fatto che il suo personaggio, Sam Nelson, “non sia un poliziotto, non sia un ex militare o una spia o qualcosa del genere”, rende le possibilità più “limitate” per un possibile continuo. Tra l’altro, Elba ha concluso la collaborazione con Apple TV+. “Si tratta di un ragazzo qualunque che torna a casa e si trova in una situazione incredibile. E la probabilità che un fulmine colpisca nello stesso punto è rara”, ha continuato Elba. “Ci sono modi per riportare indietro Sam. Solo che non so ancora quali siano. Ma se il pubblico lo vorrà, allora faremo in modo che accada”.
Hijack ha un’atmosfera elettrica e inquietante, una regia molto buona, che sa come valorizzare i suoi vari protagonisti, rende quell’aereo una prigione, un ring, poi un vicolo cieco all’interno del quale ognuno cerca come può di reagire ad una situazione di emergenza. Alla fine, risulta anche molto meno fiction di quello che ci si potrebbe aspettare. Altro elemento di cui tenere conto nella valutazione finale, è la coerenza delle varie puntate, che regalano colpi di scena assolutamente indovinati, ci prendono per mano attraverso un puzzle fatto di enigmi, misteri. Forse qui vale la pena fare un paragone con ciò che era il genere spionistico negli anni ‘60 e ’70, quando valeva maggiormente la complessità dell’intreccio rispetto all’azione pura e semplice. Detto questo la serie rimane soprattutto un prodotto di intrattenimento, ed è anche esteticamente molto gradevole, lontana dai cliché hollywoodiani.