Strike è un moschettiere
Lo abbiamo messo in copertina dopo aver visto la prima puntata. Perché? Primo perché siamo dei fanatici delle serie inglesi, specialmente le detective stories, poi perché ci è simpatico Tom Burke, ci era piaciuto anche come Athos nella serie The Musketeer e ancora di più su Guerra e Pace. Vedere un detective, reduce dall’Afghanistan, dove ha perso una gamba, ora ha un arto artificiale, figlio di un musicista, che vive facendo l’investigatore privato a Londra e in finanze precarie. Prima di vederlo leggo che tratta dai romanzi di Robert Gailbraith. Chi? Anch’io me lo sono chiesto. Poi è arrivata la sorpresa.
Basta poco per scoprire che mr. Robert Gailbraith non esiste, ma è un alias creato dalla creatrice di Harry Potter, J.K. Rowling, che nel 2013 ha dato alle stampe The Cuckoo’s Calling (Il richiamo del cuculo) con il nuovo personaggio di Cormoran Strike. Non so perché usi uno pseudonimo, ma credo per voler allontanarsi dal suo “figlio” più famoso e ingombrante, anche se poi la verità è venuta fuori quasi subito.
Cormoran proprio in questa avventura, sono tre i romanzi con lui ed entro la fine del 2017 uscirà il quarto, assume un assistente grazie ad un’agenzia interinale, la rossa Holliday Grainger, qui nella foto, che interpreta Robin Ellacoat, e che sta lavorando nel cast di Electric Dreams, la serie antologica basata sulle opere di Philip Dick, prodotta da Channel 4 e Sony, con delle star internazionali del calibro di Bryan Cranston, proprio mr.White di Breaking Bad.
Comunque le prime tre puntate di questa stagione ripercorrono il primo romanzo Il richiamo del cuculo, poi dovrebbe essere del secondo romanzo, The Silkworm, che aspetto con impazienza visto quanto mi son piaciute le prime tre puntate. Cormoran è figlio illegittimo di una rockstar e di una famosa groupie, poi è entrato nell’esercito, nel reparto investigativo della polizia militare. La serie è scritta bene, scorre, anche la Rowling è del gruppo degli sceneggiatori, e sembra non intenzionato a mollare la sua nuova creatura, anche se ha in piedi tutti gli altri progetti, compresi un paio di libri sui personaggi di Animali fantastici e dove trovarli – c’è sempre un gruppo scrittura di supporto in questi casi, non prendiamoci in giro, e francamente non ci vedo niente di male.
Il richiamo del cuculo parte dal presunto suicidio di una famosa modella nera in un quartiere esclusivo di Londra e si snoda anche fra vicende familiari complicate in cui Cormoran deve sbrogliare il bandolo della matassa, ingaggiato dal fratello adottivo della defunta modella. La narrazione scorre abbastanza bene, ma l’asso nella manica sono i personaggi, sempre abbastanza convincenti. Non ci resta che aspettare le altre puntate per chiudere la prima stagione e magari leggersi pure uno dei libri, visto che io, anche se assediato da amici, fidanzata, famiglia, non ho mai letto nulla di Harry Potter. C’ho provato, ma niente. Eppure Cormoran mi piace.