Non avrei mai creduto di scrivere un post con protagonista Belen Rodriguez, la showgirl sudamericana, protagonista più del gossip del nostro paese che di quelle dello spettacolo, però recentemente è successo una cosa strana. Sono apparsi titoli che parlavano di un contributo di 200.000 € dato al film di Belen, nell’ambito dei finanziamenti del Mibac per le opere prime e seconde. C’è del vero o la notizia è falsa? Ci sono delle grosse imprecisioni e la cosa che stupisce è come quotidiani che di solito fanno le pulci a tutti, come Il Fatto quotidiano, facciano dei titoli solo per attirare più lettori. Signori e il fact checking tanto osannato?
Questo il titolo dell’articolo del fatto che trovate qui
Belen Rodriguez: 200mila euro di finanziamenti pubblici per il suo film
Ecco un estratto:
nel secondo lungometraggio del regista Massimo Cappelli, la commedia “Non c’è due senza te”, prodotto dalla Lime Film di Roma e che vede sul set con la showgirl argentina gli attori Fabio Troiano, Tosca D’Aquino eDino Abbrescia. Il film di Cappelli racconta le vicende di una coppia gay, Moreno e Alfonso, che vede la propria vita travolta dall’arrivo di un bambino di 11 anni e dalla bellissima Laura, interpretata proprio da Belen. “Non c’è due senza te” risulta già in postproduzione da agosto scorso, mentre i risultati della delibera ministeriale di fine ottobre sono la risposta alle richieste di finanziamento pubblico effettuate dalle produzioni dei rispettivi film nel gennaio 2014, cioè quasi un anno fa.
Dunque il film è per la regia di Massimo Cappelli, non so chi sia lo sceneggiatore, o gli sceneggiatori, ma di certo non Belen Rodriguez, che al suo terzo film dopo anche un’apparizione in una puntata de Il Commissario Montalbano. Si può discutere su di chi sia la paternità di un film, gli inglesi danno molto risalto agli sceneggiatori, mentre altri paesi vedono il regista come demiurgo di un progetto filmico, ma nessuno si sognerebbe di dire che il film è di un attore o attrice. Attenzione, non è secondario, visto che c’è anche la divisione dei diritti che paga la SIAE: 50% alla regia, 30% agli sceneggiatori, 20% al soggettista.
Non è neanche la prima volta che una commedia riceve dei finanziamenti pubblici, è già successo, inoltre qui mancano oltre 2 milioni di euro per la chiusura del film e non sono “bruscolini”. Avvertenza: non credete alle fantomatiche magie del cinema digitale. Le attrezzature costano comunque e i costi di un film sono molto altro.
Certamente forse si poteva pensare che l’opera non meritasse, ma quello dipende dalla commissione e da chi la compone, io non avrei mai creduto che La Grande Bellezza di Sorrentino e Il Capitale Umano di Virzì avessero bisogno dei finanziamenti nell’ordine di 1.100.000 € e 700.000€, che comunque non bastano, perché fare i film costa. Se volete potete leggere un articolo che racconta come sia andata l’inchiesta di Sky sul finanziamento pubblico dove si scopre che “Benevenuti al Sud” e il suo sequel, “Benvenuti al Nord”, “Immaturi” e “Ti stimo fratello” e il road movie dei fratelli Vanzina “Mai Stati Uniti” di Deborah Dirani hanno preso i soldi dallo stato. Pensate che le procedure sono complesse, lo so per esperienza personale, però queste cose succedono ancora.
Va riconosciuto che oggi le cose sono cambiate, i soldi sono di meno, spesso quello che si ottiene è il tax credit o il tax shelter, un piccolo aiuto che comunque è utile, soprattutto per trovare sponsor che paghino una parte della produzione.
Prima abbiamo vissuto in un’epoca di finanziamenti a pioggia, dove molti sono soldi sono stati dati per film mai prodotti. O per film come Cattive Ragazze, regia di Marina Ripa di Meana, che attirò parecchie critiche e fu un flop al botteghino. Purtroppo non sono riuscito a trovare una scena su Youtube, oppure non volevo farmi odiare.
Scrivo questo non per difendere Belen, non m’interessa, ma perché la questione è molto più complessa, soprattutto perchè il cinema è un settore produttivo e dovrebbe essere trattato con un po’ più di rispetto, specie dai giornalisti. Se poi il film sarà brutto toccherà aspettare, però giudicare un film perchè c’è Belen sembra proprio di essere nel gioco del gossip, che tutti criticano.