Pare che i grillini ricomincino la loro lotta contro i fondi pubblici dell'editoria. Giorno in cui esce il libro di Pier Luca Santoro, alias Pedro Del Rey, uno dei pochi che sappia ancora ragionare di carta stampata verso un orizzonte nuovo. Il titolo è: L'edicola del futuro, il futuro delle edicole. Ovvero che fine farà la carta stampata,preso stamattina e molto curioso di leggerlo!
Comunque sui finanziamenti bisogna fare una precisazione, come ricorda L'Espresso, cioè che i contributi indiretti, di cui godeva anche il settimanale di De Benedetti, sono stati già aboliti. Ricordatevelo prima che i claim di Grillo&C. inizino a ronzare ovunque. Oltre questo restano 67 milioni di € di Contributi erogati alla stampa, come informa il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio Ministri, quella cosa che non c'è, ma che c'è ancora quella vecchia di Monti. Se leggete i contributi erogati in questa lista del 2011 ce ne sono di cose strane e anche molto divertenti, diciamo così.
I contributi vanno alle cooperative di giornalisti. Fra i più famosi Il Foglio di Giuliano Ferrara, con 2.250.000€ circa, e Il Manifesto con quasi 2.600.000€. Comunque la pensiate su questi giornali, il primo se posso lo prendo il sabato perché ha delle pagine di storie interessanti, al secondo sono legata in maniera affettiva, c'è anche Il Romanista.Io non nascondo la mia indole giallorossa, ma proprio non capisco perché debbono avere oltre 690.000€. Non era il giornale di Riccardo Luna una volta.
Poi ci sono i Contributi per quotidiani editi da imprese editrici la cui maggioranza del capitale sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali. Insomma sempre cooperative, però diverse, dicono loro. Qui abbiamo Avvenire, Conquiste del Lavoro e anche Italia Oggi, uno dei più importanti quotidiani economici del paese. Le cooperative non finiscono però! Contributi per periodici editi da cooperative di giornalisti e Contributi alle imprese editrici di periodici che risultino esercitate da cooperative, fondazioni o enti morali ovvero da società la maggioranza del capitale sociale delle quali sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali, che non abbiano scopo di lucro.
Insomma io mi metto con un pò di amici giornalisti, stampiamo un foglietto e ci danno i soldi? Come funziona davvero? A livello politico non ci sono differenze, si va da L'Unità e Europa di csx, a L'Opinione e al Secolo d'Italia di cdx, fino alla padana La Padania, che tuona contro Roma Ladrona (sembra un nome per un nuovo quotidiano). Non scordiamoci anche i soldi per i quotidiani italiani diffusi all'estero, come Il Corriere Canadese e America Oggi – giuro che non sto scherzando – e per i quotidiani delle minoranza linguistiche. Per finire anche quelli editi da società senza scopo di lucro, molta stampa religiosa, come Famiglia Cristiana, ma anche Buddismo Oggi, mica siamo intolleranti noi. In quelli no-profit segnalo Car Audio&FM, forse l'alta fedeltà è un valore morale da recuperare.
Concludendo, si può discutere se abolire o ridurre il finanziamento dell'editoria, bisogna vedere cosa vuol dire come impatto sull'informazione, ma anche come impatto sull'occupazione visto il periodo. Credo però non sarebbe male dare un'occhiata più attenta ai criteri.