Videla, Bergoglio e il Katzing

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Videla, Bergoglio e il Katzing

Ieri questa foto ha fatto il giro del mondo. L'uomo che sta prendendo la comunione è Jorge Rafael Videla, dittatore dell'Argentina dal 1976 al 1981, feroce, processato e ritenuto colpevole della scomparsa di circa 8000 decaparecidos. Almeno di quelli accertati.
Il sacerdote che porge l'ostia è padre Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco.
No! Non è lui! E si vede ad occhio nudo dopo che il volto di Bergoglio è stato visto da tutti sui media. La foto è del 1990, all'epoca l'attuale papa aveva 54 anni, mentre il sacerdote nella foto sembra evidentemente più anziano. Il sacerdote nella foto pare essere Octavio Derisi, all'epoca vescovo ausiliario a La Plata, vicino Buenos Aires, ed è probabile che Bergoglio, che non aveva incarichi ufficiali nella capitale, non risiedesse a Buenos Aires. Ieri è stato un susseguirsi di accuse su accuse, rimbalzate sul web e sui social network, come all'interno di un flipper. Sono stati pochissimi a fermarsi in questo vortice e dire prendiamoci un attimo per respirare e verificare.

Tutti abbiamo scoperto chi è Horacio Verbitsky, autore del libro Il volo, che racconta le rivelazione sulla fine dei decaparecidos, poi sono arrivati anche i giudizi pesanti – lui rappresenta il fascismo e la dittatura – della Madri della Plaza de Mayo. I giochi sono fatti e le parole scorrono come macigni su tutti i social, alcuni parlano di complotto anti-cattolico, altri invece continuano a rincarare la dose. Alcuni ricordano che Bergoglio chiese scusa per i silenzi e le colpe della chiesa durante la dittatura argentina nel 2007, poi nel 2011 fu interrogato nel processo sui bambini scomparsi – robo de bebes – figli di madri incarcerate per motivi politici e che sono stati dati ad altre famiglie, militari o meno, che erano conniventi con il regime dittatoriale. O peggio uccisi.

In tutto questo non c'è una prova, non c'è neanche una carta che dimostri la veridicità delle accuse. In tutto questo manca anche un nome: Cristina Kirchner, attuale presidente dell'Argentina.

Dato che i social sono il regno dei complottisti e dei retroscena, in pochi ricordano o dicono che Horacio Verbitski è uno degli spin doctor della Kirchner, che la stessa presidentessa ha da sempre sostenuto le madri, anche quando sono arrivati dei guai per alcuni soldi sottratti allo stato da parte dell'associazione. Tra l'altro solo oggi i giornali ricordano che nei famosi cablo dei Wikileaks Bergoglio è nominato 8 volte, soprattutto per l'insofferenza, per non dire peggio, dei coniugi Kirchner verso il papa attuale. Gli auguri al papa argentino sono arrivati dal twitter ufficiale della Kirchner, solo un'ora dopo la proclamazione, e continuava a twittare di altro. Sono arrivati prima quelli di Maradona e di Leo Messi. Suona strano, visto che comunque ha sempre un ruolo ufficiale. Tra l'altro in pochi hanno contestualizzato lo scontro fra i Kirchner, peronisti di sinistra, e Bergoglio, peronista di destra, all'interno dello scenario della politica in Argentina.

Dai giornali di oggi arriva l'intervista all'argentino Premio Nobel per la Pace nel 1980, Peres Esquivel, che prese il premio perchè fra i primi a denunciare i crimini della dittatura argentina, vista che fu arrestato e torturato dagli aguzzini di Videla. Esquivel difende il nuovo papa, ribadisce che è un conservatore ma che in passato è stato molto deluso da prelati progessisti. Anche l'associazione 24 Marzo, da sempre accusatore dei responsansibili del regime, difende Bergoglio, dicendo che sue responsabilità individuali non sono mai state provate, anche a proposito della vicenda dei due sacerdoti che sarebbero stati consegnati alla milizia, Orlando Yorio e Francisco Yalics. La vicenda fu smontata nel 2010 dai due giornalisti che aiutarono a scrivere l'autobiografia di padre Bergoglio, "Il Gesuita".

Il punto non è poi questo, ma bensì come si diffondono le notizie nella rete, soprattutto grazie a Twitter, anche se gli account dei giornalisti più accreditati non ne fanno menzione. Sono come il fango, arrivano in un attimo, come fossero una valanga e poi per sgombrare il campo hai solo una pala. Io non faccio la difesa del papa, non ne ha bisogno, non è compito mio, anche perchè sono un laico non credente. Però quello che sta succedendo è oramai una sequenza esponenziale di fango, su ogni cosa e argomento, che non ha rivali nella storia. TuttI questi elementi, questo kazzing, su cui ridiamo con gli amici di Gilda 35, è preoccupante e schizofrenico, perché non inficia la verità, della quale nessuno si preoccupa, ma il processo di diffusione dell'oggetto "informazione". Se si abbassa la soglia dell'attenzione sulle fonti e sulla verifica rischiamo presto di vivere in un perenne Pesce d'Aprile, col rischio che poi venga preso sul serio. Verbitski ora dice che ha i documenti che lo provano. Ok e perché non gli ha mostrati prima? E' una domanda legittima, visto che comunque parliamo di un cardinale che è stato primate della chiesa d'Argentina. Ieri in un post per moviecamp, a proposito del pdl sulle scalinate del tribunale di Milano, ho scritto: Tutto va di fretta per cui un’immagine è solo vista per quello che mostra e non per quello che evoca. Me ne convinco sempre di più e so che il rischio è grande. Ma è tutto talmente così facile.