The Diplomat: la dramedy-thriller rosa che svela la diplomazia

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Save the marriage, Save the world”, Salva il matrimonio, Salva il mondo. Il titolo della recensione del New York Times è chiarissimo e perfetto nel descrivere il soggetto di The Diplomat – La Diplomatica, il nuovo political dramedy molto rosa, disponibile sulla piattaforma di Netflix, che si annuncia come una delle serie che farà parlare di sé per tutto il 2023. I motivi sono tanti, dal cast alla trama, al modo anche di parlare dell’attuale guerra in Ucraina – a memoria credo che sia la prima produzione seriale che se ne occupa anche se rimane, naturalmente sullo sfondo. Ad aver ideato tutto c’è una grande esperta del genere political thriller come Debora Cahn, autrice in passato di due titoli importanti come Homeland e Westwing, che stavolta abbandona i toni classici del thriller per virare sul rapporto di coppia dei due protagonisti e mettere in scena la pseudo-diplomazia, il dietro le quinte di quello che succede mentre si decidono i destini internazionali. Con luci ed ombre nella realizzazione.

 

La serie si apre con una discussione tra Kate (Keri Russell) e suo marito Hal Wyler (Rufus Sewell) alle prese con il prossimo lavoro di lei come inviata a Kabul in Afghanistan, ma c’è stato un cambio di programma anche a causa di un attacco ad una nave inglese nel Golfo Persico. Il Presidente americano Rayburn (Michael McKean) ha infatti nuovi compiti in serbo per i coniugi Wyler, entrambi diplomatici, che vengono mandati a Londra e Kate dovrà assumersi il ruolo d’ambasciatrice degli Stati Uniti in Inghilterra. Il nuovo impiego però non è molto nelle corde della donna, che odia i ricevimenti e tutti quegli eventi in cui bisogna indossare abiti eleganti. Alla fine del primo episodio, che possiede una trama che fa da panoramica dei vari componenti del team tra i vari collaboratori lavorativi all’ambasciata americana e nella residenza londinese di Winfield House, Kate si ritrova a posare per un servizio fotografico per British Vogue. Dal secondo episodio, finalmente, si spiega la questione politica contemporanea, viene anche menzionato il conflitto tra Russia e Ucraina e Kate presenzia al funerale dei caduti morti durante l’esplosione della HMS Courageus. Durante la cerimonia funebre il Primo ministro britannico Nicol Trowbridge (Rory Kinnear) crea scompiglio dopo un commento che pare un grido di guerra islamofobo. Questo però non è il solo problema che l’ambasciatrice americana deve risolvere, ma anche decidere se divorziare dal marito che sta cercando in tutti i modi di tenere in vita il matrimonio. Nel frattempo a Winfiled House arriva il Presidente per incontrare il Premier inglese e soprattutto per offrire a Kate un nuovo lavoro, quello da sua vicepresidente.

Un cast davvero notevole interpreta The Diplomat,  che riesce nel suo svolgimento  ad unire i piani della sfera pubblica e della sfera intima della protagonista interpretata dalla vincitrice del Golden Globe come Miglior attrice drammatica nella serie Felicity, Keri Russell, ma soprattutto protagonista di un cult come The Americans. Troviamo accanto a lei anche altri volti noti della serialità come Rufus Sewell, il nazista John Smith in The Man in the High Castle o Lord Melbourne nel period drama Victoria, che nella serie Netflix invece è l’americano diplomatico Hal. Ironico invece è che l’attore Rory Kinnear recita di nuovo il ruolo di Primo ministro britannico come in quel primissimo e disturbante, indimenticabile per tutti, episodio della serie Black Mirror. Per gli spettatori più attenti, noteranno che una delle assistenti di Kate è interpretata da Pearl Mackie, diventata famosa come compagna del Dodicesimo Dottore in Doctor Who. Altro protagonista è David Gyasi, che dal fauno Agreus di Carnival Row passa al ruolo di ministro degli esteri inglese. Una serie di nome davvero convincente con una Keri Russell che risulta davvero il perno in cui riesce a ruotare tutto il sistema creato da Debora Cahn, esperto del teatro della politica nelle serie, anche se stavolta all’inizio si fa un po’ fatica ad entrare in medias res – forse la difficoltà più evidente – senza capire bene i cambi di mood e di tono di voce, cosa che però diviene sempre più chiara e funzionante col passare delle puntate. La nostra diplomatica dice spesso parolacce, non ha paura di urlare, sbraitare e rovesciare le cose. Placca un uomo tra i cespugli, suo marito, un personaggio che Rufus Sewell recita pensando alla tradizione del grande Cary Grant. Kate è una donna da prima linea che ha lavorato nei paesi arabi e che era pronta e felice dell’incarico che le si era prospettato di ambasciatrice in Afghanistan, quando le faranno vedere tutti i vestiti eleganti che “dovrebbe” indossare lei obietterà di avere un burqa nella sua valigia. Gran parte del merito va proprio a  Keri Russell, un’attrice di incredibile poliedricità e squisito umorismo. Forse il pregio migliore di “The Diplomat” è l’efficienza. Ogni episodio dura meno di 53 minuti e non lascia molto spazio a trame secondarie o terziarie. Spesso, le sottotrame riguardanti altre questioni d’ufficio o macchinazioni politiche in corso vengono semplicemente inglobate nella trama principale. Come il suo ossessionato e oberato personaggio centrale, la serie procede spedita dall’inizio alla fine. Kate è solo l’ultima di una portavoce di quella emancipazione femminile avanzata negli ultimi anni da parte di produzioni dove ruoli solitamente designati a personalità maschili, vengono finalmente affidate a una controparte femminile. Nonostante una sceneggiatura a volte troppo dispersiva alla fine The Diplomat funziona, soprattutto nel procedere verso il finale aperto della prima stagione. C’è sempre un mondo ed un matrimonio da salvare. Ci riuscirà?

 

THE AMERICANS

Keri Russell è un’attrice a cui bisogna assolutamente prestare attenzione e noi lo abbiamo fatto, specialmente per quel cult che è stato The Americans, forse una delle produzioni più amata degli ultimi dieci anni. creata da Joe Weisberg per la rete televisiva FX. Ambientata negli anni 1980 sullo sfondo della guerra fredda, è la storia di Elizabeth (Keri Russell) e Philip Jennings (Matthew Rhys), due ufficiali sovietici del KGB che si fingono una coppia di americani sposati che vivono in Virginia, nei sobborghi di Washington, con i loro figli Paige (Holly Taylor) ed Henry (Keidrich Sellati). Il loro vicino Stan Beeman (Noah Emmerich) è un agente dell’FBI che lavora nel controspionaggio. La serie ha ricevuto ampi consensi dalla critica, ha ricevuto due Emmy attore maschile e sceneggiatura, mentre ai Golden Globe 2019 ha vinto per la miglior serie drammatica.