The Affair e siamo a tre

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Il senso di colpa. È questo il filo conduttore che guida le prime puntate della terza stagione di The Affair, la serie ideata da Sarah Treem e Hagai Levi che, nelle settimane scorse, ha ripreso la sua programmazione su Showtime. La serie racconta la relazione tra lo scrittore Noah Solloway e la donna di cui si innamora durante un’estate a Montauk Alison Bailey- Lockhart. Il tradimento e le conseguenze dell’azione dei protagonisti fanno da sfondo a tutte le vicende. La produzione è molto particolare, soprattutto per il modo in cui è narrata, e, negli ultimi anni, ha ricevuto molti apprezzamenti dalla critica portando a casa premi importanti.  Ma dove eravamo rimasti?

La seconda stagione si era chiusa con un grande cliffhanger che, di fatto, aveva fatto luce sul mistero legato alla morte di Scotty. Adesso i creatori della serie ci portano tre anni dopo l’esito del processo. Ripartiamo dalla prima puntata che, a differenza delle precedenti, e vediamo solo il punto di vista di Noah (Dominic West). La novità, quindi, è rappresentata dal fatto che nel primo episodio, per la prima volta nell’intero show, vedremo una puntata con solo il punto di vista di uno dei protagonisti. Noah è invecchiato e appare più responsabile. È sicuramente cambiato dopo i tre anni passati in carcere. Un Noah che ha perduto la sua fama legata al successo del suo libro semi-autobiografico “Discesa” e che, adesso,  piano piano è costretto a riprendersi in mano la sua vita anche se la morte del padre sembra sconvolgerlo. Un Noah che prova a togliersi di dosso l’aria da eterno Peter Pan. Ma c’è qualcosa che lo turba. Il carcere l’ha segnato e forse, adesso, c’è qualcuno che lo perseguita. E nella sua vita entra un nuovo personaggio: Juliette Le Gall (interpretata da Irene Jacob), una professoressa francese che avrà un ruolo fondamentale nella sua vita.  

Se il primo episodio è tutto incentrato su Noah, nel secondo, entriamo nel mondo e nei pensieri di Helen (Maura Tierney) prima e di Alison (Ruth Wilson) poi. Torniamo, però, un anno prima delle vicende che hanno caratterizzato la prima puntata. Helen è alle prese con la nuova relazione con il dottore Vic Hulla. Ma come Noah deve imparare a convivere con il suo senso di colpa legato all’omicidio di Scotty e alla condanna che sta scontando l’ex marito. Diversa, invece, la posizione di Alison costretta a fare il conto con le sue fragilità. La vediamo tornare a Montauk dopo aver trascorso sei mesi in una clinica e aver lasciato nelle mani di Cole e Luisa la sua piccola Joanie. Alison è sempre Alison e la sua vita continua ad essere caratterizzata da quella continua fragilità che la porta a commettere errori su errori e che, soprattutto, non le permette di costruirsi un futuro sereno. Entrambe, però, devono riuscire a convivere con le loro paure e i loro sensi di colpi. chi sembra aver trovato, almeno all’apparenza, un suo equilibrio è proprio Cole Lockhart (Joshua Jackson). Ma come vedremo i problemi, i dubbi e le incertezze non mancheranno di regnare nella mente dei personaggi. 

La prima impressione dopo aver visto queste prime puntate è che la serie scorra molto. Non sappiamo dove gli ideatori ci vogliono portare e dove arriveremmo con la narrazione. È ancora presto per farsi un’idea precisa anche perché sappiamo come ai creatori di The Affair piaccia riservare i colpi di scena tutte nelle puntate finali della stagione. Una considerazione che, però, va evidenziata sin da subito  è sicuramente la grande prova del cast che riesce a dare maggiore forza a tutto il prodotto. Già nella seconda puntata, infatti, Maura Tierney e Ruth Wilson mettono in mostra le loro capacità di interpreti perfette nei ruoli che sono stati loro assegnati. Mettendo in mostra una grande prova di maturità artistica ed elevando ancora di più la qualità dello show. The Affair, almeno fino a questo momento, dimostra ancora una volta la grande capacità di legare gli avvenimenti del presente a quelli del passato. E riesce a rendere sempre interessante l’evolversi di tutte le vicende.

Bruno Apicella