SWG4: L’arma finale!

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SWG4: L'arma finale!

Pare che il sor Grillo abbia ripensato all'espulsione che dovevano abbattersi sui senatori ribelli, rei di aver votato alle presidenze delle camere Boldrini e Grasso, definiti da Grillo la foglia di fico del PD. Definizione particolare visto che entrambi sono comunque stati eletti nelle file della coalizione di centro-sinistra. Piuttosto non ha ripensato alla scelta di fare Claudio Messora, autore dell'intervista al caro leader Pizzarotti, in stile bucolico nord-coreano, come consulente della comunicazione per la Camera. Fra l'altro Pizzarotti se le deve anche con gli extra-comunitari di Parma, che gli hanno restituito le "chiavi" della consulta perchè il dialogo non esiste.
Un momento però. Non doveva essere fatto tutto in streaming? E la trasparenza? E la comunicazione dal basso, diretta, senza filtri? A che serve uno come Messora? Sembra uno dei tanti interrogativi che avvolge la truppa 5stelle, che intanto si comporta un po' come i bulletti a scuola. Si veda il caso della Rostellato che sul suo profilo Fb si è vantata di non aver stretto la mano a Rosi Bindi, incrociata all'uscita del parlamento e presentatasi per fare conoscenza.La reazione della rete è stata abbastanza dura e le parole più leggere sottolineavano la maleducazione. Poi pare che la cittadina neoeletta ci abbia ripensato e si sia scusata tornado indietro. Non si è pero capito se l'abbia finito primo o dopo le reprimende social.

Ma tutto questo è nulla dopo la scoperta dell'SWG4, l'arma finale di Beppe Grillo, che l'ottimo Francesco Lanza, uno dei miei sodali all'interno Intervistato.com,che sul suo blog ha riportato alla luce un interessante video di Beppe Grillo.

Questo documento risale ad Aprile 2012, quasi un anno fa, e annuncia l'avvento della madre di ogni arma mediatica, con tanto di cacciata con ignominia, gogna e vergogna. Prima di tutto bisognerebbe sapere come funziona davvero, poi come fanno a svilupparlo gli stessi che, a detto dei propri sostenitori, sono in un ritardo perenne sul far nascere la loro piattaforma finale della democrazia diretta. Ancora, come si stabilisce chi ha preso e quanto, si fanno processi, inchieste, oppure cosa? Però tutto si fa nel nome della retorica anti-casta, anche se vorremo sapere con quali soldi saranno pagati i consulenti della comunicazione di camera e senato. Si respira Katzing supremo, un'aria fortissima, come sembra respirarla Marco Travaglio, una delle teste dell'eminenza grigia della multicefala eminenza grigia cinquestelle, che ha scoperto che c'è anche merda sul web.Ohibò! Sul serio! Davvero non se n'era mai accorto? Siamo basiti di fronte a cotanta scoperta. Soprattutto restiamo sorpresi che Marco Travaglio, che resta una che il mestiere di giornalista lo sa fare, abbia spostato la sua perenne attenzione narcisista da se stesso verso il mondo degli altri. Si vede che ogni tanto succede anche a lui. Come a noi, che volenti o nolenti, con la rete ci facciamo sempre i conti.

Torniamo all'arma finale. Dopo la restituzione del maltolto cosa succederà? Ci abbandoneremo a festeggiamenti e libagioni? Poi di questo paese cosa resterà? Credo che la spinta anti-casta, che ha compattato il movimento cinquestelle finora, comincia ad esaurirsi. Addirittura qualcuno comincia a voler pensare da solo, magari poteva accorgersene prima, quando presenziava sul palco come una figura da tableaux vivant mentre il loro campione si agitava in preda a tarantolanti vaffanculo. "C'è la rete, ce la rete!" era il mantra ripetuto, come se poi non fossero gli stessi uomini ad esserci dentro la rete, ad animarla e abitarla. Sono piccole sottigliezze di cui alcuni si erano già accorti, ma si sa che c'è sempre qualcuno che deve stare in quinta fila ad una festa. Tanto per avere uno sguardo più lontano.