Pronostici per Settembre fra Emmy ed Elezioni

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emmy 2022Ogni promessa è debito e qui a Percorsi Seriali, non siamo come certi personaggi che quando si stancano di un impegno preso mollano tutto, magari per altri scopi, organizzando un paravento con parecchi capri espiatori e dicendo, alzando le mani, “non sono stato io” come fossero Bart Simpson in una celebre puntata della serie dei “gialli di Springfield” oramai arrivata alla 34esima stagione. Quindi Speciale Percorsi Seriali che racconta un po’ le nominations degli Emmy 2022, la cui lista potete trovare anche sul blog www.simonecorami.com, come tutta la mia produzione, articoli del Quotidiano del Sud inclusi. Il 12 settembre ci sarà la consegna degli Emmy, giunti alla loro 72esima edizione ed arrivati, soprattutto, ad un’importanza pari a quella degli Oscar del cinema. Non è mai stata una cosa scontata, ma l’ultimo quinquennio ha visto un’accelerazione dovuta alla maturazione dello scenario produttivo delle piattaforme streaming, all’innovazione tecnologica, al consolidamento dei cambiamenti di gusti ed abitudini dei pubblici e della produzione cinematografica.
Naturalmente ci sono i soddisfatti, gli snobbati, gli esclusi, gli arrabbiati. Un classico, come un po’ il calciomercato per gli appassionati dello sport pedestre. E poi ci sono i pronostici, che dipendono sia da discorsi di logica, sia da faccende di cuore.


Tutti gli osservatori ed i critici sapevano che a darsi battaglia sarebbero stati soprattutto i due colossi della serialità contemporanea: HBO e Netflix. Dopo il plebiscito riscosso agli Emmy 2021 (quarantaquattro premi su centoventinove candidature), quest’anno Netflix perde un po’ terreno in termini numerici, centocinque in totale, ma può contare comunque su titoli acclamatissimi: Ozark, Stranger Things e Squid Game. Il primo è un titolo diventato una sorta di sicurezza, giunto alla quarta stagione aumenta i suoi fan ed offre anche interpretazioni che sono sempre da nominations. Gli altri due sono due fenomeni planetari. In un’intervista i due attori che interpretano Dustin e Lucas nella serie dei ragazzi che combattono contro Vecna dissero mentre erano a Roma, ad un evento organizzato, che proprio in quel momento si stavano rendendo conto del loro successo planetario. Non erano assolutamente preparati. Il coreano Squid Game è qualcosa su cui in pochi avrebbero scommesso, serie rifiutata per ben 10 anni dalle produzioni e primo titolo non in lingua inglese ad essere candidato e proveniente dall’Estremo Oriente, dimenticando che Cloe Zhao, trionfatrice agli ultimi Oscar con un film affatto da blockbuster, è cinese. Oggi Squid Game ha rimpiazzato lo spagnolo La Casa di Carta – e non era un’impresa facile! – ma la costruzione narrativa è nettamente superiore.
Ben più ampio il bottino della HBO (inclusa la sua ‘costola’ HBO Max), ovvero centoquaranta candidature, con diversi show con ottime chance di fare la parte del leone, Hulu mette a segno cinquantotto nomination, Apple TV sale a quota cinquantadue e surclassata dunque Disney+ che scende invece a trentaquattro nomination seguita a stretto giro di posta dalle trenta candidature di Amazon Prime Video. Pesa l’assenza di The Mandalorian per Disney, ma sono convinti di rifarsi fra un anno con lo spin-off su Obi-Wan Kenobi.
Nel settore delle serie drammatiche troviamo in primissima fila la terza stagione di Succession, nove Emmy conquistati in precedenza, la cinica saga familiare del clan dei Roy è il titolo capofila di quest’anno. La HBO può vantare pure la seconda stagione del teen drama Euphoria, accolto dai giurati degli Emmy con ben sedici candidature e con la giovane star Zendaya lanciatissima per un bis come miglior attrice. Anche gli altri non sono concorrenti affatto facili! Scissione (Perseverance) di Apple Tv, con le sue 14 nomination è un titolo straordinario, più complesso e psicologico, ma con un cast d’eccezione, come i nominati Turturro e la Arquette. Poi c’è Bon Odenkirk di Better Call Saul, quello spin-off di Breaking Bad, una serie che partita in sordina in 6 stagioni ha conquistato, crescendo costantemente, pubblico e critica. Ultimo titolo è una novità targata Showtime, Yellowjackets, molto interessante con Melanie Lynskey candidata come miglior attrice e che vede il ritorno di Christina Ricci e Juliette Lewis. Molti si sono lamentati della pochissima attenzione a due titoli molto seguiti dal grande pubblico come This Is Us e Yellowstone. Personalmente non mi sembra che nelle ultime stagioni abbiano offerto spunti innovativi.
Nelle serie comedy è ancora una volta duello fra l’allenatore di calcio Ted Lasso e la vita di una stand-up comedian raccontata in Hacks. Terzo incomodo è Only Murders in the Building, che sta riscuotendo grande successo con due big come Martin Short e Steve Martin. Completano la lista Curb Your Enthusiasm e Barry.
Per le miniserie io faccio il tifo assoluto per Staircase, con Toni Collette e Colin Firth candidati anche come attori, anche se non credo che riusciranno a portare a casa la statuetta. Per la vittoria sono in pole position The White Lotus della HBO, satira a tinte noir di ambientazione vacanziera incentrata sugli ospiti di un lussuoso resort delle Hawaii (venti nomination), e Dopesick di Hulu, affresco corale sul dramma della dipendenza da oppioidi e sulle indagini legate a un controverso farmaco (quattordici nomination). Completano la lista
Pam & Tommy con Lily James e Sebastian Stan in lizza per i ruoli di Pamela Anderson e Tommy Lee, The Dropout, interpretato da Amanda Seyfried, candidata anche come attrice, ed Inventing Anna con Julia Garner.
Adesso non ci resta che aspettare metà settembre. E fine settembre.

 

Emmy 2021

Alcuni dei vincitori dello scorso anno. The Crown, sulla regina Elisabetta per le serie drammatiche; l’allenatore Pronostici per Settembre fra Emmy ed Elezioni fra le comedy; l’acclamatissima La Regina degli Scacchi fra le miniserie. Da segnalare il premio come migliore attrice alla meravigliosa Kate Winslet (si sono di parte) per Omicidio a Easttown, ad Olivia Colman come non protagonista per Elizabeth. Tutte segnali che siamo al requiem per la tv tradizionale e le nominations 2021 lo confermano. Una tendenza fortissima anche in Italia dove la serialità cresce molto ma può e deve fare di più, anche se ci sono fortissime sacche di resistenza alla realtà. La prima è sicuramente l’informazione tv, che continua a peggiorare lamentandosi degli altri. L’altra è quella dei reality, meno di quella dei talent, che non sembrano riuscire a portare – o a voler portare – innovazione nei loro format.