No, #Veltroni No!

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No, #Veltroni No!

Roma – Walter Veltroni ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime politiche della prossima primavera. Come si dice oggi ha fatto un "passo indietro". Sicuri? Perchè forse, spero vivamente forse, ha fatto un passo di lato. Gira per la capitale un ipotesi mostruosa, nel senso più latino possibile del termine, cioè fuori dall'ordinario: che questo passo indietro sia la possibilità di candidarsi per la terza volta alla carica di Sindaco di Roma. NO! No secco, sicuro, senza se e senza me, pure se dall'altra parte ci fosse un asino, un tapiro, una patata lessa o altro.
Walter Veltroni fu eletto sindaco di Roma nel 2001, nel 2006 si ripresentò e fu eletto con il 61,8% dei voti. Una percentuale del genere è alta, soprattutto in una città come Roma, non ho problemi a dire che lo votai in entrambi i casi. Da lì cominciamo le cose strane. Nel 2007 divenne segretario del PD, era sulla cresta dell'onda, e già lì ci chiedevamo a fare il segretario di un grande partito e governare una città come Roma, che è una citta difficile, complicata, dispersiva, molteplice, nonostante l'amore che ha per la quasi totalità di chi c'è nato e di chi c'è passato. Nel febbraio del 2008 Veltroni si dimette da Sindaco dell Capitale per presentarsi alle politiche. A metà mandato molla tutto per un'impresa politicamente più importante, per lui, per poter affrontare Silvio Berlusconi. Dispiaciuto, ringraziò la cittadinanza, si alzò dalla scrivania per andare a salvare l'Italia. E perse. Non solo perse ma a Roma ci ritrovammo a dover scegliere fra Alemanno e Rutelli. Si, Ciccio Rutelli, che si presentava per la terza volta sindaco di Roma, l'uomo che vinse il primo turno, ma perse al ballottaggio con una astensione altissima, dopo che i sondaggi lo davano sicuro vincitore al primo turno. La gente rifiutò completamente quella candidatura, non volle dover votare quella minestra riscaldata.
Quindi questi geni del centrosx romano, queso trust di cervelli, questo helzapoppin che non riesce a trovare l'interruttore della luce in una centrale elettrica, fa circolare la voce di una possibile, probabile, auspicabile candidatura. Ancora!
Io credo che sia estremamente offensivo fare una proposta del genere, visto che parliamo di un uomo che dopo la sconfitta nel 2008 ha sempre perso, non ha più sviluppato una proposta che potesse essere discutibile, che s'è messo a fare lo scrittore, che è stato scavalcato nell'americanismo persino da Renzi! Spero vivamente che sia uno scherzo, un troll, un pesce d'Aprile fuori stagione, una burla, un vezzo, un balocco, qualunque cosa, ma non una cosa seria. Altrimenti sarà il momento dell'astensione di mossa. Come minimo.

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