Ricordando e amando Beppe Fenoglio

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Beppe Fenoglio

Beppe Fenoglio

Il Partigiano Johnny è il più bel libro scritto sul periodo della Resistenza in Italia. Fino a qui tutto bene, peccato che Beppe Fenoglio sia ancora uno di quegli autori poco praticati nella lettura italiana, anche se negli anni 90 e nei primi del 2000 ha avuto un ritorno d'interesse. Scrittore e Partigiano, o Partigiano e Scrittore, come volete voi, tanto per lui era la stessa cosa, la sola cosa che gli importava.
Diceva:"A me basteranno le due date che sole contano e la qualifica di scrittore e partigiano".
La cosa che amo di Fenoglio è l'uso di una lingua scarna ed essenziale in alcuni punti, mentre in altre si fa diversa, con una grande capacità di usare tutti gli strumenti di uno scrittore.
Quelle di Fenoglio sono storie di uomini, incorniciate in qualcosa di più grande, di feroce, che sfugge alla comprensione dei protagonisti e anche dei lettori. Ha raccontato la desolazione e il coraggio. Per questo è stato voluto dimenticare, per qualcosa di più rassicurante e consolatorio, ma è solo una mia piccola opinione.
Grande amante della letteratura anglo-americana, da cui fu influenzato nel ritmo e nella costruzione dei periodi. Un uomo di Alba che ha visto gli essere umani, che ha visto anche i loro corpi, i loro nervi e il loro sangue.
Moriva 50 anni fa.