Polvere alla Polverini – Requiem per una regione

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Polvere alla Polverini - Requiem per una regione

Quando penso a quello che è successo ieri alla Pisana, dov'è il parlamentino della Regione Lazio, mi vengono in mente due immagini:

  1. Roma di Federico Fellini, quando dal pubblico viene tirato un gatto nero sul palco addosso ad Alvaro Vitali, improvvisato Fred Astaire d'avanspettacolo.

  2. Il funerale del comico Formichella nell'episodio L'Elogio Funebre contenuto ne I nuovi mostri con Alberto Sordi, che finisce in una passerella.

Avanspettacolo. Neanche tanto puro. Mescolato con un pò di commedia dell'arte o di quella plautina, per citare riferimenti aulici, ma anche da cinepanettone senza soldi, perché i soldi sono spariti, per rimanere ai giorni nostri.
Però mi ricordo anche la campagna elettorale, la candidata che fa il saluto romano nella curva della Lazio, che va al mercato della Magliana affermando che lei lì aveva vissuto per un periodo, al fine della campagna elettorale la Polverini sembrò aver vissuto in ogni angolo della Regione Lazio, neanche fosse una giostraia.

Polvere alla Polverini - Requiem per una regione

Questa immagine, postata dal bravissimo Emiliano Carli sul suo suo account Facebook, è la copertina ideale per noi cittadini e abitanti della Regione Lazio, che saremmo un pò curiosi di sapere cosa è successo in questo tempo dopo che ha vinto le elezioni. Ha ragione Pier Vittorio Buffa che si chiede tre cose: Come ha fatti la Polverini a non accorgersi di nulla, cosa sarebbe successo se non fosse scoppiato il caso Fiorito e in un ultimo cos'è davvero questa catastrofe politica di cui parla.
Va ricordata che a dicembre, mentre l'Aula votava l'aumento del 10% del bollo auto, aboliva i vitalizi per i consiglieri, ma dalla legislazione prossima ventura, ma per quelli in carica abbassava l'età a 50 anni e li estendeva anche a quelli non più presenti. Il famoso Regalo di Natale.
Ieri però Renata ha fatto il suo capolavoro di retorica populista chiagne fotte, chiedendo scusa. Guardate bene cosa dice in quasi 6 minuti e attenzione al linguaggio del corpo.

Il piglio è di scuola Mussoliniana, piace il richiamo alla serietà (almeno oggi!), come se nel resto dei giorni governare una regione non sia proprio cosa da fare con impegno. Ma il capolavoro è quando parla del suo corpo, dei tumori alla tiroide, un gran pezzo di biopolitica del gossip e i "tumori vanno estirpati". Chi vuole convincere Renata, che era consapevole della diretta e delle telecamere? Noi? Vuole lanciare un segnala ai suoi nemici di partito e coalizione? Se stessa? Ha minacciato di dimettersi, ma è rimasta lì, al suo posto di comando, ma non è detto che passi indenne la tempesta se i tagli non verranno approvati. Inoltre Renata chiede le dimissioni di Battistoni, attuale capogruppo PDL e storico rivale di Fiorito, che ha sentenziato: la presidente ci ha tradito! Sa molto di regolamento di conti. Intanto ancora è mistero su come finirà. Forse è già finita.

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