Parners in Crime: Agata Christie al tempo della post-televisione

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Esiste una scrittrice di gialli più famosa di Agata Christie? Qualcuna comincia ad insidiarne la popolarità, ma sono poche quelle ad essere considerata una vera gloria nazionale come l’autrice di Torquay. Tutto l’immaginario cine-televisivo ha saccheggiato a piene da mani dai suoi libri, tanto che abbiamo avuto varie versioni di Poirot, Miss Marple e degli altri personaggi, compresi i coniugi Beresford, meglio conosciuti come Tommy&Tuppence, protagonisti di questo nuovo adattamento BBC chiamato Partners in Crime. Io non sono un amante della Christie, però qui c’è stato qualcosa che mi ha molto divertito.

Succede tutto una mattina di inizio luglio, quando Roma era avvolta da una morsa di caldo colossale. Il rumore del ventilatore mi sveglia, non si poteva dormire senza, seguito dal sapore del caffè. In tv stanno facendo Britain’s Got Talent, che quello italiano, mentre quello inglese non lo disdegno, anche se era la prima volta che lo guardavo. Fra i giurati c’è un tipo sopra i 40, ben vestito, un po’ pienotto e con la faccia simpatica. Fa battute, insomma ci sa fare. Annunciano che a fine mese inizierà la serie Partners in Crime con tutti i riferimenti del caso e a me pare di conoscerlo. E’ David Walliams!
Scatto in piedi come fossi preso da un’illuminazione. Walliams è uno dei due inventori-creatori di Little Britain!

Un bel mix che prende la comicità non-sense e surreale degli inglesi. In Partners in Crime, insieme alla deliziosa Jessica Rayne che interpreta Tuppence, lavora bene, da attore navigato e danno vita ad una bella combinazione. 6 puntate che si dividono nei due primi romanzi della coppia, il primo The Secret Adversary, è discreto, a volte un po’ macchinoso, ma è il secondo, N or M?, che è davvero buono! Prima di tutto perché viene già scontata la preparazione al setup, compresa la presentazione di Carter, lo zio di Tommy che lavora per l’MI5, il servizio segreto, e di Albert, amico di Tommy, insegnante di chimica e agente segreto part-time. Si tratta di una minaccia nucleare in un paese turistico scozzese, divertente e molto dinamico. Siamo più vicini alle spy story che al giallo tradizionale. C’è la solita carta vincente inglese: fare bene le cose e farle semplici in modo che funzionino. Naturalmente scritte bene.

Si pensa già ad una seconda stagione, d’altronde ci sono già altri due romanzi e almeno una decina di racconti da adattare, inoltre le caratteristiche della scrittura della Christie sono conosciute e quindi studiate e analizzate per poter essere replicate. BBC mette a segno un altro colpo e non l’unico del 2015, gli inglesi sono oramai gli indiscussi dominatori del mercato delle serie nel continente e ogni volta che si guardano altri adattamenti, già si sa che avranno qualcosa in meno.