Oltre lo specchio: io sono l’Altro – Foglietto #21giugno

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specchioUltimamente sto sviluppando riflessioni su l’Altro. Non un’altra persona ma proprio il rapporto che abbiamo con l’Alterità, su come ci rapportiamo con noi stessi ed il resto del mondo. Pensare che anche l’ultima stagione di Stranger Things mi ha dato parecchi spunti. Se penso al personaggio di Undici e alla qualità di andare nei mondi del Sottosopra, cioè dimensioni parallele. Estremizzando potremmo dire che viviamo tutti in dimensioni parallele, che lo siamo. Il difficile è superare le barriere ed entrare in contatto.

“Due persone dicono reciprocamente “ti amo”, o lo pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma astratta di impressioni che costituisce l’attività dell’anima.” È qui interviene un poeta, che personalmente amo moltissimo, come Fernando Pessoa, arrivando a dire quanto le due parole più importanti del mondo – Ti Amo – siano diverse da persona a persona.

Qui non è solamente una questione di uguaglianza, di rispetto e di diritti umani. Qui c’è molto di più, compreso il concetto di “identità”. Identità è qualcosa di stra-abusato, una di quelle parole che si dicono quando non si sa cosa dire.

 

 

“L’amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile.”
Theodor Adorno, uno degli esponenti della Scuola di Francoforte e della filosofia del secolo scorso, aggiunge un tassello in più: il simile nel dissimile. La diversità come ricchezza, la diversità come identità. Quando si parla identità come “elementi comuni” si esprime un’emozione forte: la paura. L’altro ci spaventa. Ci spaventa confrontarci col mondo , con lo specchio, con noi stessi. Gli altri ci fanno paura, siamo terrorizzati dall’essere “giudicati” per quello che siamo. E allora? Allora ci difendiamo: attacchiamo, insultiamo, facciamo del male. Costruiamo una narrazione in cui noi siamo dei vincitori ed il resto del mondo ce l’ha con noi. Dove gli altri sono nemici. E troviamo anche dei complici! Altre persone che hanno paura e decidono di condividere quella narrazione. La condivisione degli elementi è solo una divisa. Perché l’identità è, per me, è un’altra cosa. L’identità è nel rapporto con l’altro.

“Cristiano, ebreo, musulmano, sciamano, zoroastriano, pietra, terra, montagna, fiume, ognuno ha un modo segreto e unico di relazionarsi con il mistero, e non può essere giudicato.” Queste sono le parole del grande poeta persiano Rumi. E penso che anche Marcello Fois abbia ragione quando dice: “Quando di identità si inizia a parlare, allora vuol dire che è morta.”

Nello specchio c’è un Altro e per capire chi siamo dobbiamo avere il coraggio di oltrepassare la soglia. Proprio come Alice.