#7giugno Obama, Molinari, il vittimismo delle vittime ed il silenzio dei colpevoli

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C’è parecchia carne al fuoco oggi. Parecchia per le dichiarazioni del nuovo direttore di Repubblica Molinari riguardo la morte di George Floyd che ha scosso il mondo intero e non solo gli afroamericani. Nella foto in basso potete leggere il riassunto della dichiarazione di Molinari. Il giornalista ha citato l’ex presidente degli Stati Uniti per delle dichiarazioni fatte nel 2008. Bene, vediamo cosa disse Barack Obama nel 2008, 12 anni fa. 

 

“Sì, dobbiamo chiedere più responsabilità da parte di Washington, più responsabilità da parte di Wall Street. Ma dobbiamo anche chiedere di più a noi stessi”, ha ammonito il senatore, “Ora, so che per qualcuno sono stato troppo duro nel parlare di responsabilità. Membri del Naacp, sono qui per dirvi questo: non smetterò di parlarne”. Per Obama il concetto di responsabilità è prima di tutto legato alla cura dei figli, alla capacità di fare da guida e da buon esempio per gli adulti di domani, comportandosi “da uomini e non da ragazzini”, come il senatore aveva sottolineato nel discorso tenuto di recente in occasione della festa del papà. Proprio questo genere di richiamo diretto e personale aveva irritato alcuni dei sostenitori del candidato democratico, fra cui Jackson, ma è stato accolto con calore dalla platea di Cincinnati, in Ohio, conquistata anche dalla capacità di Obama di rifarsi sempre all’esempio dei grandi leader afroamericani, da Martin Luther King a John Lewis: “Se vogliamo davvero realizzare il loro sogno, dobbiamo cominciare cambiando qualcosa nelle nostre vite”, ha ricordato ancora il senatore.

Per queste dichiarazioni Obama fu molto criticato da altri leader neri, come Jackson. Io le condivido, ma non condivido affatto l’uso che ne fa Molinari. Parliamo di 12 anni fa e di un contesto totalmente diverso! Chiunque si occupa di comunicazione sa benissimo che il tempo ed il contesto sono elementi imprescindibili. Chi non lo fa o non è un buon professionista oppure fa un uso strumentale delle parole altrui. Non so le intenzioni di Molinari, è un problema suo, dei proprietari del giornale, dei suoi giornalisti e dei suoi lettori. Io sono un ex.

Mi sembra però che ci sia, fra gli altri, lo stesso errore fatto da Saviano che parlava dei saccheggi degli under 15 durane i disordini. Non si può leggere una realtà con la propria visione della vita se non consideriamo tutte le variabili di quelle realtà. 12 anni oggi sono un tempo enorme!
Due dati: finisce il progetto Netscape come browser ed il blu-ray comincia a diventare lo standard di riferimento per i supporti digitali. La maggior parte di voi sta dicendo: Ma di che parli?!?! Lo dico a me stesso.

Io condivido il concetto di libertà e responsabilità, ma è evidente che stavolta c’è una risposta strabiliante che sta venendo in molte parti del mondo! Se addirittura i dipendenti di Facebook hanno fatto una giornata di sciopero virtuale perché il Zuckerberg, CEO dell’azienda, non ha preso una posizione netta sulla vicenda vuole dire che davvero qualcosa sta cambiando! Sta a noi portarla avanti. Dobbiamo tutti essere consapevoli che più che il vittimismo delle vittime è ben più pericoloso il silenzio dei colpevoli. E lo saremo tutti se non gridiamo che siamo contro questo razzismo in maniera costante.