Neo Retorica Derby – il post partita sui social

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garcia

Oggi parlo del derby. Come quale? Non esiste altro derby al di là di Roma-Lazio. Almeno per chi nasce, vive o ha sfiorato la capitale italiana o è legato ad essa. Non incominciate con l’elenco, perché non regge. Non fate come De Laurentiis che s’inventa che Napoli – Juventus è il nuovo derby d’Italia. Era Juventus – Inter, perché erano le due uniche squadre della serie A a non essere mai retrocesse nella serie cadetta. Ora non c’è più.
Io non so come finirà la partita di oggi, non ne ho idee, ma ho qualche pensiero su quello che sarà il post-partita sui social.
La foto la dedicò a Rudi Garcia per due motivi: il primo è che sono romanista, mettiamo le cose in chiaro, il secondo è il gesto di regalare matite ai giornalisti per la conferenza stampa di Trigoria in vista del derby. Lui è francese e ha voluto far sentire che anche il calcio può dire la sua, visto anche il numero degli stranieri presenti nel nostro campionato, sicuramente ci saranno anche dei giocatori di fede musulmana.

Comunque vada dopo il fischio finale ci sarà uno scenario di questo tipo: battute e sfottò da parte dei vincitori, con tanto di pernacchie, meme, video, insomma una carnevale di varia umanità molto colorato e anche un po’ pesante come succede sempre. Fra gli sconfitti c’è chi sceglierà la via del silenzio, almeno quello temporaneo, poi ci saranno altri che inizieranno a dire:

MA NON VI VERGOGNATE! CON TUTTO QUELLO CHE E’ SUCCESSO A PARIGI STATE ANCORA A PARLARE DI CALCIO!!!11!1!!!

Quello informazioni migliori e con una lettura del giornale più attenta citeranno anche la Nigeria, Boko Haram e la bambina di dieci anni imbottita di esplosivo. Ci sarà chi risponderà subito:
#sischerza
#maguardaquesto
#efattelanarisata

Tutto questo non fermerà la retorica dello sconfitto che si finge impegnato riguardo i destini del mondo, mentre in realtà sta pensando a come rinchiuderebbe i giocatori avversari, l’arbitro, in casi di episodi da moviola, e anche qualche giocatore della sua squadra che ha giocato male e magari ha fallito qualche occasione (nella sua mente lo sta chiamando Pippaccia Maledetta).
Questa manovra non farà altro che attirare ancora più gente, soprattutto quelli a cui del calcio non importa nulla:

impegnati,
impegnati anti-calcio, che diranno le solite cose sul #calciobusiness,
i satiri dilettanti, ci si tufferanno a pesce,
i poeti del Tuidder,
i #jesuischarlie della domenica, credo del lunedì,
i politici locali,
Salvini, che è ovunque,
qulli che parlano male dell’Italia, sempre e comunque.

Arriverà anche Gasparri e roba simile. Poi arriveranno gli anti-Islam, se già non fossero giunti, inizieranno a pontificare sulla difesa dei valori del nostro stile di vita, sono quelli che divorano kebab in pausa pranzo, e diranno che il calcio è un pilastro del cattolicesimo, inventando agiografie su santi che hanno giocate e vinto partite improbabili contro il feroce Saladino! Un turbinio di hashtag incontrollabile.
Ora perché ho messo anche gli italiani che parlano male dell’Italia? Recentemente ho visto questa infografica che mostra i bersagli su cui una nazione fa più battute e crea barzellette:

europa

Il bersaglio preferito degli italiani. Ha ragione Salvini e quei giornali di destra che tuonano: IL NEMICO E’ IN CASA! Si, siamo noi. Guardiamoci meglio.

Chiudo qui e chiudo che comunque vada il derby sempre e comunque Forza Roma.