Pertini, il senso dello Stato, il senso della NATO e i PROniPUTIN

Spread the love
La guerra in Ucraina sta riproponendo il famoso ed anno so dibattito sulla NATO. Io inserisco qui un estratto di un grande “estremista” del nostro paese: Sandro Pertini. Un uomo, un socialista, un presidente, uno statista. Ringrazio la dottoressa Gabriella Beretta per avermi segnalato questo testo – e per la sua preziosa amicizia . Naturalmente qualcuno dirà “ALLORA STAI CON PUTIN! ASSASSINO!” Lo hanno già fatto e mi hanno detto anche di peggio. Non è così. Non sono un “PROniPUTIN” (il copyright è mio) nè un suo compare o amico. Dico da molto tempo che Putin va fermato, da molto prima della Siria, da prima che ci si rifornisse di gas e grano da lui, da molto prima che lo dicessero leader politici italiani con la maglietta con la sua faccia. Non solo Salvini, anche l’onorevole Meloni e altro dell’ “internazionale sovranista”, il cui ideologo Steve Bannon dice delle cose molto simile a Aleksandr Dugin, l’ideologo di Putin, solo che cambiando “il nome agli addendi”.
Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra. […] Ma il nostro voto è ispirato anche ad un’altra ragione. Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente. […] Una Santa Alleanza in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che porterà in sé le premesse di una nuova guerra e non le premesse di una pace sicura e duratura. Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica.


Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’Unione Sovietica ha fatto durante l’ultima guerra. Essa è la Nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista. […] E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova Santa Alleanza, con l’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti. Ma vi è un’altra ragione che ci induce a votare contro questo Patto Atlantico l’aspetto che questo Patto Atlantico ha in rapporto alla politica interna, come già è stato detto ampiamente dai colleghi di questa parte. La prima conseguenza che deriverà da questo Patto sarà una lotta più aspra e più dura contro l’estrema sinistra del proletariato […] Parecchi di voi si rallegrarono quando videro piegata sotto la dittatura fascista la classe operaia italiana e costoro non compresero che, quando in una Nazione crolla la classe operaia, o tosto o tardi con la classe operaia, finisce per crollare la Nazione intera. […] Oggi noi abbiamo sentito gridare “Viva l’Italia” quando voi avete posto il problema dell’indipendenza della Patria. Ma non so quanti di coloro che oggi hanno alzato questo grido, sarebbero pronti domani veramente ad impugnare le armi per difendere la Patria. Molti di costoro non le hanno sapute impugnare contro i nazisti. Le hanno impugnate invece contadini e operai, i quali si sono fatti ammazzare per l’indipendenza della Patria! Onorevole Presidente del Consiglio, domenica scorsa a Venezia, in piazza San Marco, sono convenuti migliaia di partigiani da tutta l’Italia ed hanno manifestata precisa la loro volontà contro la guerra, contro il Patto Atlantico e per la pace. Questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace, che è già iniziata in Italia, essi sono decisi a costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi. Questi partigiani anche un’altra volontà hanno manifestato, ed è questa: saranno pronti con la stessa tenacia, con la stessa passione con cui si sono battuti contro i nazisti, a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra. Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico“.

Sandro Pertini, in “Atti parlamentari”, I Legislatura,

Senato. Vol. V: Discussioni 1948-49,
Seduta CLXXXIII
27 marzo 1949
Che la NATO sia nata in funzione anti-sovietica è innegabile. Allora se non esiste più il Patto di Varsavia, perché c’è ancora la NATO?
Perché oggi da alcuni a sinistra viene sbandierato il diritto all’ “autodeterminazione dei popoli” ed è rimasto muto nel  biennio 2014-2015 in Donbass dove il governo ucraino ha compiuto operazioni di pulizia etnica uccidendo 14mila ucraini di etnia russa?
Perché se qualcuno ha un’obiezione da fare non sulla guerra, non sulla tragedia, non sui profughi, viene chiamato ASSASSINO CON LE MANI SPORCHE DI SANGUE, MAGARI MUORI, SPERO TI RITORNI IL TUMORE TANTO IL CERVELLO NON CE L’HAI.
In maiuscolo ho messo delle citazioni che mi sono state rivolte nei miei confronti, cosa   – insieme ad altri fattori che mi ha portato ad un quasi totale silenzio su FB, dove a volte condivido cose da altri o rispondo ad amici, e su Twitter.Mi ha commosso la valanga di affetto che ho ricevuto da moltissimi sui social, veramente una cosa enorme. Però c’è stato anche il silenzio di altri, proprio una sorta di “Silenzio degli Innocenti” di chi sembra aver paura di far vedere che aveva rapporti con me.
Alle minacce e agli insulti sono abituato, può darsi che in un’altra vita fossi un capitano di ventura o un ronin senza padrone. Quello che mi fa molto male è il silenzio.
Non fa nulla.
Come dice Foster “Tu non sei una tempesta, tu sei un cielo”.La questione che a me preme fra le altre è la narrazione di questa guerra, che ricorda tanto quella della pandemia, un AUT-AUT minaccioso  che sa di medio evo e che non porta a nulla. Con la guerra non si ferma la guerra. Abbiamo visto un giornalista del TG1 raccontare di come Odessa nel 1905 abbia resistito al governo bolscevico. QUESTA NON E’ UNA FAKE NEWS, QUESTA NON E’ UNA GAFFE. E’ MOLTO DI PIU’.
La domenica di sangue del 1905 è un evento importante della prima rivoluzione russa, quando lo Zar fece caricare e sparare sulla folla. che chiedeva pane e riforme radunata di fronte al Palazzo d’Inverno. Un evento al centro de LA CORAZZATA POTEMKIN di  Sergej Michajlovič Ėjzenštejn , film del 1925 reso famoso anche dal Fantozzi di Paolo Villaggio. Proprio quello de l’occhio de la madre, visto che oggi vanno tanto di moda le immagini simbolo. Bastava aprire Wikipedia.
Siamo ritornati ai tempi della pandemia quando accendendo la tv sembra che in questo paesi ci fossero 30 milioni di novax, mentre poi siamo una delle nazioni con un altissimo alto di vaccinati. Siamo ancora una volta – e qui faccio un po’ di filosofia – di fronte ad il solito AUT-AUT, all’inutile “o di qua o di là”, figlio del pensiero moderno.
Nella società liquida, della postmodernità, del frammento, una posizione del genere è inutile! Perché esistono profughi di serie A e serie B? Perché nessuno dice che la Polonia aveva iniziato la costruzione di un muro di contenimento dei profughi che in questo inverno erano in mezzo alle foreste per poter essere “accolti” e non lo ha fermato? Un muro come quello fra Messico e Stati Uniti, un muro che sta ancora costruendo. C’erano migliaia di profughi, donne e bambini compresi.Mi fermo qui ma molto altro c’è da dire. L’unica cosa che tengo a precisare è che io sbaglio. Verissimo. A volte è pesante anche ammetterlo. E’ pesante, perchè alcune intemperanze in passato sono state dettate dalla mia malattia – proprio quella che mi hanno augurato mi riprenda. Però la malattia, con la quale convivo, mi ha fatto imparare ad ascoltarmi, ad ascoltare l’altro e soprattutto il vivere con la morte accanto, facendomi comprendere  che non ho la verità in tasca, come non l’ha l’altro, però che vedere il sole un altro giorno è bello anche per poter ascoltare gli altri.