Mindhunter: un altro bel racconto inaspettato di Netflix

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Mindhunter

Dentro la testa dei serial killer e dei Mindhunter

Il tema dei serial killer è ancora oggi importantissimo nella mediografia contemporanea, anche se alle spalle abbiamo dei capisaldi che hanno fatto saltare botteghini e radunate grandi folle di fronte ai piccoli schermi. Netflix pone l’accento sulla psicologia e l’FBI nella sua nuova miniserie Mindhunter, centrando anche stavolta il focus della storia in maniera trasversale e approfondendo il tema dell’uso delle scienze comportamentali durante le indagini. Fra i protagonisti anche il ritorno di Anna Torv, la bionda protagonista di Fringe.

Ho scelto il trailer numero 2 che Netflix ha messo in onda della serie. L’ho scelto perché credo che rifletta meglio il caos che le puntate esaltano lungo il percorso della storia. La psicologia e le scienze comportamentali sono fondamentali nell’investigazione dei crimini efferati e questo la televisione l’ha fatto centrale, anche in altre serie con protagonisti coppie dell’FBI come X Files, anche se si indagava su alieni e paranormale, e Fringe, che come protagonista aveva proprio Anna Torv.

Anna TorvMindhunter ha dei meriti davvero notevoli, quello di dare una parvenza di storia del termine serial killer, sostituendo quello di omicida sequenziale, e di riportare al centro del racconto televisivo seriale un elemento che sembrava in ribasso: la sorpresa. Anche la strategia promozionale è stata fatta in accordo con l’elemento sorpresa della serie. Difficilmente riescono a sorprendermi ed è una cosa che alla fine ti dispiace, ma qui in parecchi ci aspettavamo dei casi efferati, mentre alla fine si fanno vedere le procedure psicologiche, come si costruisce un profilo (altro che Profiler o Criminal Minds).  Tratto dai libri di John Douglas e scritto con Mark Olshaker, la serie ha una scrittura solida e notevole, prima di tutto sulla costruzione dei personaggi e dei rapporti fra questi. La scrittura è stata affidata a Joe Penhall, che in passato ha curato Amore Fatale, adattamento dal romanzo di Ian McEwan Enduring Love e The Road, adattamento del celebre romanzo di Cormac McCarthy. Due bei romanzi da cui Penhall ha tratto due grandi film, il secondo con una grande interpretazione di Viggo Mortensen. Due imprese difficili ma Penhall sa il fatto suo e l’ha dimostrato anche qui.

Cast all’altezza con Jonathan Groff e Holt McCallany nei panni della coppia Holden Ford e Bill Tench, i due agenti dell’Fbi protagonisti della serie. Straordinaria Anna Torv che interpreta una professoressa universitaria di scienze comportamentali che poi approda a Quantico, dove si trova la sede dell’Fbi. Brava anche Hannah Gross nei panni della fidanzata provocante e contestatrice di Holden Ford, bravo anche Cotter Smith che veste i panni del capo dell’unità dell’Fbi che lavora sui crimini comportamentali, viso molto visto nella serialità americana. Il mio preferito però è Cameron Britton, Cameron Brittonovvero il killer Edmund Kemper. Tutti i criminali danno buone performance nella serie, ma Britton caraterizza fino in fondo il suo personaggio.
Poi c’è il mistero dell’addetto alla sicurezza. Per quasi tutto le dieci puntate ogni tanto appare un addetto dell’ADT, una delle ditta installatrici di servizi di sicurezza e allarmi domestici più importanti negli Stati Uniti. Chi è? Non lo sappiamo. Sicuramente è il gancio per la stagione numero 2. Io ho una mia teoria, che quello sia Holden Ford. Visto che alla fine sembra lasciare l’Fbi, e durante il susseguirsi delle puntate Ford sembra quasi tradire il suo atteggiamento iniziale di agente investigativo, come se volesse passare dall’altra parte, al lato oscuro.
Quando ci sarà la seconda stagione vedremo chi avrà ragione.

 

P.S. L’amico di questo  blog, di facebook, nonché mio personale, cioè Giovanni Scrofani, mi ha ricordato che con grande probabilità il killer sconosciuto che vediamo alla fine nel Kansas è sicuramente Dennis Rader, soprannominato BTK Killer. Rader è stato uno dei serial killer più longevi, operante dal 1974 al 1991, con 10 vittime accertate. Sicuramente la sua cattura sarà protagonista della prossima stagione di Mindhunter.
Grazie Gio!