Melandri in a coma. It’s serious!

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Melandri in a coma. It's serious!

Lo dico così, di pancia, senza pensarci, senza se e senza ma: a me la par condicio ha veramente rotto i coglioni. Punto e capo.
Come tutte quelle piccole foglie di fico che posticce che politici, funzionari, addetti, pubblici, privati, plenipotenziari, guru e molti altri usano per impedire il normale svolgimento di una vita.
A vederla la più triste campagna elettorale che io ricordi non sembra essere regolamentata da nulla. Poi arriva un film, un documentario, girata da Annalisa Piras, un'operazione realizzata con Bill Emmott, ex direttore dell'Economist. Il Maxxi, che aveva organizzato l'antemprima, ha deciso nella persona del suo massimo esponente Giovanna Melandri, di postcipare la proiezione perchè violerebbe la par-condicio. Si può invece vaticinare su abolizione pantagrueliche di tasse e balzelli ma non si può far vedere un documentario.
Censura? La puzza c'è, ma poi il film si vedrà. Il discorso è un altro. Primo, che ci sia sempre qualcuno che fa da tata a noi italiani, bimbi discoli e irresponsabili, che non hanno un cervello per decidere. Poi, che si crede che qualsiasi audiovisivo, di qualunque opinone, possa immediatamente provocare un cambiamento di pensiero così radicale, da arrivare persino al voto. Si chiamava Teoria Ipodermica, erano gli anni '40, per fortuna la teoria delle comunicazioni si è evoluta e oggi non ci sono fondamenti scientifici per questo assioma!
Io ancora fatico a capire perchè Giovanna Melandri sia in quella posizione, ma è un mio cruccio, son fatto così. Aggiungo che se protesto non è perchè sono un fan di Bill Emmott e di Annalisa Piras, ma credo che abbiano diretto al rispetto e alla voce in un posto così importante e bello, che ha restituito Roma all'Arte Contemporanea e viceversa.
Ma l'Italia non è paese di voci, visto anche il brutto sgombero poliziesco operato dal trevigiano Gentilini allo spazio ZTL-Wake up di Treviso, che continua in casadeibenicomuni, dove dei ragazzi hanno organizzato uno spazio culturale, facevano assemblee pubbliche con la gente della città, organizzavano percorsi, con la musica bassa che non si sentiva dalla strada, dove il parroco era riuscito a dire una messa all'aperto. Proprio il vescovo è stato forte contro la sgombero. Non che questo sia una garanzia, non ho legami con nessuna chiesa, ma decade il solito sillogismo antagonismo-droga-delinquenza. Invece si continua, si continua a impedire che frammenti di società civile s'incontrino e dialoghino, l'unica vera SCELTA CIVICA possibile, altro che cartelli elettorali!
Io prima di votare voglio vedere, ma non solo quel film, ma anche tutti gli altri.
Lo so, per alcuni sarà una colpa, ma son fatto così.