Liaison: Neanche Cassel ed Eva Green bastano stavolta

Spread the love

“Quel film deve essere bellissimo! C’è lei e pure lei, così belli e poi bravi!” Lo abbiamo sentito parecchie volte. Pure troppo. Si può guardare un programma solo per il valore e l’attrattiva dei protagonisti? Se si tratta, come nella serie spionistica di Apple Tv+ Liaison con Vincent Cassel ed Eva Green (ma nel cast ci sono anche due mostri sacri come Peter Mullan e Irene Jacob, la risposta è sì. Però poi ci si assume un rischio alto e se lo assume anche chi lo realizza. Liaison è una spy story franco-britannica di respiro internazionale, che vira e declina nel thriller, nell’azione, nel romance e nel dramma politico. Un po’ ovunque cercando una strada sua. Si apre su quella che si presenta come una caotica serata tra conoscenti provenienti da svariati paesi: la camera segue uno di loro, che parla in italiano, in inglese, francese bevendo e scherzando. L’uomo ha le fattezze di Cassel, spia destinata a finire coinvolta in un caso di spionaggio internazionale con conseguenze sulla sua vita e sulle sue relazioni personali.

Due hacker siriani rintracciano alcune informazioni che potrebbero segnare la fine di alcuni malvagi potenti protetti da forti legami con i governi internazionali e hanno disperatamente bisogno dell’aiuto delle associazioni spionistiche europee per essere salvati.  Il loro caso è affidato a Alison Rowdy (Eva Green) e Gabriel Delange (Vincent Cassel), legati ai servizi segreti britannici e francesi, gli unici in grado di trarre in salvo gli hacker sventando gli intrighi politici e gli imminenti attacchi terroristici che si stanno abbattendo sul Regni Unito. La miniserie punta a essere un thriller ad alta tensione, ma fin dall’inizio non è adrenalinico o avvincente quanto vorrebbe – e vorremmo. La colpa è prevalentemente della trama stratificata e contorta. Spalmata su sei puntate, durante la visione sembra durarne molte di più, il che costituisce una pecca non indifferente per una spy story che si annuncia al cardiopalma. Cassel e la Green sono affascinanti e bravissimi, e le loro buone interpretazioni risultano sprecate in una serie che non si prende il tempo e non fa nemmeno lo sforzo di dare spessore, autenticità e pienezza ai suoi personaggi. Questo è il grande enigma e problema di Liaison, cioè il mancare di marcare il proprio territorio. Un gran peccato.

Vincent Cassel interpreta Delange, ex amante di Alison, costretto a interagire di nuovo con lei a causa della missione dopo trascorsi sentimentali burrascosi. All’inizio della serie viene rapito da quelli che poi si rivelano, per fortuna sua, conoscenti e alleati: Delange è infatti un mercenario al servizio dell’MI6 francese, ovvero la Dgse (Direction Générale de la Sécurité extérieure). Alla Green spetta il ruolo di Rowdy, donna misteriosa che lavora per il governo britannico e che si ritrova coinvolta da vicino in un attacco informatico al sistema ferroviario londinese di cui è vittima la figlia del suo attuale partner. Di entrambi non sapremo molto di più, almeno a livello di pensieri più intimi; tuttavia, sono loro a infondere in Liaison la vera tensione: la loro storia d’amore tumultuosa vanta strascichi bollenti, e l’attrazione è tanto tangibile da infuocare le scene che li vedono insieme. Quando lo sono (insieme), il distaccato Cassel e la compassata Green offrono interpretazioni superbe. Purtroppo lo narrazione si allontana spesso e volentieri da loro, e il livello d’attenzione dello spettatore crolla. Con una scrittura debole nel reparto spy viene da chiedersi perché non comprimere la trama nei tempi di un film, piuttosto che trascinarsi nella ripetizione di schemi narrativi.

L’arco narrativo principale – il tentativo di mettere in salvo gli hacker e impedire gli attacchi terroristici – è un ottimo espediente narrativo per diramare poi le sottotrame nelle direzioni guidate dai vai personaggi, ma la storia evolve troppo lentamente e con troppe deviazioni dedicate a figure minori incapaci di generare interesse. Purtroppo, non è la love story infiammabile tra i protagonisti il fulcro della storia bensì la minaccia del terrorismo contro la Gran Bretagna in forma di attentati di stampo informatico (due attaccano le barriere e il sistema di navigazione ferroviario, e l’idea che sia possibile riuscirsi da un terminale è terrificante). Di pari passo scorre una trama politica che coinvolge il governo francese e due consiglieri del presidente di opposta indole e fazione, La Roche (Irène Jacob) e Didier. In breve, potremmo sintetizzare così Liaison: la serie franco-britannica ha la sua forza in quartetto di attori ipertalentuosi, mentre traballa nel compartimento narrativo dove gli stimoli arrivano dallo love story tra i due protagonisti piuttosto che dall’azione: come vincere e perdere allo stesso tempo. E non ci sono solo loro! Il prolifico Peter Mullan (Magdalene, Ozark, e non dimentichiamo l’esordio con Ken Loach in Riff Raff) ci regala la sua personale interpretazione del politico potente e dai mille volti; l’affascinante Irène Jacob è una donna forte e intelligente in eterna lotta in un mondo maschile; Thierry Frémont la consueta faccia giusta, indipendentemente dal ruolo chiamato a ricoprire; Stanislas Merhar ambiguo e credibile con un’inedita acconciatura. E poi ancora la giovanissima Bukky Bakray, che ha esordito a soli diciannove anni nel pluripremiato Rocks (2019); Eriq Ebouaney, visto recentemente su Netflix in Rogue City e la seducente Laëtitia Eïdo, nota ai più nel ruolo della dottoressa Shirin El Abed nelle prime due stagioni della serie israeliana Fauda. Alla fine resta davvero l’amaro in bocca per questa occasione mancata,

 

 

SPY VS SPY

Volete edere una spy story seria, beh non potete assolutamente un paio di serie che di solito citiamo sempre: Homeland e The Americans. Stavolta ne citiamo due meno note ma belle sul serio.
Solo una stagione al momento per Teheran, ma una stagione di grandissimo livello. La serie, si concentra su un agente dei servizi segreti israeliani, inviata in Iran per lavorare sotto copertura ad alcune operazioni di sabotaggio. Deutschland 83. Siamo negli anni ’80, in pieno clima di tensione Guerra Fredda. La Nato decide di dislocare in Europa diverse postazioni di missili Pershing, che possono minare gli equilibri geopolitici della regione. Il giovane Martin Rauch, verrà inviato dai servizi di spionaggio della Germania Est nell’oscuro e capitalista Ovest, per cercare di raccogliere più informazioni possibili sui piani militari del blocco Nato. Avvincente e piacevole.