La Comunicazione? Non è una questione tecnica

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Il romanziere è un sonnambulo, un chiaroveggente, un visionario, un sismografo.
Questa frase è del romanziere francese Patrick Modiano, premio Nobel nel 2014. La amo molto perché dà perfettamente il senso di chi lavora con la narrazione e la comunicazione. Che tu sia un romanziere, uno sceneggiatore, un giornalista, un comunicatore, un videomaker, qualunque sia il linguaggio che tu usi, hai sempre a che fare con la narrazione del reale e del possibile.

Oramai sono più di 25 anni che mi occupo di questo e di linguaggi ne ho studiati ed usati tanti (li studio ancora, perché l’aggiornamento sono irrinunciabili) e qualcosa sulla narrazione credo di averla capita.

Sismografi, Chiaroveggenti e Visionari. Così modificherei l’ordine dell’inciso di Modiano. Le cose, la realtà, la devi sentire, sono le vibrazioni continua che ti arrivano dagli avvenimenti.

Poi la devi ipotizzare, quasi come fossi una chiromante che legge le carte e prova a vedere il futuro che aspetta.

Infine c’è il sogno, la visione. Freud diceva che il folle è un sognatore ad occhi aperti. Per me il narratore deve avere una giusta dose di follia, altrimenti non è in grado di trasferire la sua visione. Di comunicarla.

La comunicazione è un termine oggi molto usata. Oramai non è neanche più chiaro il suo significato quanto piuttosto l’appellativo che segue dopo che chiarisce l’intenzione che s’intende esprimere. E’ una cosa complessa come tutti i suoi strumenti. Oggi si usano moltissimo i canali social. E bisogna saperli usare! Non per moda, ma perché lo scopo della comunicazione e della narrazione è arrivare alle persone e oggi le persone usano i social! Fatevene una ragione. Imparate ad usarli o scegliete chi li usa con cura e dovizia di attenzione. Scegliete chi ama la narrazione come missione, visione e mestiere, perché è un mestiere, bellissimo e difficilissimo. Bisogna saperlo fare. Altrimenti è come mettere una Ferrari nelle mani di chi non ha neanche la patente. Il rischio è quello di andare a sbattere contro un muro è distruggere tutto.


La comunicazione non è una questione di banali formule e tecnicismi, già così sarebbe difficile, ma è molto di più.
Stephen King, uno dei più grandi scrittori viventi, un uomo che ha fatto del meraviglioso intrattenimento una missione di vita, ha detto una frase che trovo perfetta sul concetto di narrazione e storytelling:

Il fine della narrazione non è la correttezza grammaticale ma mettere il lettore a proprio agio e poi raccontargli una storia