JUPITER’S LEGACY: come sono fragili questi supereroi!

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Non credevo che l’Uomo Ragno sarebbe diventato l’icona mondiale che oggi è. Io speravo solo che il fumetto vendesse così da potermi tenere il lavoro. Fa pensare questa citazione di Stan Lee, icona della Marvel e creatore di grandi storie di supereroi. Proprio lui ci ha mostrato la fragilità, spesso super, dei supereroi. Jupiter’s Legacy, in onda su Netflix, viene da un fumetto molto bello creato da Mark Millar. Per saperne di più dovete solo leggere.

INTRO

“È conveniente che esistano gli dei, e, siccome è conveniente, lasciateci credere che esistano.” “La paura ha creato gli dei.”
La saggezza dei classici è sempre straordinaria, specialmente quando dopo tanti secoli si riaffaccia alle nostre coscienze risvegliandole dal torpore e dal frastuono del rumore di fondo. La prima citazione è di Ovidio, la seconda è di Lucrezio. Gli dei e gli eroi sono parte del sistema con cui gli uomini hanno affrontato e provato a superare le loro notti buie mentre stretti intorno al fuoco si facevano coraggio per non sentirsi soli e non aver paura dell’ignoto. Però anche gli invincibili ed i condottieri sono spesso vulnerabili e molto. Dal tallone del Pelide Achille alla commozione di suo fratello Ettore quando si toglie l’elmo perché vede gli occhi impauriti di suo figlio che non lo riconosce. Gli eroi sono vulnerabili anche oggi. Come quelli che sono arrivati su Netflix recentemente e che stanno riscuotendo successo: Jupiter’s Legacy.

 

Da Frank Millar a Netflix

Tutto nasce da una saga creata da Mark Millar, ex sindacalista e giornalista, e disegnata da Frank Quitely. Millar è un autore che ha creato una serie di opere che si distaccano dal normale genere supereroistico tradizionale. Prende spunto dagli universi Marvel e Dc senza problemi creando dei personaggi unici con particolari idee morali integrate a quelle che potrebbe essere il nostro mondo. Il focus è: “Ma se dovesse capitare davvero?” Persone comuni considerate o trasformate all’improvviso in supereroi o che vogliono provare fare la differenza. Jupiter ‘s Legacy unisce il genere supereroistico ad un’idea socio-politica che difficilmente troveremo in un fumetto americano di tipo mainstream. Dai suoi fumetti sono stati tratti film di successo come Kick-Ass, Kingsman e soprattutto Civil War, capitolo fondamentale della saga Avengers del Marvel Cinematic Universe.

Un personaggio così fuori da certi schemi e logiche dello star system che negli ultimi anni  Millar e la sua signora hanno deciso di abbandonare Hollywood per tornare a vivere nell’amata Scozia.
Torniamo a noi. La storia è quella della famiglia Sampson, supereroi e membri dell’Unione della Giustizia, in cui i membri seguono un ‘codice’ che mira a salvaguardare sia gli umani normali che i loro ‘simili’ – i cattivi si catturano ma non si uccidono. Già questo è molto diverso dalle storie a cui siamo abituati. Poi ci sono le dinamiche familiari – perché qui i supereroi fanno famiglia – già molto difficili normalmente, e che qui diventano “super”. C’è un figlio che non si riconosce nel codice di comportamento stabilito dal padre, una figlia invece che non vuole vivere nell’ombra di questo padre dalla super-morale e preferisce la carriera di super-modella e di darsi ad una vita di supercattive frequentazioni con quello che comporta. Sheldon Sampson, alias Utopian, è un uomo che vive nel passato, ossessionato dalla sua storia e dal suo codice. Ossessionato poi dai suoi fantasmi, come racconta sul lettino dello psicanalista – si avete letto bene. Non è difficile empatizzare con Brandon e Chloe, i due figli, né con Grace, la madre che cerca sempre di tenere in piedi la baracca. Il codice di Utopian, che non sembra proprio per il mondo del 2021 è obsoleto. Intendiamoci, non stiamo dicendo che si dovrebbe cambiare il codice e far sì che i super uccidano e distruggano a loro piacimento, ma che qualora centinaia o migliaia di persone fossero in pericolo di vita, questa cieca fedeltà morale non dovrebbe trattenerli e impedirgli di aiutare chi ha bisogno. L’unico che può essere all’altezza di quell’altissimo standard è solo Utopian, che passa più tempo a fare l’eroe che a crescere i suoi figli, con grande disappunto di tutti. Anche della moglie visto che proprio mentre stanno facendo sesso lui si interrompe perché sente una sorta di richiamo dall’altra parte del mondo. Se Chloe (Elena Kampouris) è votata ad autodistruggersi, Brandon (Andrew Horton) vuole invece essere come suo padre nonostante i loro disaccordi, ma rischia di volare troppo vicino al sole per raggiungere questo compito impossibile.

Dal passato al presente: cosa Resta di questi Super

La serie si snoda sulla linea del presente ed una nel passato, proprio dal crack della borsa americana nel 1929, per mostrare come tutto è cominciato. I vecchi supereroi fanno del loro meglio per navigare nelle acque incerte di una società in rapida evoluzione mentre al contempo devono preparare al meglio i loro figli a portare avanti i valori sacri dell’Unione, e i flashback agli anni ’20, per narrare le origini del team poi divenuto la prima linea di difesa della Terra. Gli eroi più giovani sono costituiti da un mix dei figli dei Super originali e di eroi che hanno invece poteri senza però alcun tipo di spiegazione a monte, nonostante metà dello show sia incentrato sull’estenuante – e impossibile compito – di raggiungere tali superpoteri. Il vero problema della serie è quella di raggiungere l’equilibrio nel bias dei due filoni, riuscendo così a dare delle spiegazioni convincenti. Mentre la storia del passato è coinvolgente e riesce a trascinare lo spettatore nelle motivazione psicologiche dei supereroi, nel presente questo non avviene per i tanti giovani supereroi se escludiamo in parte i due giovani Sampson. E’ un peccato perché la storia di Millar possiede grande forza ed interesse. Comunque resta un prodotto che si lascia vedere molto bene, ben recitato ed ambientato e che ha il merito di voler essere una sorta di “This is Us” dei supereroi, cosa non può essere fatto sottovalutata. Naturalmente visti i risultati pare sicura una prossima stagione, che magari potrebbe migliorare proprio nella linea del presente, le possibilità ci sono.

 

Outro: Altri Super, Altri Scenari

The Boys è un’altra serie che indaga l’aspetto meno eroico dei supereroi. Al giorno d’oggi i supereroi vivono al centro dell’attenzione e sono gestiti come star del cinema dalla potentissima multinazionale Vought American, il cui scopo primario è mascherare i vizi dei propri affiliati per ritrarli come i paladini di cui il mondo ha bisogno in modo da trarne il massimo profitto inserendoli, oltre che in vere missioni di salvataggio, in qualsiasi operazione di marketing che possa fruttare miliardi di dollari. Ma qualcuno è deciso a smascherare questa situazione.
Una serie interessante sulle dinamiche familiari dei supereroi è Invincible. Si tratta di una serie di animazione realizzata da Amazon dove l’approccio è estremamente duro nel trattare le dinamiche psicologiche e familiari. La serie ha avuto un successo inaspettato anche nel pubblico che normalmente non frequenta l’animazione.