Fra #choosy e #Lusi qualcosa è morto

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Fra #choosy e #Lusi qualcosa è morto

Mi sembra fosse il 1989 o forse il 1990 quando iniziari ad avere coscienza del cosidetto "divario fra cittadini e istituzioni", tema che allora era pesantemente dibattuto. Tema che oggi non esiste più, perchè il mondo politico italiano è una cosa a sè, che sta lì, poi c'è l'Italia, questo strano coacervo di ossessioni e contraddizioni, persone e gruppi.

La Fornero ha fatto un'uscita di pessimo gusto, posso capire le sue buone intenzioni, però oggi non è nè il momento, nè il luogo, nè qualsiasi altra coordinata. Solo che questa non è la prima volta e credo non sarà neanche l'ultima. Lei e altri tecnici si sono distinti per delle enormi gaffe, ma francamente sono tenero nel definirle così, di portata intestellare, mi ricordo bene Martone, il sottosegretario e non il regista. Non sono i soli, gli ultimi 20 di politica sono contraddistinti da una comunicazione, non solo politica, di infimo gusto, culminata nell'epilatore di Ruby da alcune decine di migliaia di euro, nelle feste "gladiatorie" della Regione Lazio e nei comunicati rap di Formigoni nella scorsa campagna elettorale. Non ve li ricordate? Vi rinfresco la memoria.

Questo piccolo video è esemplificativo. "Li batteremo sempre!" Chi? Cosa? Non è un duello, perchè gli altri sono cittadini come te. Invece no. Invece in questo paese sembra che la guerra civile sembra non essere mai finita, è diventata fredda, anche se ora si sta scaldando. Un riscaldamento che conviene a molti. Perchè il tempo del loisir, della nave che va, di craxiana memoria, è finito. Negli ultimi 15 anni c'è stata una guerra, che continua a oggi, e la vittima principale è il rispetto. Perchè dovremmo avere rispetto delle istituzioni se le istituzioni non rispettano i cittadini?

Oggi mentre ascoltavo la radio ho sentito di un funzionario del Mibac che si occupava dei pagamenti per gli interventi per il patrimonio artistico. E' stato arrestato dopo che negli anni, con un complice, dopo aver sottratto negli anni ben 5 milioni di euro, destinati a interventi urgenti. Non era un politico, era una persona normale, eppure è diventato un criminale. Anche la retorica sulla casta forse ha sbagliato bersaglio. Questi fatti indeboliscono sempre di più quella fiducia che si dovrebbe avere nelle istituzioni del nostro paese. Cosa fare? Non ne ho idea, però so che oramai la lamentela anche se giusta e sacrosanta è diventata un esercizio di stile. Come quello di prendere un vitalizio.