Diario Pornografico

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“Lui e lei non hanno nomi. Decidono di incontrarsi, complice il Minitel, perché hanno in comune una fantasia erotica. Ma l’incontro raddoppia, si triplica. Fra i due nasce una relazione basata interamente sul sesso.” Questa è molto in sintesi la trama di Une liason pornographique, film francese di una ventina d’anni fa. Mi è venuto in mente mentre leggevo NUDA di Anna Salvaje.
Quando il film uscì in Italia fu chiamato Una Relazione Privata e non Una Relazione Pornografica, come la logica potesse supporre. Il libro di Anna, che conosco tramite i social network, non è solo la descrizione della sua vita sessuale, c’è parecchio di più.

NUDA è un diario antropologico dove una donna si pone come oggetto e soggetto di ricerca,
un’osservatore partecipante, con il suo corpo ed i suoi sentimenti per vedere qual è davvero il limite, quello della forza e della fragilità delle persone che si scontrano e si combinano. Un gioco di ruolo in cui la dominazione è fuori controllo e va fuori i binari del consueto mondo della pornografia. Il limite che la protagonista incontra è proprio il sentimento. Perché se è vero che il sesso non comprende l’amore come condizione necessaria e sufficiente, per l’amore invece è così. Non è “una discesa agli inferi” come ho letto da qualche parte. Ci sono ancora tanti tipi di sovrastrutture circa il sesso nel mondo, non solo nel nostro paese. Il primo è che se “un uomo va di fiore in fiore” è uno bravo, se lo fa una donna è una puttana. Non parliamo poi di quello che succede se si parla di gay, lesbiche, trasgender e di tutto il mondo LGBTQ+! In questo caso passeremo in rassegna una serie di opinioni che va da “sono compagni che sbagliano” a “bruciamoli tutti”. Per chiudere con il permissivismo di molti etero che però pensano sempre di essere quelli dalla parte giusta. Perché è così che funziona, come i miliardi battute che saranno venute fuori alla notizia dei tamponi anali in Cina per vedere la positività al Covid.
La maggior parte degli etero maschi hanno la presunzione che i loro costumi sessuali sono quelli “giusti”, “corretti”, forse perché sono quelli provvedono alla procreazione. Certo con la fecondazione eterologa sono problemi grossi!Il sesso è ancora un taboo enormemente chiacchierato e diffuso nel mondo, perché il punto centrale è il punto centrale è il rapporto che noi abbiamo con il nostro corpo e soprattutto il bilanciamento che c’è fra corpo e mente. Il moralismo più pericoloso non è quello che vi si oppone in maniera diretta e violenta, ma quella della battutina pecoreccia stile Vanzina, quello che alimenta tanti reality di ragazze presunte VIP perché hanno canali Instagram con foto discinte evidentemente ritoccate. Questa “presunzione” del sesso è un fuoco che alimenta il fuoco della benedizione dell’eterosessualità maschile che concede il permesso agli altri. Il prezzo da pagare è enorme. Non sono solo i femminicidi, ma un modus operandi culturale di tanti cosiddetti maitre-a-penser per cui i costumi sessuali, ed i corpi quindi, sono materia di cui discutere e pontificare. Negli ultimi 40 anni abbiamo assistiti ad un aumento vertiginoso delle patologie alimentare che mostrano quanto il rapporto con il corpo sia sempre più complesso, perché il corpo è cambiato. Ce ne sono molteplici e hanno tutti diritto di cittadinanza.
NUDA è l’affermazione di Anna Salvaje, è il suo grido di dire come è senza che gli altri possano emettere sentenze.