Da Shtisel a Sneaky Pete: successi inaspettati

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“Ho scandagliato le biblioteche pubbliche, e le ho trovate piene di tesori affondati.” Questo splendido aforisma di Virginia Woolf vale anche per tutte le nostre piattaforme streaming ed i canali televisivi. La pandemia ha aumentato il consumo di serialità e quindi anche l’offerta. Si sono visti sui nostri schermi prodotti che prima nessuno avrebbe pensato di proporre ed hanno anche avuto successo che ha coinciso con il calo di reality show ed altri programmi convenzionali con volti noti che non propongono novità. Fino a qualche tempo fa una serie come Capitaine Marleau non avrebbe neanche avuto il lasciapassare sugli schermi italiani ed invece sta piacendo molto, tanto che anche la terza stagione ha ottimi indici d’ascolto. Sarà il cappello buffo, sarà il carattere schietto che mostra un arguto metodo d’indagine, ma la signora Marleau sta diventando il gendarme più amato di Francia, anche all’estero. Però adesso diamo tre titoli da recuperare se non li avete visti.

Serie difficile che ha avuto un buon successo presso gli italiani è Shtisel. Nata come miniserie nel 2013, la serie israeliana si svolge all’interno di alcuni circoli ultraortodossi di Gerusalemme; un dramma delicato che coinvolge diversamente famiglie in dinamiche caratterizzate da amori spezzati, aspirazioni lavorative e propone una descrizione romanzata e colta dello stile di vita dei circoli Haredi. La serie propone la storia di una famiglia haredim che vive in un quartiere estremamente ortodosso di Gerusalemme. A differenza di altre rappresentazioni di questa realtà complicata, la serie propone uno sguardo delicato e privo di giudizi su questo mondo, fatto anch’esso di amori, aspirazioni e drammi, tralasciando quindi gli aspetti politici che spesso interessano la rappresentazione di questa realtà. Anche qui siamo giunti alla terza stagione e tuttora ha un pubblico di veri aficionados in tutto il mondo. Per Israele si tratta di un caso che sta spingendo la sua industria audiovisiva. Non è una serie affatto facile, però sta avendo buoni risconti. Dopo Shtisel e Fauda, altra serie andata molto bene, Israele si prepara a lanciare la più ambiziosa (e costosa) serie tv mai girata e prodotta prima. The beauty queen of Jerusalem racconterà la storia tragica e appassionante di una famiglia ebraica sefardita che cerca di vivere e sopravvivere, nonostante la realtà ostile dell’epoca e del territorio in questione. Ambientato all’inizio della metà del XX secolo, ‘Miss Gerusalemme’ ripropone le vicende, le atmosfere, i colori e i drammi della Terra d’Israele del periodo dell’Impero Ottomano, del Mandato britannico e della Guerra d’Indipendenza. La serie, che ha inizio nel 1917, si caratterizza per il suo racconto multigenerazionale, dalla natura tragica e romantica. Una vera scommessa. Cambiamo genere e andiamo nel futuro. Gli appassionati di fantascienza sono purtroppo a volte ingannati dai grossi budget e dagli effetti speciali. Io sono un appassionato, ma in un film di fantascienza cerco una storia, se poi ci mettiamo dei begli effetti si guadagna qualcosa. The Expanse è una serie prodotta e trasmessa da SyFy network, la potete trovare anche su Amazon Prime. La prima stagione era un lavoro diciamo sufficiente, che però si perdeva in una sceneggiatura inconcludente, niente di grave. Poi arriva la seconda. Cambia tutto. Davvero un lavoro ben fatto e ben scritto. All’inizio non ha avuto un grande seguito, però stagione dopo stagione, sono aumentati gli spettatori tanto da essere sempre nella top ten della piattaforma Netflix.

Altro recupero che vi consiglio è Sneaky Pete su Amazon Prime. Parliamo di un crime con elementi action, drammatici e comedy, che la rendono estremamente interessante come struttura e molto godibile nella visione. Insomma è davvero divertente da vedere ed è un peccato perderla. C’è stato un bel successo di pubblico e di critica. All’inizio si pensa che il tema portante della trama sia la truffa. In realtà il tema portante è la verità. Pete è un truffatore, attivo nel gioco d’azzardo insieme al fratello, che un giorno gli presenta un futuro investitore, Vince Lonigan, cioè il grande Bryan Cranston – fa piacere rivedere un attore di questo calibro tornare a lavorare dopo aver sfiorato l’oscar con Trumbo. Non posso raccontarvi i dettagli della truffa, ma vi dico che Pete si salva la vita finendo in carcere per una finta rapina fatta con una pistola a salve. Sicuramente rocambolesca, ma funzionale. Il pilota inizia con una classica sequenza di bambini che giocano in una fattoria americana, quindi il laghetto, la ruota usata come altalena e tutto l’armamentario. Tutto improvvisamente interrotto dalla voce di un detenuto, Marius Josipovich. Chi parla è Pete, ma il vero Pete non è all’inizio Giovanni Ribisi, bensì è un altro detenuto che sono circa vent’anni che non torna a casa. Marius sente il fratello e gli dice che Lonigan vuole i soldi, circa 100mila dollari in una settimana. Marius era convinto che suo fratello Eddie avesse conservato i soldi  guadagnati con le truffe, per cui era pronto a tornare alla sua vecchia vita. No, i soldi non ci sono. Così Marius fa perdere le sue tracce e si presenta alla porta dei Murphy come Pete. La famiglia ha un’agenzia che concede prestiti per cauzioni, comandata dalla nonna, interpretata da Margo Martindale, Emmy per Justified  oltre che piena di nomination e altri riconoscimenti. Una serie che trascina dentro il suo meccanismo per lasciarti senza fiato. Da vedere.

 

Di cosa parliamo quando parliamo di Ozark? Questa è la storia della famiglia Byrde, apparentemente ordinaria, che cerca di condurre una vita normale come tante famiglie nel mondo e nella storia. L’unica eccezione a tale normalità è il lavoro del capofamiglia Marty (Jason Bateman di Arrested Development), che si occupa di consulenze finanziarie a Chicago, ma solo come copertura, perché in realtà Marty ha una seconda attività come riciclatore di denaro sporco per uno dei più grandi cartelli della droga messicani. Tutto sembra procedere alla grande nella doppia vita di Marty, che riesce egregiamente a barcamenarsi tra i due lavori, con meticolosa precisione e attenzione, e con la connivenza di tutta la sua famiglia, che ne è a conoscenza, quasi estraniandosi dal mondo criminale all’interno del quale è inserito.