Battute a parte tutte non è accettabile ogni volta parlare del glorioso passato culturale del nostro paese e poi fare tabula rasa di ogni possibilità. Si dice che la cultura non fa mangiare. Falso!
La manifestazione in realtà era già stata pensata ed organizzata da molti mesi ed è un caso che coincide con gli ultimi provvedimenti dell’ultimo decreto anti-covid.
Si chiede con forza una legge che riordini finalmente il settore, che garantisca diritti e welfare e sostegni fino alla normalizzazione.
Ovunque l’industria culturale ha un indotto forte, inoltre la produzione culturale di cinema, televisione, teatro ed editoria muove tanti addetti ed investimenti.
Inoltre dobbiamo pensare a come l’industria culturale sia anche il vero ambassador per il turismo su tutti i mercati, nazionali ed internazionali!
Cultura e turismo è un binomio ovvio, che funziona in tutto il mondo.
Pensiamo al cinema. Ogni volta che si gira un film o una serie tv sono soldi che vengono immessi nelle economie locali, visto che magari si va a girare in regioni diverse. Le esperienze delle varie film commission regionali testimoniano un nuovo tipo di impegno su questo fronte. Inoltre significa anche muovere gli investimenti nel mercato della pubblicità e della comunicazione, fondamentale per tutte le filiere produttive!
Il famoso brand Italia di cui molto spesso la politica parla è fatto di questo, ma è un brand che, come tutti i brand, deve essere mantenuto e fatto crescere! Non è possibile puntare solo sulla conservazione dei beni che si ha, cosa che neanche è veramente fatta visto lo stato dei nostri beni archeologici e culturali!
La cultura è ricchezza, con la cultura si mangia in tutto il mondo! Lo si è fatto anche in Italia, poi ad un certo punto si è lasciato che tutto questo si spegnesse.
A conclusione vorrei sottolineare che non ho sottolineato il valore etico dell’investire nella cultura, perché per me dovrebbe essere scontato. Purtroppo non è così! Si fa sempre un gran parlare di identità. E che vuol dire identità per chi continua a colpire la cultura e lo spettacolo? Solo un ammasso di rovine che prima diventeranno polvere. La cultura è il passato, il presente ed il futuro di questo paese, covid o non covid. Fra l’altro non dimentichiamo che un paese che non investe in cultura non investe neanche in ricerca scientifica ed in medicina. E allora la domanda viene di scatto, forte e spontanea: ma in che cosa sta investendo questo paese? Passata l’emergenza Covid che paese vuole essere questo? E soprattutto se non si aiuta a sopravvivere questi settori, che sono chiave, non resterà niente dopo.
I lavoratori di cinema e teatro protestano perché questo buio in sala non è il segnale che sta per iniziare una nuova rappresentazione, ma quello dell’ultimo spettacolo e non ci vogliono stare!