Sexify: il sesso dalla Polonia a Netflix

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Sexify inventa l’app sul sesso: su Netflix

Credo che sia difficile trovare un argomento più oggetto di narrazione nella storia umana. Si dai testi sacri, alle saghe norrene, passando per le tante mitologie del mondo fino ai più grandi romanzi e poesie di ogni tempo. Non parliamo di robetta romantica, parliamo roba stile Pietro Aretino, poeta del cinquecento italiano, che oggi verrebbe bollato con la xxx del porno. In Polonia, sembra che qualcuno voglio inventare un app per misurare l’orgasmo. Quello femminile! La cosa è ancora più “scabrosa” per molti. Infatti non si sa perché il piacere sessuale femminile suscita ancora scandalo. Comunque se vi interessa sapere qualcosa su Sexify in onda su Netflix basta solo andare avanti.

 

Il sesso dalla letteratura alla tv

“Ci sono più cose nel porno di quante ce ne siano nella tua filosofia.” Questa è una linea di dialogo che mi ha provocato un evidente rischio di soffocamento mentre guardavo SEXIFY, nuova serie tv di Netflix che viene dalla cattolicissima Polonia, che non solo indaga il sesso, ma qualcosa ancora di più proibito: l’orgasmo femminile! Chissà se la mia amica Anna Salvaje autrice del bestseller Nuda ha dato un’occhiata a questa comedy. C’è differenza fra l’uomo e la donna riguarda il sesso? Certamente e se vogliamo sta tutta qui: “Il sesso è sporco solo se è fatto bene”, battuta celebre di Woody Allen, a cui risponde Madonna con “Il sesso è sporco solo quando non ti lavi”. Che poi come disse Antonio Gramsci, si proprio lui, “In principio era il verbo. No, in principio era il sesso”. Ultima cosa di questa introduzione è una frase importante di Anas Nin, una delle più grandi scrittrici di erotismo: “Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino.” Speriamo di non aver causato troppo ansia da prestazione!. So che nessuno dirà pubblicamente che il porno è importante, però parliamo di un’industria, perché tale è, che sul web ha un giro d’affari di oltre 100 miliardi di dollari. Non è un errore di stampa. E quando Monika, una delle tre protagoniste, cerca su Internet quali siano le app in circolazione dedicate al piacere femminile, si ritrova sbalordita di fronte al vuoto d’offerta: all’orgasmo femminile, a quanto pare, non pensa nessuno. Nonostante il proliferare di vibratori e lingerie, l’industria del sesso è ancora indirizzata totalmente agli uomini.

Sexify:La storia

C’è un trio di protagoniste in Sexify che muove l’azione attraverso le loro visioni del mondo e del sesso.
Figlia di un danaroso imprenditore di Varsavia e di un’istruttrice di yoga, Monika si è vista tagliare i viveri dal padre a causa delle sue intemperanze, anche dai suoi liberi costumi sessuali. Comportamenti che hanno un motivo che e che scoprirete andando avanti nella visione. Per riuscire a riprendersi una certa indipendenza economica deve laurearsi ed in fretta. Da lì la decisione di tornare allo studentato e all’università, prima poco frequentata, e di iniziare a fare la cameriera. Togliamo subito un equivoco: Monika non è solo una bella ragazza, ha anche cervello, una dote che le ha fatto capire, rendendola un po’ rancorosa, che il mondo gira tutto intorno al sesso. Qui incontra Natalia e Paulina, unite da una profonda amicizia. La prima, cresciuta in provincia in una famiglia matriarcale ostile agli uomini, è un vero genio dell’informatica determinata a farsi strada nella grande città: tutta cervello, non ha alcuna dimestichezza né con il corpo né coi sentimenti. E lo sa visto che ribadisce che a 23 anni è ancora vergine e non ha anche molta esperienza in fatto di socialità. Sbarca il lunario lavorando in un laboratorio di computer gestito da Jabba, un corpulento capellone che è in un certo senso è suo amico e guru. Per quanto riguarda il sesso ammette, però, di non poterla aiutare visto che “gioca nell’altra squadra”.
Paulina invece è una cattolica – tradizionalista che comunque non passa affatto inosservata, questo per evitare di avere troppi stereotipi. Dopo un fidanzamento di lungo corso, è promessa sposa di un militare, di cui è innamorata, però il sesso non è così bello per lei, soprattutto perché credo che non sia tutta questa gran cosa. Certo quando scopre il fidanzato che guarda porno, lei non si sconvolge, ma cerca di assecondarlo nelle sue fantasie, chiedendo anche aiuto al suo sacerdote-confessore. Neanche questo è un errore di stampa. Le tre ragazze si ritrovano a lavorare in team, maniera parecchio clandestina, per sviluppare una app in grado di aiutare le donne ad ottimizzare gli orgasmi attraverso una mappatura delle loro zone erogene. Un “orgasmometro”. La prendono anche seriamente, tanto da usare una stampante in 3D per realizzare un dildo abbastanza efficace rispetto a quelli presenti sul mercato. Naturalmente siamo di fronte ad un racconto di formazione, dove le tre ragazze motivate da interessi diversi, iniziano un viaggio nel loro rapporto col sesso e non solo – altrimenti sarebbe molto noioso.

Davvero niente male!

Siamo di fronte ad una serie riuscita che affronta un tema molto importante e che viene definita anche femminista. Ci sta tutta visto che affronta il tema del piacere femminile senza ricorrere a retoriche troppe già sentite e a concepire il sesso in termini unicamente fisiologici e ‘muscolari’, riflettendo intorno alla necessità per le donne non solo di scoprire in che modo possono trarre il maggior piacere possibile dalla masturbazione o dalle loro relazioni intime, ma anche di esigere incondizionatamente quello stesso piacere da se stesse e dal partner. Si mette in evidenza una società che pensa che il piacere sessuale sia solo maschile, centrata sulla visione fallocentrica, modello che va oltre il sesso. Sexify porta avanti un punto di vista quasi etico: è più importante godere che fingere di farlo. Definito un racconto sulla Polonia contemporanea, la serie a mio avviso punta la luce anche su molta ipocrisia che c’è in giro in un forte tentativo di regressione sociale mentre si discute di diritti della comunità LGBTQ, di nuovi modelli di maternità, di famiglia e di tutto quello che riguarda la sfera sentimentale e sessuale. Il tutto con una bella leggerezza.

 

Non solo SEXIFY

Serie tv sul sesso ce ne sono parecchie, non solo Sexify, si come argomento centrale che laterale. La più bella a mio avviso è sicuramente Fleabag, dove il sesso viene usato come arma e scudo per nascondere qualcosa di traumatico. Phoebe Waller-Bridge è una vera attrice rivelazione e ha ricevuto un meritato Golden Globe per la seconda stagione. Sul fronte italiano abbiamo Baby. In onda su Amazon Prime. L’ambiente della ricchissima e lussuosa borghesia romani non frenano l’insoddisfazione di queste minorenni che squillo. Una storia tratta dal caso di cronaca molto famoso. La terza e ultima stagione dovrebbe arrivare su Netflix a fine anno. Da recuperare Masters of Sex . La serie racconta i primi studi sui desideri degli uomini e delle donne e l’inizio della prima rivoluzione sessuale negli anni cinquanta. I dottori Austin Langham ed Ethan Haas insegnano a se stessi e all’America come godersi il sesso e l’intimità senza sensi di colpa.