Carnival Row: quando il fantasy descrive la realtà

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Su Amazon Prime, la piattaforma di video streaming del gigante dell’e-commerce, potete vedere uno dei titoli migliori di questa nuova stagione: Carnival Row. In questo momento è disponibile solamente la versione sottotitolata, ma dal 22 Novembre sarà possibile vederla anche con doppiaggio in italiano. Lo dico perché francamente vale la pena non perdere un titolo davvero ottimo sotto molti aspetti e che fa vedere quanto gli investimenti fatti nella serialità televisiva diano risultati eccellenti quando si lavora bene. Naturalmente non tutti sono d’accordo con queste considerazioni, alcuni lo vedono acerbo, altri come un’occasione sprecata. Sono opinioni legittime e diverse, però se i prodotti non riusciti ed acerbi avessero questo livello di qualità vivremo in un paradiso narrativo, cosa non vera, comunque alla fine il giudizio più importante è quello del pubblico che ora sta premiando la serie nata da un’idea della mente fervida di Guillermo Del Toro, vero maestro del fantasy e della contaminazione dei generi con gli elementi della cultura pop e del fumetto, basta pensare ad Hellboy, a Pacific Rim o a La Forma dell’Acqua, film che gli valse la Palma d’Oro a Venezia 74.

Il Cast
Lo sviluppo della sceneggiatura è stato affidato a René Echevarria, che viene dalle esperienze seriali di Star Trek, e a Travis Beacham, che aveva già lavorato con Del Toro. A dirigere gli attori Jon Amiel, ottimo professionista che ha un consistente passato di blockbuster e serie di successo. Nel cast spiccano Orlando Bloom, l’elfo Legolas della Compagnia dell’Anello oltre che membro della ciurma dei Pirati dei Caraibi, e Cara Delenvigne, che sta muovendo, molto bene, i primi passi importanti nel mondo dell’audiovisivo dopo una brillante carriera nel mondo della moda. Non solo loro. Abbiamo Jared Harris, volto molto conosciuto sia al cinema – è stato il professor Moriarty nello Sherlock Holmes con Robert Downey jr. –  che nelle serie tv, Fringe, The Terror e Chernobyl solo per citarne alcuni. Anche il resto del cast è completato da altri attori con un ottimo bagaglio di preparazione.
Veniamo alla storia, un’intricata vicenda di guerre, battaglie, umani, fate, esseri fantastici, odio, amore, lotta per il potere e molto altro ancora.

La Storia
Siamo nella città di Burgh, che ha vinto una lunga guerra con un altro paese rivale. Per fare questo ha invaso un territorio che era abitato da creature magiche: fate, satiri, leprecauni e molti altri. Naturalmente l’occupazione militare li ha costretti ad una migrazione di massa proprio nel paese dei vincitori e ora vivono come cittadini di seconda categoria, molto spesso facendo i mestieri più umili, oppure, come fanno le fate, prostituendosi sulla Carnival Row, la strada del malaffare. La convivenza è molto difficile e le leggi non proteggono assolutamente gli esseri mitologici che tentano anche di riorganizzarsi in società segrete o solamente di mantenere vive le loro tradizioni. Una serie di omicidi molto efferati di membri umani importanti è il trigger che fa partire la vicenda. Ad indagare sul probabile assassino, che sicuramente ha qualcosa di sovrannaturale, è il detective umano Rycroft Philostrate, reduce di guerra ed interpretato da Orlando Bloom, il quale sembra sempre più convinto che la scia di delitti ha un responsabile non solo “magico” e che si trova nelle alte sfere del potere.

Un mistero che cresce
C’è un chiaro riferimenti al Golem come delle leggende praghesi, molto azzeccato visto che la serie è girata per lo più nella splendida capitale della repubblica ceca, che danno una bellissima ambientazione vittoriana alle location scelte come set. Il sergente Philo, così viene chiamato dai colleghi, ha più di un segreto, uno di questi è la relazione amorosa che ha avuto con la fata Vignette Stonemoss – Cara Delenvigne – che incontra nuovamente durante le indagini. Anche lei nasconde molti segreti ed entrambi sembrano combattuti fra la loro natura e la loro passione. Non manca un’intricata lotta per la conquista del ruolo di Cancelliere di Burgh, dove ne viene addirittura rapito il figlio, mentre il fronte dell’intolleranza verso le creature fatate si fa sempre più forte e quello di una società segreta che vuole liberarli si organizza e cresce. Otto puntate che iniziano forse in maniera lenta ma che poi crescono di minuto in minuto, rendendo sempre più avvincente la narrazione della serie.

CONSIDERAZIONI

Siamo di fronte ad un noir fantasy di tipo nuovo, che si mescola col noir, tentativo di dare una chiave interpretativa della realtà difficile che viviamo nella società multietnica. Le vicende che si incrociano sono molteplici, fra l’altro quella di un leprecauno che ha fatto fortuna e che può diventare ancora di salvezza per una nobile famiglia di umani con problemi economici. L’attualità è evidente, ma allo stesso tempo non si perde mai il piacere del fantasy e di essere in un mondo che ci ricorda sia il nostro passato che il nostro presente. E che forse ci avverte di tenere gli occhi ben aperti su quelli che possono essere gli eccessi,

C’E’ REALTA’ NEL FANTASY?

Una domanda retorica visto che davvero il genere fantasy sembra negli ultimi anni aver recuperato sempre più forza e sempre più estimatori in tutte le sue espressioni: dai libri ai fumetti, dal cinema alle serie tv. Naturalmente parliamo di un fantasy modificato, contaminato, come è il destino di tutto il sistema dei generi narrativi. Questo non ha permesso solo la loro sopravvivenza, ma li ha fatti prosperare. Dal successo planetario degli hobbit di Peter Jackson con le opere tratte dall’immortale Tolkien, siamo passati alla vera e propria mania verso Il Trono di Spade che ha dominato il mondo, non solo quello delle serie tv, per anni. Forse anche a Papeete sanno cosa vuol dire Drakarys! Fantasy sono state lunghe serie come Supernatural, Grimm – una delle mie preferite – Lucifer, che si avvia ad avere la sua ultima stagione e molte altre. Sono tante tanto che sarebbe divertente tracciare un atlante multidimensionale per vedere come questi territori si incrociano fra di loro e con le mitologie degli umani.

Scritto e pubblicato sul Quotidiano del Sud del 23 Ottobre 2019