Calcio, camorra e morra cinese. Questione Umana

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Eccolo qua Genny a’ Carogna, alias del capotifoso del Napoli Gennaro De Tommaso, capo dei “Mastiffs”, figlio di Ciro, camorrista affiliato al clan Misso. Almeno così riportano e dicono tutti i media riguardo la finale della Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina. Sapete tutti quello che è successo e se non lo sapete allora forse siete convalescenti su Marte o avrete fatto il ponte del primo maggio sul lato oscuro della Luna. Devo dirmi stupito per quello che è successo? Non è la prima volta, magari qualcuno ricorda Italia-Serbia a Genova giocata nell’ottobre del 2010, oppure un derby Roma-Lazio del 21 marzo del 2004, quello diventato famoso come il derby del Bambino Morto – tranquilli non è morto nessuno.
Mi lascia perplesso il comportamento della gente
Nella settimana dei poliziotti assassini di Federico Aldrovandi, dove abbiamo visto per la prima volta dal 2009 dei rappresentanti del governo scusarsi ufficialmente per il comportamento dei poliziotti, siamo tornati ad una richiesta di violenza per fermare gli ultras cattivissimi. Ma in questa storia gli echi del passato sono tanti e le questioni pure.
C’è stata una sparatoria prima della partita, fra tifosi del Napoli e pare tifosi della Roma. Non credo c’entri il calcio, o almeno c’entra in maniera marginale. Pensare che l’abolizione del calcio possa risolvere il problema della violenza è di una stupidità e di un provincialismo soccombente. Mettete la morra cinese come sport nazionale, portatela allo stesso livello e vedrete se non sarà la stessa cosa. Non è vero che succede solo in Italia, capisco che leggere i giornali sia faticoso, ma forse aiuta a vedere come episodi del genere si siano già ripetuti in SudAmerica, Asia e Africa.
Altra questione è la gestione dell’ordine pubblico, ma i poliziotti dentro gli stadi non entrano più, il servizio d’ordine è delegato ai famosi stuart, che pare svolgano le mansioni dopo un corso di formazione.
Certo forse il Napoli farebbe bene a rinunciare alla Coppa Italia dicendo che vista la situazione preferiamo non avere niente a che fare con una competizione finita così. Però poteva farlo anche la Juventus quando il 29 Maggio del 1985, chiedo uno sforzo di memoria notevole, “vinse” la Coppa Campione della Tragedia dell’Heysel, che ebbe un bilancio molto più tragico: 39 morti e oltre 600 feriti. Eppure non si nomina più, anzi è solo un trofeo da esibire in vetrina. Molti sui social network e sui divani hanno sentenziato che la partita non si doveva giocare. Però forse non hanno pensato a cosa sarebbe successo a quei 60 – 65.000 tifosi lì in mezzo e alle forze dell’ordine, per non parlare di quelli che abitano intorno allo Stadio Olimpico di Roma. Avremmo contato i morti. Nelle situazioni del genere bisogna pensarci. Perché se si dà il via libera alla repressione, all’uso della forza da parte di chi ne è autorizzato dalle carte legislative, poi però non bisogna lamentarsi. Piuttosto mi chiedo come La Carogna sia entrato in uno stadio con la maglietta Speziale Libero, cioè l’assassino dell’ispettore capo Raciti, morto durante gli scontri del 2 febbraio 2007 durante la partita Palermo – Catania. Nessuno se ne è accorto?
Si dice che i tifosi del Napoli sono organizzati dalla Camorra, l’ha detto anche Saviano! Oramai mi sembra che la Camorra sia diventato un ombrello sotto cui mettere tutto e di tutto. Non escludo che alcuni settori criminali siano contigui alle tifoserie, ma allora lo devono essere pure quando al San Siro di Milano alcuni di loro riescono a portare un motorino nello stadio e gettarlo nelle gradinate più in basso, per non parlare dell’Heysel!
Sicuri che la questione sia il calcio? Sicuri che sia solo l’Italia? Il primo febbraio del 2012 sono morte 79 persone nei disordine nati durante una partita a Port Said in Egitto.
Non parliamo poi della telecronaca gestita dalla Rai ieri sera durante la partita, altro che servizio pubblico, anche lì si dovrebbe avere la decenza di consegnare i tesserini da giornalista e dedicarsi ad altro. Va tutto bene comunque, perché tanto abbiamo La Carogna, che in un giorno è riuscito a far scivolare al secondo posto, Berlusconi, Grillo e Pelù. Renzi meno, visto che era allo stadio come tifoso della Fiorentina, cosa che qualcuno non gli perdonerà.
A me tutta questa storia fa venire in mente che si tratta di qualcosa che succede quando ci sono di mezzo gli esseri umani, terribilmente volubili nei loro desideri più bassi, quelli che chiedono democrazia e poi chiedono che i “cattivi” vengano bastonati, quelli che parlano del diritto di manifestare, poi se lo fanno altri della parte avversa allora bisogna reprimere con tutti i mezzi necessari, perché ho paura poi a fare la passeggiata dello shopping. Rendiamoci conto che siamo alla fine, che la decadenza galoppa e che c’è rimasto, a malapena, il diritto alla pasquetta.