Benvenuti nel BELMONDO della RIVOLUZIONE DELLE SEPPIE

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rivoluzioneSe c’è una cosa che ho imparato nella vita, fra periodi di malattia e no, fra viaggi, studio e lavoro è la capacità di non dare nulla per scontato e di conservare un autentico gusto per la sorpresa, che abbia anche un certo retrogusto infantile, stile Cappellaio Matto nel Paese delle Meraviglie piuttosto che della stessa Alice. Un gusto che ritrovo nella conversazione con Gerardo Cleto, membro della Rivoluzione delle Seppie, mentre mi racconta la quinta edizione di CROSSING, il Festival/Workshop che si tiene proprio a Belmonte Calabro in provincia di Cosenza, dal 17 al 24 luglio. Un momento in cui il piccolo borgo calabrese diventa BELMONDO, come è stato soprannominato in una delle edizioni precedenti da “viaggiatori dinamici” che vedono l’esistenza come un continuo cambiamento e mai come qualcosa di immutabile. BELMONDO è un nick che restituisce bene l’unione fra il passato ed il contemporaneo che collaborano per un’idea di “futuri”.

Iniziamo parlando de LA RIVOLUZIONE DELLE SEPPIE?
Noi siamo un iper-collettivo, un network di professionisti, che opera in Calabria come sede, ma che è totalmente aperto al mondo, come dimostrano tutte nostre esperienze. Siamo uniti dall’esigenza di superare certi schemi del contemporaneo, ovvero la voglia di fuoriuscire dei contesti di formazione di lavoro più accademici e tradizionale, di sperimentarsi e soprattutto in paesaggi culturali differenti, magari in contesti più rurali e soprattutto ibridi, quindi con un approccio totalmente interdisciplinare come linea guida dal 2016. Proprio da allora è nato poi l’interesse di provare a sperimentare modi di co-working e co-living, vivere assieme, lavorare in maniera collettiva, imparare in maniera collettiva, soprattutto andando quindi a contrastare delle dinamiche dell’iperindividualismo.

rivoluzioneSi tratta di trovare nuove forme dell’abitare superando il concetto dell’abitare contemporaneo, recuperando gli spazi abbandonati.

Esatto, infatti noi operiamo nei vuoti dei territori, sia fisici che virtuali, alla ricerca di gusci abbandonati, occupando lo spazio e assumendone la forma.
Quest’anno lavoreremo sul ripristino e sulla riattivazione dell’area-mercato, che poi trasformiamo in Piazza Mercato di Belmonte Calabro. Parliamo di un immobile che non è mai stato completato e mai stato utilizzato. Ne fu mai avviata e mai effettivamente utilizzato. Questo esempio mostra il nostro modus operandi, immaginare, imparare a capire e quindi come risignificare e attivare. Inoltre, per noi sono fondamentale il confronto con la comunità locale, dove proviamo a raccogliere quello che erano le intuizioni, le esperienze di chi vive e abita quel posto e poi allo stesso tempo lo confrontiamo con una sensibilità differente. Il confronto fra sensibilità e formazioni completamente diverse, che esistono anche fra gli stessi “abitanti” nomadi creare soluzioni ibride che sono risposte importanti ai problemi e alle necessità espresse.

 

Trovo l’intero progetto di estremo interesse e mi ricordo i “non luoghi” di Marc Auge e le TAZ, le zone temporaneamente autonome di Hakim Bey, il filosofo anarchico scomparso quest’anno. Un contesto fortemente internazionale, vero?
Assolutamente. Abbiamo come main partner sia il Collettivo Orizzontale di Roma, un gruppo di architetti della capitale che ha lavorato moltissimo in scenari internazionale, e la London Metropolitano University, due dei loro studenti sono nostri co-founder. Ci sono anche i ragazzi dell’ex-SPRAR Il Delfino. Tutti e tre saranno protagonisti dei workshop di quest’anno. Inoltre, oltre ad accogliere professionisti che vogliono fare il lavoro in un contesto abitativo diverso, noi siamo anche dei facilitatori, ad esempio abbiamo accolto, fra gli altri, un gruppo di studenti dell’Università di Bolzano che dovevano realizzare la loro tesi. La nostra rivoluzione è proprio quella di creare un contesto dinamico in continuo cambiamento.

 

rivoluzioneParliamo dell’edizione di quest’anno di CROSSINGS. Cosa c’è in programma?

Oltre i worshkop già elencati, si saranno una serie di tavoli di lavoro come BelMondo is Growing e Metamorfosi: Il progetto dei Beni Confiscati, moderato da Donata Marrazzo (Il Sole 24 ore) con ospiti Emanuele Piccardo, Plug in, Marina Tornatora, Landscape in_Progress, Università Mediterranea di Reggio Calabria

Avremo la Terza e Quarta di Intruders che sarà un modo di confrontare territorio ed ibridazione in maniera creativa. Naturalmente tutto sarà accompagnato da cibo, musica e teatro, gli ingredienti necessari per stare insieme. Glocal Tools intende promuovere una visione progettuale finalizzata all’obiettivo di contribuire a rendere competitive ed attrattive le cosiddette “aree marginali” sia a livello globale che nell’ambito dei sistemi territoriali locali. L’ambito da esplorare non è dato soltanto dall’analisi degli storici elementi che caratterizzano queste aree (difficoltà di accessibilità, mobilità, digital divide, assenza di politiche di innovazione e rischi connessi alla sicurezza del territorio) ma anche dalla conoscenza dei fenomeni di reinsediamenti (nuove forme di turismo, agricoltura e sviluppo locale, presenza attiva di stranieri e migranti) che le hanno interessate.

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