#26Marzo : #iorestoacasa e #micichallenge, perché abbiamo creato Pandemica Narrazione

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Foglietto 26 Marzo

Il racconto è un’operazione sulla durata, un incantesimo che agisce sullo scorrere del tempo, contraendolo o dilatandolo.

Oggi partiamo proprio da questa citazione del maestro Italo Calvino. Il racconto è un incantesimo, il racconto è un arma. Incredibilmente potente e soprattutto necessaria. Oggi più che mai.

Troppo spesso c’è confusione su quello che è davvero il racconto, come qualcosa che è solo una forma di svago. Lo è, ma questo è una sua funziona secondaria.
Il racconto è comunicazione e senza comunicazione non esistono gli uomini.
Patrick Modiano, romanziere Francese ha detto:
Il romanziere è un sonnambulo, un chiaroveggente, un visionario, un sismografo.

Vero. Troppo spesso solo a posteriori ci si è accorti di quanto gli artisti hanno sentito i cambiamenti, gli hanno percepiti, registrati e comunicati.
Li hanno raccontati.

Io sono in quarantena da quando sono tornato da Parma per i miei controlli oncologici e mi ha capitato di parlare con due amici che mi hanno detto cose importanti.
Uno di loro lo conosco da molti anni via social da molti anni e ha un parente stretto che lotta con il Covid 19.
L’altro è un imprenditore, che ha riconvertito la sua piccola azienda nel fare parti per respiratori. Con lui ci siamo conosciuti sempre in ospedali, sono luoghi di passaggio, cura, attenzione ed attesa, a volte stringere amicizie fa bene.
Lui mi ha detto: “Ma voi che sapete farlo bene – si riferisce a me e ai miei soci – perché non raccontate quello che succede.”
Le scuse per non fare qualcosa si trovano sempre. Però i motivi per fare le cose ci sono. Eccome.

La narrativa è arte e l’arte è il trionfo sul caos.

Questa frase di John Cheever rende l’utilità stessa del racconto. Quante volte sentiamo persone riempirsi la bocca con espressioni come “Basta parlare!” oppure “Non è più tempo di parole!”
Invece per me è arrivato proprio il momento di parlare. Anzi di parlare tutti insieme!

Un buon lavoro narrativo consiste nel confortare ciò che è disturbato e disturbare ciò che è confortevole

David Foster Wallace è stato un romanziere straordinario che purtroppo abbiamo perso, ma davvero questa frase rende bene come una buona narrazione sa dare conforto o disturbare quando serve.
“Qualcuno questo sporco lavoro lo deve pur fare” come si direbbe in un onesto B-Movie.
Micilab ha deciso di lanciare l’idea di un racconto collettivo che racconti la quarantena che stiamo vivendo.

Le avventure accadono a chi le sa raccontare  disse lo psicologo americano Jerome Seymour Bruner e noi la stiamo vivendo tutti.

Pandemica Narrazione – Lasciati contagiare dal racconto

Questo è lo spirito che vogliamo promuovere e anche l’attività che torni a stimolare la nostra curiosità ed i nostri cervelletti, un po’ troppo bombardati da fake news e rimedi da paranza per resistere ai virus. Roba neanche da fantascienza” Lo facciamo anche per esorcizzare la giustificata paura e per ritrovarci più forti insieme.
Noi indicheremo la rotta, l’inizio, le prime righe. Il primo colpo di remi, diciamo così. Poi sarete voi a proseguire, un pezzo alla volta.
Sul sito troverete le poche regole necessarie. Si potrà partecipare scrivendo, ma anche con materiale fotografico, grafico ed illustrazioni.
Troverete tutte le informazioni anche sulle pagine Facebook Micilab e Micinews. Lì basterà mettere un Mi Piace per ricevere aggiornamenti.

Il contagio è già iniziato

Il primo brano è stato inserito è c’è una prima lista, ma siamo tanti e la voglia di raccontarsi è tanta e troppa che non possiamo pensare di essere in balia dei soliti programmi con i vari idoli delle fake news.
Rimettiamo in moto i cervelli e la fantasia, staremo meglio.
Per partecipare basterà mandare una email a info@micilab.it come leggerete nel breve regolamento.
Stiamo realizzando anche dei brevi video per promuovere la cosa dove il sottoscritto si sta giocando tutta l’aria di rispettabilità che aveva acquisito negli anni! Però dalla mia parte potrò sempre ricorda uno dei tormentoni di Alberto Sordi, visto che è il centenario dalla nascita, che dice: “A m’ha rovinato ‘a malattia!”

Perchè

I motivi per farli li spiega perfettamente Umberto Eco nella citazione successiva.

Leggere racconti significa fare un gioco attraverso il quale si impara a dar senso alla immensità delle cose che sono accadute e accadono e accadranno nel mondo reale. Leggendo romanzi sfuggiamo all’angoscia che ci coglie quando cerchiamo di dire qualcosa di vero sul mondo reale. Questa è la funzione terapeutica della narrativa e la ragione per cui gli uomini, dagli inizi dell’umanità, raccontano storie. Che è poi la funzione dei miti: dar forma al disordine dell’esperienza.

Buongiorno a tutti e Scusate il disturbo