#26Aprile #BellaCiao e l’occasione perduta

Spread the love

LE PAROLE SONO IMPORTANTI – OGGI ANCORA DI PIU’

 

Ieri è stato un 25 Aprile molto particolare e molto importante. L’iniziativa lanciata dall’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani Italiani è stata un successo e ha mostrato un paese unito, con voglia di unità nonostante le enormi difficoltà che sta affrontando, insieme a tutto il mondo. Insieme è oggi una parola sempre più importante nel tempo che stiamo vivendo.
Purtroppo, lo dico con rammarico misto ad una punta di delusione e rabbia. non tutte le amministrazioni comunali e le istituzioni sono state pronte a recepire il messaggio e la forza che questa iniziativa portava con sé, in alcuni casi adducendo futili motivi. Mi soffermo in queste mie riflessioni, che oggi condivido con il sito di Micilab, la società di comunicazione di cui sono co-founder, proprio sull’importanza che la comunicazione ha assunto presso le istituzioni pubbliche e la PA (Pubblica Amministrazione).

CANTARE E COMUNICARE

La pandemia ha accelerato il trend della crescita di un legame sempre più profondo ed importante: quello fra PA e Comunicazione Social. Da tempo Micilab segue le iniziative e le riflessioni di PA Social e concorda su come questo legame sia e debba essere sempre più importante e coinvolgente. L’iniziativa dei flashmob di ieri, “Bella Ciao da ogni balcone”, come avevo già detto sul mio blog, era la giusta e logica prosecuzione di quella che aveva visto gli italiani a Marzo cantare l’inno di Mameli, specialmente in occasione del 75esimo anniversario di una data fondativa della nostra Repubblica.
Ogni pubblica amministrazione, che sia un comune, una regione, un sindacato, un partito o un eletto è un brand con cui i cittadini entrano in contatto. So che esistono persone che sono allergiche ai concetti di marketing e comunicazione perché vedono sempre un tentativo di raggiro verso i cittadini, ma la comunicazione ha nella sua essenza il significato di contributo. Proprio per questo la comunicazione pubblica non può più essere lasciato al comunicato stampa di vecchia concezione, che appartiene alla logica dell’informazione della carta stampata. Già nel mondo più liquido, per citare il sociologo Baumann, dell’informazione video e web questo comunicato assume altre forme. Spesso vediamo Pubbliche Amministrazione che replicano lo stesso messaggio su tutti canali social e non social incuranti o inconsapevoli delle enormi differenze che ogni media porta con sé. La tv non è Facebook, ne tantomeno un post su Fb e uguale ad una diretta sullo stesso social o ad una story. Per non citare poi i tanti altri social che ci sono e che sono sempre in evoluzione. Una PA deve sempre avere un piano preciso e definito per la comunicazione, social compresi che oggi ne sono diventati ossatura, proprio per il numero di cittadini ed utenti che vengano raggiunti.
Inoltre ogni brand, quindi ogni amministrazione, deve creare engagement, cioè coinvolgere i propri cittadini nelle sue attività. In un momento così delicato dove ci avviamo alla fine del lockdown di questa difficile pandemia non partecipare a questo flashmob oppure segnalarlo in maniera distratta e secondaria tra tante iniziative, come fosse una sagra o una festa di quartiere, è un’occasione persa per l’amministrazione stessa! La comunicazione non è solo trasmissione di un contenuto, ma maggiormente costruzione di una relazione e non è forse questo pietra angolare di un buon è corretto rapporto con i cittadini.

COMUNICARE NON DEVE FARE PAURA E COMUNICARE MALE FA MALE!

Mark Schaefer

Tutte le più avanzate teorie del marketing, come quelle di Mark Schaefer, mostrano come i brand migliori saranno quelli che riusciranno ad essere sempre più umani. A nostro avviso su questa linea devono agire anche le amministrazione e tutti istituzioni pubbliche, rigettando ancora di più quell’idea che li voleva monoliti lontani dai loro cittadini, che non possono essere considerati elettori ogni tot anni ma che devono sempre essere invitati al dialogo e alla partecipazione del cambiamento e dell’identità. La lezione della contemporaneità ormai ci mostra come l’identità sia un concetto fluido ed in continua evoluzione che non è composto solamente dal retaggio archeologico o dal patrimonio artistico. L’identità non è storia, ma storie! Storie delle persone che hanno abitato e che abitano le istituzioni ed i territori, cittadini e lavoratori! La comunicazione è elemento che non può essere solamente servizio, ma deve essere costitutivo di un rapporto che sia sempre più importante e partecipativo. Ripartire non significa solamente riprendere le attività economiche, ma prima di tutto tornare ad una socialità in maniera graduale, condizione primaria per una vita sana e serena di tutti i cittadini e delle comunità di cui facciamo parte.