Ieri sera è andata in onda la puntata di Servizio Pubblico con Silvio Berlusconi ospite di Michele Santoro e di Marco Travaglio. Diciamo subito che il vero vincitore è La7 visto che quasi 9 milioni di persone l'hanno guardato. Io no, a parte una settantina di secondi sul finale, proprio quando Berlusconi se ne è andato salutando tutti, con l'aria di chi c'è riuscito un'altra volta, da chi se ne va dall'arena vincitore.
Questa è la mia impressione leggendo i twit della serata, alcuni articoli e post, ma soprattutto dopo aver rivisto su Youtubealcune parti, fra cui i venti minuti in cui ha parlato Travaglio e la letterina di Silvio al giornalista torinese, il cui core business è Berlusconi (cosa vera). Santoro ad un tratto perde la conduzione del programma e dichiara che il suo antagonista ha violato le regole che si sono dati prima. Regole? Cioè, i grandi avversari si sarebbero messi d'accordo prima? Certamente, succede più spesso di quanto si pensi, ma in questa occasione si è andati ben oltre.
Travaglio ha bucato l'appuntamento della sua vita, con un'evidente ansia da prestazione, citando prima di Bi i processi – l'accordo era di non parlarne – poi Santoro s'innervosisce mentre Bi legge una lettera sulle 10 condanne a Marco Travaglio per diffamazione, strepitando e poi citando Sallusti, cadendo anche nella trappola del giustizialismo-garantismo. Cerco di rimanere obiettivo, nonostante io detesti Silvio Bi, ma se i processi, le sentenze e i giudici devono essere rispettati allora contano anche le sentenze su Travaglio. Bi ha fatto un grandissimo colpo di teatro, si è preso il programma, Santoro e la sua compagnia gli hanno dato anche la scrivania, cosa che non aveva fatto neanche Vespa la sera prima! Insomma Berlusconi era apparso ridicolo dalla D'Urso, si era arrabbiato con Giletti a Domenica In, aveva discusso con la Gruber e poi con Vespa. Proprio nel momento in cui doveva arrivare nel tritacarne succede l'impensabile, succede quello che nessuno pensava: #occupyServizioPubblico.
Un leader anziano entra in un talk, anziano, fatto da un conduttore molto navigato, si prenda il centro dell'arena e gioca con quelli che dovevano essere i suoi carnefici. Perchè tutti ieri sera volevano il sangue, volevano la catarsi finale, il leader distrutto che se ne va e rinuncia di fronte a milioni di persone. Invece ieri è andata come era chiaro che andasse, perchè Servizio Pubblico è una trasmissione vecchia, un format di scontro in cui Bi è un maestro e ieri sera lo ha dimostrato quando ha spazzolato la sedia dopo che lì c'era Travaglio, un grande colpo di teatro e non basta un conduttore che ti guarda sottecchi, perchè quello non sembra disprezzo, sembra paura, perchè la televisione è puttana e frega chi vuole usarla per fottere. Ieri sera sembra di essere negli anni 90 cioè l'apoteosi di Bi, non mi stupisce che sia stata una sconfitta per Santoro&C. Era un canvas prevedibile, come se il tempo non fosse passato, con argomenti su cui Bi era preparatissimo. Ma davvero non c'è altro nella vita di Bi? Perchè non gli si è chiesto dell'accordo con la Lega, che significa non dare importanza al Sud, grande bacino di Bi e dei suoi accoliti? Non gli si è chiesto della povertà che avanza, dell'agenda digitale, di come riformare il welfare e la sanità, si è puntato sul passato senza chiedergli nulla delle sue contaddizioni. Una trasmissione malpreparata che ha visto Bi dare lezione di comunicazione televisiva.