#1luglio Destra/Sinistra? Molto di più.

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Non si sono spenti gli echi delle polemiche per la vicenda della tappa a Mondragone del tour estivo della popstar leghista Matteo Salvini. L’uomo che si è sempre appellato al popolo italiano, anzi ai popoli italiani, che ha sempre cercato non solo la legittimazione, ma l’origine stessa della sua forza politica nella piazza, stavolta dalla piazza stessa é stato rifiutato. E non è la prima volta. Eppure non è questo quello che mi colpisce.

I sondaggi danno la Lega in calo, quindi quale migliore occasione per attaccare un avversario politico in difficoltà, uno che per correttezza e del gentleman agreement politico non sa neanche il significato. Insomma un cafone istituzionale anche se resta il segretario del partito di maggioranza relativa in Italia. Invece c’è chi lo difende anche fra le forze avverse. In teoria avverse. Uno su tutti e Roberto Giachetti della renziana Italia Viva. Un passato da radicale, verde, veltroniano e altri giri per arrivare da uno dei due Mattei, che sembrano sempre più come i Menecmi plautini: non riesci a distinguerli!

A Mondragone io ho visto una contestazione di piazza e poi una sceneggiata con un copione che ricordava molto gli anni ‘90, dove Salvini si faceva alfiere della giustizia e del giustizialismo contro un insieme di estremisti-immigrati-camorristi che non hanno fatto parlare il cavaliere capitano! Proprio quello che aveva criticato gli Stati Generali del governo Conte perché le iniziative politiche si fanno nelle aule del Parlamento. Salvini è uno membri più assenteisti. I media in tutto questo non sono stati in silenzio. Hanno mostrato le contestazioni e hanno fatto vedere come Salvini sia nemico giurato della camorra e del crimine organizzato. Certo poi sono secondari le indagini e le condanne di Salvini ed altri esponenti del suo partito e di partito amici con ‘Ndrangheta e simili. Sicuramente mi aspetto un pianto dalla D’Urso, da Giletti o altri simili. I media in tutto questo infatti non sono neutrali. Non possono esserlo. Ne vade la loro sopravvivenza!

Io vedo uno scenario che non è più quello destra/sinistra, con tutte le forti sfumature, non è più una questione di chi siano i veri liberali e i liberal democratici. In Italia c’è più uno scontro di forze fra uno schieramento fortemente conservatore e delle spinte per un cambiamento socio-antropologico. È una questione molto più trasversale, è uno scontro molto forte fra vecchi e nuovi media. Uno scenario che sta arrivando ad una contrapposizione più sociale, culturale, antropologica ma che non trova rappresentanti politici forti. O meglio ne trova tanti nella parte conservatrice e pochissimi dall’altra. Solo poche volte vedo la politica riuscire ad intercettare queste spinte al cambiamento e vengono in maniera sparsa dal mondo del lavoro e dalla società civile. Non c’è nessun interprete politico. Non è affatto facile, anche perché so bene che si tratta di tante anime e tante sfumature, ma i tentativi sono blandi e pochi. Siamo di fronte a dei neo-luddisti per gioco che dicono che la tecnologia è male, ma lo dicono usando ed appellandosi a quella stessa tecnologia. Stanno cercando un consenso che l’evoluzione stessa gli sta togliendo.

Il nostro paese è sempre stato un territorio molto particolare, con spinte natura anarcoide e fascistoide insieme. Il cambiamento non è mai organico ed organizzato, ma sono sempre presenti forti fenomeni che poi si trasformano in tendenze al cambiamento. Destra e sinistra è un binomio non superato nel senso delle radici, ma degli obiettivi e della visione del mondo. In questo momento assistiamo al canto del cigno di un sistema mediatico e tecnologico che è stata l’espressione del potere novecentesco. Il cambiamento è sicuramente diverso e stiamo solo intravedendo dei bagliori. Di certo non saranno queste sterili sceneggiate ad aiutarlo. Per me il cambiamento passa dall’accettazione e dal rispetto delle diversità in maniera seria. Da qui si deve discutere di futuro, che sia culturale, economico e sociale.

Buongiorno e scusate il disturbo