The Get Down: quando Grandmaster Flash inventò la breakdance

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Netflix ha proposto ad agosto una miniserie importante: The Get Down. Sicuramente avrete visto il trailer oppure sentito alcuni passaggi della colonna sonora, che è notevole. Anzi Straordinaria, come lo era quella di Moulin Rouge, che dal tango di Roxanne, fino a tutta la cura che ha messo Beck nella scelta dei brani e nei remix. Quando Baz Lurhmann realizza qualcosa di buono c’è sempre una colonna sonora molto bella, anche stavolta è così. Dietro c’è un signore che dell’Hip Hop sa qualcosa e corrisponde al nome di NAS, un mago dello storytelling in chiave rap. Ma cos’è davvero Get Down? Si, una miniserie, ma forse è l’evoluzione di un’altra serie dove la musica conta, cioè Empire.

Scordatevi il solito trailer, stavolta non c’è. Posto il video, in b/n, dove vediamo alcuni dei protagonisti cercare una soluzione ai loro problemi.

Fine anni ’70, la disco sta morendo, ma lascia il suo influsso R ‘n B, il beat già regna, si mescola anche con le chitarre latine. Siamo sull’east coast e si incontrano le tre culture più forti dei nuovi nativi: gli afro-americani e i latini, praticamente i portoricani. Stanno nascendo i nuovi americani. NAS uno degli Mc più importanti degli ultimi 20 anni non mette al servizio del progetto solo la sua competenza, ma anche la sua voce visto che interpreta anche Zeke adulto, che all’inizio di ogni puntata si fa vedere in un suo pezzo.

Ezekiel Zeke Figuero è uno dei tre protagonisti principali di una storia ricca di personaggi e caratteri, il suo interprete è Justice Smith (nella foto il primo in basso a sinistra). Lui è un ragazzo del bronx, ora orfano, che vive con gli zii, membri della working class, tutti parte di tante comunità, in quello che è stato un terreno fertilissimo per le varie xploitation etniche e culturali che hanno riempito gli USA e prima di tutto New York.
%image_alt%E’ una sorta di poeta, infatti il suo destino sarà diventare il paroliere, termine che non rende bene l’uomo delle rime nell’hip hop, che si completa solo con il dj, che in questo caso è il ragazzo accanto a lui, Shamelik Moore alias Shaolin Fantastic. Shao passa da writer-street artist al suo grande desiderio di essere un dj, il suo mito e mentore è proprio Grandmaster Flash, gran maestro del cutting e dello stretching, inventore della clock theory, la capacità di segnare sul vinile il punto esatto dove lavorare il suono, non scordiamo che questi sono gli anni di Bruce Lee e di un’altra xploitation in USA, quella cinese. Shao è uno di quelli che muove la storia, ha bisogno di Zeke, ha bisogno di parole, perché il beat ha bisogno di parole, come le parole hanno bisogno del beat, in questo la cultura hip hop mantiene viva il bisogno urbano e metropolitano della narrazione e della poesia. Questa è una triade e l’altro pezzo è Herizen Guardiola, cioè Mylene Cruz, la figlia del pastore, un angelo con quella voce e quella bellezza, il mix perfetto fra black e Portorico. Lei porta con sé il retaggio della disco, che dopo influenzerà tutta la produzione R ‘n B anche di questi anni. Questi tre bastano per spiegare una esplosione musicale che Baz Lurhmann ha creato. Quando c’è di mezzo la musica l’australiano riesce a fare cose buone, perché in fondo anche questo non è altro che un musical, diverso dal solito, diverso nel panorama, fatto di funky e beat. L’ha capito anche chi ha messo in mezzo Christina Aguilera con la sua Telepathy.

Poi ci sono Giancarlo Esposito, Gus Fring di Breaking Bad e molto altro, l’unico attore italo americano nero nato in Danimarca, e Jimmy Smits, l’ispanico famoso per NYPD e le ultime stagioni di Sons of Anarchy. Sono degli stereotipi, perché qui devono esserlo, lo scopo è incrociarli, è creare un meticciato musicale. Nella crew musicale dei Get Down Brothers c’è anche una giovane star che ha già una sua carriera: Dizzee è infatti Jaden Smith, figlio di Will Smith e Jada Pinkett Smith.

A me è piaciuto, il motivo è che amò i period drama musicali e qui di musica bella ce n’è tanta. Se però non vi piacciono i generi e non amate i period drama statene alla larga. Per gli altri il consiglio è guardarla.