Sherlock speciale e oltre lo speciale

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Se nel 2010, ma anche fino al 2011, voi aveste digitato la parola Sherlock nella search di Google vi sarebbero venute fuori immagini di Robert Downey Jr. e Jude Law insieme. Oggi non è più così. Oggi trovate Benedict Cumberbach e Martin Freeman, cioè l’Holmes e Watson della serie tv prodotta dalla BBC – perché gli inglesi le serie le sanno fare. Finalemente questo Sherlock è un fenomeno planetario, tanto che anche in Italia lo speciale fra qualche giorno sarà proiettato nei cinema. Noi lo abbiamo già visto, naturalmente in tv e vi diremo perché, intanto non vi facciamo vedere un trailer di Sherlock: The Abominable Bride, perché ne sono passati davvero tanti, bensì un piccolo speciale di poco più di tre minuti.

Questo speciale è un po’ la summa di sia bella questa serie tv dal formato particolare per gli inglesi, quei 90 minuti circa che sanno di italiano. Lo abbiamo visto in tv perché questa è la sua destinazione originale, anche se la regia non dovrà temere il grande schermo, anzi, poi però in sala difficilmente il doppiaggio sarà all’altezza.
Cumberbatch è un attore estremamente dotato e si vede, Freeman anche, lo abbiamo visto bravo anche nella prima stagione di Fargo, la serie tratta dal film dei fratelli Cohen. Non ci sono solo loro: Una Stubbs è un’ottima Mrs Hudson che sembra uscita da un B&B londinese, va anche citato Rupert Graves, l’ispettore Lestrade di Scotland Yard, che ha iniziato in Camera con vista di James Ivory e ha un buon curriculum alle spalle. Poi c’è Mark Gatiss che qui fa la parte del fratello di Sherlock, Mycroft. Al di là del lavoro come attore Mark Gatiss è insieme a Steven Moffat l’ideatore e produttore della serie. Sappiamo che Moffat è il motore, come lo è dell’attuale Dr. Who e di tante altre cose, tra cui la bella trasposizione di Dr. Jekyll e Mr. Hide, ma qui c’è un gioco di coppie. Se avete visto il video messo sopra si fa riferimento alla prima celebre coppia del cinema che portò Sherlock Holmes sullo schermo, ovvero Basil Rathbone e Nigel Bruce. Anche qui è tutto basato sul rapporto che tra c’è fra due coppie, la prima è Moffat e Gatiss, mentre l’altra è proprio Cumberbatch e Freeman. Il risultato è eccellente e questo special lo conferma.

E’ stato un regalo visto che dovremo aspettare il 2017 per vedere le prossime tre puntate, cioè la quarta stagione, e non sarà un’attesa pacifica, perché quando le serie sono così buone uno diventa dipendente, alla stregua dei tossici e ne vorrebbe di più, sempre di più. Ultimamente agli inglesi le cose stanno riuscendo bene, anche se stanno producendo serie brevi, come l’ultima stagione di Luther, praticamente un film per la tv in due parti, ma intenso e fa continuare a sperare per una prossima – speriamo ci sia – però la qualità è alta. In Sherlock poi c’è qualcosa in più, l’uso della tecnologia, come il personaggio di Conan Doyle faceva della scienza è totalmente in linea, esplicato anche in certe dichiarazione contenute nello speciale. Sherlock era moderno e ora è contemporaneo. Forse anche oltre. Questo speciale è un viaggio di Sherlock dentro sé stesso, un confronto con il suo alter ego per eccellenza, che è Moriarty, ora deceduto – ma è davvero così? – un viaggio nel caos, nel suo palazzo, nel suo rifugio, dove il nostro detective si troverà faccia a faccia con sé stesso e con le detestabili emozioni, che lui da sempre odia. Alla fine Sherlock ne uscirà vincitore, ma come faceva anche Conan Doyle, che spesso svelava l’esito delle vicenda nella metà della storia, non è il cosa, ma il come la cosa più importante.
Adesso vi lascio con un altro video, una divertente sequenza dei blooper delle prime tre stagioni.

Non sappiamo se ci saranno altri speciali in futuro, di certo, almeno secondo Moffat, non ci sarà l’atteso, ma complicatissimo, crossover fra Shelock e Dr. Who. Lì, noi fan, appassionati di entrambi, avremmo goduto. Forse troppo.