Ripper Street: la Londra oscura dell’anima

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Ci sono dei luoghi che definiamo oscuri, prendendo in prestito una definizione del grande maestro James Ellroy, luoghi che sono stati del nostro animo e che a volte non vorremmo conoscere, perché ci mettono a contatto con il nostro lato buio. Londra è nell’immaginario una capitale di questo tipo, nonostante a volte abbia tentato dei maquillage pesanti, dall’Impero alla Swinging London, però è una capitale anche di forti storie criminali. Ripper Street è uno di questi luoghi. E’ a Whitechapel, celebre per Jack lo squartatore, ma anche l’ambientazione di una delle serie poliziesche migliori degli ultimi dieci anni, arrivata alla sua quarta stagione. E’ stava per non essere più realizzata.

Alla fine della seconda stagione la BBC decise di non rinnovarla. Calo di ascolti? Anzi, era stata uno dei titoli migliori quell’anno, con un buon successo anche sul mercato Usa. Si disse che costava troppo, però la verità non è mai stata chiara. Partì allora una protesta in rete, di cui anche io ho fatto parte, e alla fine Amazon decise di investire sui diritti e di portarla avanti.
La quarta stagione di Ripper Street è la migliore. Scrittura, regia, recitazione sono al massimo livello per questa serie. Gli elementi del passato tornano tutti, persino l”ispettore Reid, Matthew MacFayden, oltre a Bennett Drake, Jerome Flynn, ora promosso ispettore e messo a capo dell’H Division di Whitechapel. Infatti Reid, dopo il suo ritiro al mare per riposarsi e si trova alle dipendenze del suo vecchio vice, cosa che creare tensioni durante tutti e 6 gli episodi di questa stagione. Poteva mancare l’americano? Assolutamente, infatti Adam Rothenberg, medico chirurgo, anatomo-patologo, ex Pinkerton ed ex sindacalista rivoluzionario è ancora della partita, è ancora il Capitano Jackson. Come lo è sua moglie “Susan Long”, ex tenutaria di bordello e donna d’affari, MyAnna Buring.
Ci sono dei personaggi nuovi, ce ne sono sempre in Ripper Street, come il Detective Thatcher, il Sergente Drummond, che diventerà il fidanzato di Mathilda Reid, proprio la figlia dell’ispettore, Abel Crocker, che nell’immagine a inizio del post è l’ultimo a destra, criminale che gestisce il molo est del porto di Londra, aiutato da Nathaniel, un ragazzo particolare. Molto particolare.  Scotland Yard ha un nuovo assistente commissario, Augustus Dove, vecchio amico di Rose, l’ex prostituta, ora moglie dell’ispettore Drake. C’è anche una nuova giornalista: Rachel Costello.
Sono tanti, ma sono tutti fondamentali per arrivare alla conclusione. Non ve la dirò, anche se difficile non fare spoiler in questa serie, tutte le storie sono collegate, le puntate superano i 60 minuti l’una, ma non ci annoia mai, grazie ad una scrittura davvero ben gestita da Richard Warlow e dal suo team. Posso dire che alcune situazione lasciate nel passato verranno sciolte come la morte del padre di Susan Long, che diventa punto di forza per lo sviluppo della quinta stagione. Si avete letto bene, la quinta. La prossima e ultima. Pare.
La serie si apre nel 1897, anno del giubileo di diamante della Regina Vittoria, Londra è una capitale caotica, multietnica e razzista. Reid torna a Londra per far visita a Deborah Goren, la sua ex amante ebrea che ancora gestisce l’orfanatrofio. Lei gli chiede di investigare sulla morte di Isaac Bloom, il rabbino condannato a morte dalla giustizia britannica, ma che lei è convinta che sia stato incastrato da qualcuno altro. Da qui si apre una storia che torna indietro sulla via degli shtetl, i piccoli villaggi dell’Europa orientale dove gli ebrei si potevano rifugiare dalle persecuzioni. Poi l’ennesima diaspora verso occidente e altre persecuzioni. Chi è che si finge il Golem di Whitechapel e continua ad ucciderli? Non sarà facile scoprirlo e soprattutto il risultato innescherà molto conflittualità fra i personaggi, una volta amici. Susan intanto è stata condannata a morte per l’attentato ferroviario al treno di Whitechapel, ma corrompe il medico del carcere e viene dichiarata morta, ma in realtà è sopravvissuta. Il capitano Jackson mantiene ancora la sua facciata di giocatore alcolista, ma sta raccogliendo i soldi proprio per salvare sua moglie Susan. I due inoltre hanno avuto un bambino, Connor, che dopo un periodo in carcere con la madre è stato affidato a Drake e Rose. Susan lo rivuole a tutti i costi e Jackson fa finta di non interessarsene, sarebbe pronto a lasciarlo a Londra, ma la moglie non vuole tornare in America senza di lui. Questo è solo l’inizio, il preambolo, il setup di una stagione avvicente che non risparmierà sospetti, intrighi e colpi di scena.
Sappiamo che ci sarà una quinta stagione, necessaria per chi la vedrà – io vi consiglio vedere anche le altre – che dovrebbe essere l’ultima, ma come dicono i protagonisti con Ripper Street nulla è scontato.
Amazon si avvia al grande salto, infatti, sulla scia di Netflix, si avvia a lanciare una piattaforma dedicata ai suoi prodotti on demand.