Facce da froci

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Ebbene si cari amici, pare che, nonostante tutto, siamo ancora qui, a discutere se esistono delle precise connotazioni somatiche per distinguere gli omosessuali dagli eterosessuali. No per favore non iniziate a fare distinzioni sul gender, altrimenti alcuni potrebbero davvero non capire nulla. Come succede ad Alessandro Giglioli, giornalista e blogger che ha scritto un post sull’ultima pubblicità televisiva della findus. Un post confuso, troppo confuso, da chi una certa dimestichezza con la comunicazione la dovrebbe avere.
Lo spot, che ha ricevuto il plauso dall’associazione Gay Center, come riporta un ANSA, fa vedere un ragazzo che presenta il suo nuovo compagno alla madre cucinando nel microonde il pranzo, naturalmente pietanze Findus.

Lo spot è gradevole ed è in linea con tutta la nuova campagna della Findus, dove il focus della macchina da presa, in realtà del video, è sui prodotti e sulle mani, mentre come colonna sonora sentiamo i discorsi dei protagonisti.
Qui Giglioli ci mette del suo.

Ecco. Poi però viene anche da chiedersi qual è il problema di Luca e Gianni, di cui per tutto lo spot non si vedono i volti: solo le mani. Certamente l’hanno fatto per privilegiare il prodotto, lì, il tagliolino. È un format che Findus ha usato anche altre volte. Però – in generale- colpisce che i froci non si vedano quasi mai in faccia: e tanto meno si bacino, cosa che regolarmente fanno tutte o quasi le coppie etero degli spot, talvolta anche in modo parecchio appassionato. I gay invece no. E quando qualcuno ci aveva vagamente provato, l‘hanno confinatodopo le 23. E ora con Findus siamo tornati ai froci invisibili.

No, non colpisce il fatto che dei “froci” non si veda la faccia. Perché poi dovrebbe colpire? Cosa cambierebbe nelle intenzioni dello spot se noi vedessimo la coppia, perché questo è, una coppia, vedessimo la faccia? Giglioli dovrebbe porre l’accento su altro se vuole muovere una critica, magari che sembra tutto troppo facile e troppo bello, troppo da “Mulino Bianco“, come si diceva una volta citando un altro brand. Anche il fatto che non si bacino è un’idiozia, perché mi chiedo quanti di voi quando hanno presentato il/la fidanzato/a ai genitori si sono poi esibiti in un bacio appassionati, diciamo alla francese, seduta stante? Poi liquidare il format della pubblicità, come se in realtà si intendesse una negazione di tutti i diritti LGBT è davvero puerile, è eliminare la sintassi e la grammatica della comunicazione di questo spot, che potrebbe essere giustificabile da chiunque ma non da un giornalista-blogger. Ha giusto commentato una persona dicendo: Un post basato sul niente.
Quello che vedo io invece, anche se so che siamo ancora molto lontani dal vincere tutti i pregiudizi degli orientamenti sessuali e di genere, è la quotidianità. La Findus ha avuto interesse ad essere gay friendly, è una nicchia di mercato interessante, ma non ha sconvolto il suo format, perché così deve essere. Solo accettando le differenze nel nostro quotidiano, di uomini, lavoratori, professionisti e tutto al resto, possiamo dimostrare che i pregiudizi non devono esistere. Eppure qualcuno deve sollevare una polemica dove non c’è bisogno. Però forse l’errore è il mio, perché magari è quello il suo mestiere.

Mi sono ricordato una cosa. Tutto lo spot, ovvero il coming out a tavola è ispirato ad una commedia italia del 2012, Come non detto. Secondo me l’hanno vista.