#27Aprile La Cecità della #Pandemia

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Se c’è un libro che consiglierei in questo periodo è Cecità del portoghese Premio Nobel Josè Saramago, scrittore straordinario che scrisse:

  • Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei.

E’ una frase che coglie perfettamente l’essenza di un altro scrittore-poeta portoghese, Fernando Pessoa.

E’ un romanzo che racconta come nel mondo si diffonda una pandemia di cecità. Sono tutti ciechi eccetto uno dei personaggi. Voglio postarne alcune frasi dopo gli ultimi giorni dove ho avuto purtroppo degli scontri con amici sul fatto che non abbia criticato troppo la conferenza stampa di Conte ieri sera, che anche a me è sembrata inadeguata, però mi sembra che ci sia stato un errore diffuso: quello di credere che dal 4 Maggio tutto non sarebbe tornato come prima.
Il virus c’è ancora, anche se sembra non importare a chi vuole visitare i “congiunti”. Anche io ho dei congiunti e ho molto desiderio di vederli, ma sono lontani e non vorrei mettere a rischio la salute loro e mia. Agli altri che si lamenta dell’impossibilità di lavorare di alcune categorie dico che hanno assolutamente ragione, però chiedo:

Quanto vale la vostra salute? Quanto vale la salute dei vostri congiunti? Quanto vale il vostro futuro? Siete disposti a prendervi la responsabilità di rischiarlo per non aspettare un altro mese?

Detto questo Buona Lettura:

  • (INCIPIT)
    Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili in testa accelerarono prima che apparisse il rosso. Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell’omino verde. La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strisce bianche dipinte sul nero asfalto, non c’è niente che assomigli meno a una zebra, eppure le chiamano cosi. Gli automobilisti, impazienti, con il piede sul pedale della frizione, tenevano le macchine in tensione, avanzando, indietreggiando, come cavalli nervosi che sentono arrivare nell’aria la frustata. Ormai i pedoni sono passati, ma il segnale di via libera per le macchine tarderà ancora alcuni secondi, c’è chi dice che questo indugio, in apparenza tanto insignificante, se moltiplicato per le migliaia di semafori esistenti per la città e per i successivi cambiamenti dei tre colori di ciascuno, è una delle più significative cause degli ingorghi, o degli imbottigliamenti, se vogliamo usare il termine corrente, della circolazione automobilistica.
  • Abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza, per fortuna siamo ancora capaci di piangere, il pianto spesse volte è una salvezza, ci sono circostanze in cui moriremmo se non piangessimo.
  • Cecità è vivere in un mondo dove non vi sia più speranza.
  • Com’è fragile la vita, se la si abbandona.
  • Le risposte non vengono ogniqualvolta sono necessarie, come del resto succede spesse volte che il rimanere semplicemente ad aspettarle sia l’unica risposta possibile.
  • Le risposte non vengono ogniqualvolta sono necessarie, come del resto succede spesse volte che il rimanere semplicemente ad aspettarle sia l’unica risposta possibile.
  • In definitiva ci sono parole che valgono anche più del loro apparente significato.
  • È di questa pasta che siamo fatti, metà di indifferenza e metà di cattiveria.
  • È una vecchia abitudine dell’umanità, passare accanto ai morti e non vederli.
  • Essere un fantasma dev’essere questo, avere la certezza che la vita esiste, perché ce lo dicono quattro sensi, e non poterla vedere.
  • Giusto e sbagliato sono appena due modi diversi di intendere il nostro rapporto con gli altri, non quello che manteniamo con noi stessi, di quest’ultimo non c’è da fidarsi.